Personaggi Biblici 9: Il giovane ricco



Il giovane ricco.  - La capacità di fare scelte che costano.

Leggiamo insieme dal Vangelo di Marco 10. 17-22.
Di questo incontro possiamo fare varie letture: la vocazione, la ricerca, la ricchezza, ecc. Ora vogliamo leggere questo brano dal punto di vista dell’incontro. 
Il giovane ha visto in Gesù una persona interessante e valida e quindi va da lui a chiedere consiglio.  È un giovane bravo, fin da bambino ha messo in pratica i comandamenti, ora vuole migliorare. Forse se egli fosse qui tra di noi, diremmo che è il migliore e magari lo eleggeremmo anche “responsabile” del gruppo.
Si trova di fronte a una proposta di Gesù difficile, diversa dalle solite. Si trova costretto a prendere una decisione. Si spaventa e dice no.
Perché dice no?
Perché le cose che possiede sono più forti del suo desiderio di fare bene e quindi non lo lasciano libero. Non riesce a staccarsene.
Quando parliamo di “cose che possiede” non intendiamo solo i soldi, ma molto di più: la sicurezza che la nostra casa ci dà; la nostra posizione e il nostro prestigio; l’immagine che gli altri hanno di me; la mia cultura; il mio modo di pensare e le mie idee; il mio tempo.
Ogni volta che ci mettiamo a dialogare con un altro, tutte queste cose vengono messe in crisi, perché l’altro ha idee diverse, interessi diversi, cultura diversa, esigenze diverse, tempo libero diverso.
Se ognuno rimane fisse nelle sue posizioni la situazione non si sblocca.
Il più delle volte, in una discussione, non è questione di chi ha ragione o di chi ha torto, perché spesso entrambe le posizioni sono giuste.
Lo stesso avviene quando si deve prendere una decisione. Gli interessi che si scontrano sono tanti e vari.
Gesù pone al giovane una scelta difficile: O ti fidi delle tue cose, o le metti da parte e ti fidi di me.  Questo non è facile.
In un gruppo il lavoro del responsabile è saper mediare le esigenze di tutti, ascoltare le proposte di tutti con mente aperta, non lasciarsi influenzare dalle proprie voglie, ma mettere le proprie idee sul piatto, come tutti e poi valutare il tutto oggettivamente.
La domanda da porsi non è mai: “cosa è meglio per me”, ma: “cosa è meglio per le persone che ho davanti, cosa è meglio per il gruppo”. Se vogliamo dire questo in un modo diverso:
“qual’è la volontà di Dio?”.

Domande:

·         Il giovane era impegnato e bravo e ben intenzionato, ma di fronte alle richieste di Gesù se ne va triste e rinuncia. Ti è mai capitato di dover rinunciare a dei tuoi progetti e andartene triste?
·         Il giovane ha dimostrato poca capacità di ascoltare Gesù, perché di fronte alla proposta ha subito posto le sue idee. Quando noi ascoltiamo un altro ( o dialoghiamo), ci preoccupiamo di ascoltare a fondo la persona per cercare di capirla bene, e capirne le motivazioni, oppure prima ancora che láltro finisca abbiamo già pronta la risposta preparata secondo i nostri schemi?
·         Il giovane ricco è rimasto legato dai suoi possedimenti. Quando tu parli, cosa ti condiziona di più? Tempo, paura, immagine, amicizie, paura di dover cambiare idee, paura di far vedere che anch’io posso sbagliare?
·         Il giovane deve fare una scelta e dimostra di non saperla fare. Noi sappiamo fare delle scelte con coraggio anche se alle volte costano?

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