Personaggi Biblici 11: Pietro (2a parte)



Pietro (parte II).  Un amore più grande.

Leggiamo assieme in Gv 21,15-19.
Ritorniamo su Pietro. Ci soffermiamo su di lui perché è colui che diventerà il capo della Chiesa, cioè il primo responsabile di tutti i Cristiani.
Oggi vogliamo riflettere esattamente sull’episodio in cui viene eletto capo degli Apostoli.
L’episodio si svolge dopo la Resurrezione. Si trovano sulle rive del lago di Tiberiade, tutti riuniti. Si parla di cena. Quando, dopo la resurrezione, i vangeli accennano alla cena fanno sempre riferimento all’ultima cena, quindi questo è un momento molto importante che inizia con la preghiera più importante che ci sia: la celebrazione eucaristica.
In questo momento Gesù si rivolge a Pietro tra tutti gli Apostoli e gli chiede: Mi ami più di costoro?
Nella lingua greca ci sono 4 parole utilizzate per indicare Amore: La prima Eros indica l’amore dettato dai sensi: vedo una bella ragazza e mi piace. La seconda parola, Filia, indica un interesse che mi soddisfa: a me piace la musica, a me piace guidare, a me piace quel cantante, a me piace aiutare i poveri. La terza, Storghé, si riferisce ai rapporti all’interno della famiglia: una madre ama i propri figli, i figli amano i genitori. La quarta, Agape rappresenta l’amore assoluto, perfetto, disinteressato. Nella lingua greca questo è quasi mai usato perché è troppo alto, mentre nella Bibbia è sempre collegato a Dio.
Gesù parlando a Pietro usa la quarta parola: Pietro tu hai Agape per me? Pietro risponde dicendo: tu sai che io ho filia per te. A questo punto Gesù dice allora prenditi cura degli altri (cioè diventa un vero capo). A Gesù questo non basta quindi ritenta con la stessa domanda e ottiene la stessa risposta. Poi una terza volta, ma questa volta, visto che non è stato capace di portare Pietro all’amore alto, si abbassa lui: Pietro hai Filia per me più di costoro? A questo punto Pietro rimane male perché si accorge che Gesù si è dovuto abbassare, inoltre Gesù glie lo ha chiesto 3 volte, proprio come 3 erano stati i suoi tradimenti; quindi risponde di nuovo: Sì tu lo sai.
Prima cosa da sottolineare: Dio da noi vuole l’amore perfetto.
Dobbiamo puntare in alto se vogliamo riuscire nella vita.
Però al tempo stesso lui sa accettare la nostra debolezza e incapacità. Non toglie la sua fiducia in Pietro solo perché non è ancora capace di amare. Notiamo però che tutte le volte Gesù ha aggiunto: “più di loro”.
Per essere degni di comandare gli altri bisogna essere capaci di amare di più, perché vera autorità nasce solo da vero.
Ma c’è la seconda parte della frase: prenditi cura di loro. Non importa quanto tu sia capace di amare, ma dimostralo prendendoti cura dei tuoi fratelli. Vuoi diventare vero responsabile? Devi prenderti cura dei tuoi fratelli.
Se il racconto finisse qui ci sarebbe già un grosso insegnamento, ma Gesù prosegue: Ora tu sei diventato il responsabile, sai cosa vuol dire? Tu credi che essere il responsabile voglia dire che tu comandi e tutti obbediscono, tutti devono fare quello che vuoi, invece no. Gli altri ti cingeranno e ti porteranno dove non vorrai.
Se il tuo modo di comandare è dettato dall’amore allora ti troverai a dover fare delle scelte che non vorresti pur di aiutarli o salvarli.

Domande:
Ø  Come amo io gli altri? (Sono spinto dai sentimenti, da legami famigliari, da interessi o so andare oltre?).
Ø  So puntare al massimo nel mio impegno verso gli altri senza farmi condizionare dall’egoismo, ma anche senza scoraggiarmi se spesso essi ritornano a galla?
Ø  “Più di loro”. San Paolo dice: gareggiate nello stimarvi a vicenda. Nella mia amicizia con gli altri del gruppo, riesco a dare più di quello che voglio ricevere?
Ø  Alla fine di ogni decisione c’è sempre qualcuno contento perché si è deciso quello che lui voleva e qualcuno scontento perché si è scelto diversamente. So essere contento che si è scelto il meglio per il gruppo anche se non è proprio quello che pensavo io?

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