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Gesù e il serpente, che parallelo?

  Perché Dio dice a Mosè di innalzare il serpente? (Nm 21:4-9;   Gv 3:13-17) L'episodio del libro dei Numeri che abbiamo letto riflette la vita spirituale di molti di noi. Abbiamo scelto Dio, ci siamo impegnati e abbiamo avuto momenti in cui abbiamo apprezzato la sua grazia. Tuttavia, con il tempo subentra l'abitudine. Ripetiamo le stesse azioni, diventiamo esperti, ma perdiamo entusiasmo e il contatto spirituale. La preghiera e l'apostolato diventano una routine, un obbligo da soddisfare, dipendendo solo dai nostri sforzi. Quanto può durare questo prima che stanchezza, noia e difficoltà prendano il sopravvento? Quando arrivano le difficoltà, non riusciamo più a reagire; rabbia e disperazione prevalgono, e anche le grazie ricevute perdono di senso. Il popolo di Israele per anni era nutrito da Dio con la Manna, ora lo considera un cibo schifoso. Non bisogna interpretare letteralmente il passo che dice che Dio mandò serpenti come castigo. Dio non castiga nessuno. Il s...

Anche il nostro cuore viene trafitto?

UNA SETTIMANA SANTA PIU' ONESTA Siamo arrivati alla settimana Santa. Dobbiamo soffermarci a riflettere, non solo su quello che è accaduto a Gesù, ma su quello che noi proviamo quando leggiamo o sentiamo ciò che è avvenuto. La Settimana Santa ci invita non solo ad aumentare la nostra conoscenza intellettuale sulla morte di Gesù, e neppure a limitarci alle celebrazioni e devozioni di questi giorni, ma ad influenzare anche le nostre emozioni e di conseguenza provocare dei cambiamenti nella nostra vita. Prima della messa, oggi il sacerdote legge il Vangelo dell'entrata di Gesù a Gerusalemme. Vediamo che tanta gente si raduna sulla strada e lo acclama: “Evviva il Messia, il figlio di Davide”. Poi, durante la messa leggiamo il racconto della Passione e vediamo che cinque giorni dopo molte persone si ritrovano davanti alla casa di Pilato e gridano: “Crucifiggilo; noi non abbiamo altro re che Cesare”. Sul Calvario lo deridono, lo considerano un perdente, un essere inutile, alla f...

Ma è proprio necessario?

  Da che parte andiamo? (Mt 16,21-27) Non so se vi ricordate il Vangelo delle ultime 3 domeniche. 3 settimane fa, Gesù ha sgridato Pietro perché ha poca fede. Lui voleva camminare sull'acqua e Gesù glielo aveva concesso, ma poi aveva dubitato e cominciato ad affondare. La settimana dopo abbiamo letto che gli apostoli volevano liberarsi di una donna che dava loro fastidio e hanno chiesto a Gesù di fare in fretta un miracolo per mandarla via, perché con la sua insistenza li disturbava. Anche in quella occasione Gesù mostra quanto piccola sia la loro fede, paragonata a quella della donna. La settimana scorsa, invece, sembrava che Pietro si fosse finalmente convertito dicendo: “Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivo”. Gesù lo aveva lodato per la sua Fede e lo aveva indicato come punto di riferimento per il futuro della sua Chiesa. Il Vangelo di oggi ci mostra un altro momento di debolezza di Pietro. Con la testa e con il cuore egli crede veramente in Gesù, ha fiducia in lui, ma quand...

La Prospettiva di Dio

  La prospettiva di Dio  Guardiamo a questo crocifisso! Cosa vedete? Descrivetelo con una parola: Morte, sconfitta, fallimento, dolore, ecc. … . Il vangelo di Marco, che abbiamo sentito ieri, descrive le scene del Calvario in un modo molto crudo: Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Ehi, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi, fra loro si facevano beffe di lui e dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! Il Cristo, il re d’Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo!». E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano. Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Ecco, ch...

Quando le nostre debolezze ci salvano

La forza della debolezza. Gv. 3,14-21 " E come Mosè innalzò il serpente nel deserto così bisogna che sia innalzato il figlio dell'uomo perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna".   Perché Mosè innalzò il serpente nel deserto? Il popolo aveva disobbedito a Dio aveva perso la fiducia, e per punirlo Dio aveva mandato dei serpenti che morsicando le persone le facevano morire. Loro si pentirono e Dio disse a Mosè di fare un serpente di bronzo e di metterlo su un asta e chiunque avesse guardato al serpente si sarebbe salvato. Ma se Dio li aveva perdonati, poteva semplicemente mandare via i serpenti, invece no. Lui non ci dà il prodotto completo che noi riceviamo passivamente. No, lui ci dà il suo perdono, ma sotto forma di possibilità, non ci toglie la libertà. Allora fa innalzare il serpente per dire: se vuoi, la possibilità di salvarti c'è; se non vuoi, sono affari tuoi. Rispetta la nostra libertà di scelta. Non ci obbliga ad essere salvati da lui. Lui ci ama talm...

Una gara dove vince chi sta dietro, non chi scappa avanti.

La difficile strada per seguire Cristo. (Mt 16,21-27) Domenica scorsa Gesù, dopo aver lodato Pietro per la sua professione di fede ed averci spiegato che essa è frutto dell’opera dello Spirito Santo in noi, aveva concluso dicendo ai discepoli di non rivelare ad alcuno che lui era il Messia. Perché questo? Perché la gente cercava un Messia che era l’opposto da quello che Gesù voleva essere. Essi attendevano una guida politica e militare che prendesse in mano il potere e guidasse il popolo alla liberazione dalla dominazione romana restaurando il vecchio regno di Davide, guidandolo con giustizia e fedeltà. Volevano, quindi, qualcuno tipo il re Davide o i Maccabei. Questa idea ce l’avevano anche i dodici apostoli, lo vediamo testimoniato anche nel vangelo di oggi, e penso che buona parte dei Cristiani contemporanei abbiano un’idea di Dio molto simile. Ecco perché Gesù domanda: “Chi dite che io sia?” In che Dio credete? Che Dio volete? Un Dio potente operatore di miracoli che v...

Siamo veramente Cristiani?

Siamo veramente Cristiani? ( Lc 14,25-33) La settimana scorsa il Vangelo ci presentava Gesù che insegnava il vero modo di essere cristiani e lo faceva mentre era seduto a tavola, oggi, invece, lo vediamo in viaggio verso Gerusalemme. È il lungo viaggio della vita. Qui si dice che c’è ancora una grande folla attorno a Lui. La domanda che Gesù si sarà posto nella testa è: “Dopo tutti i miei discorsi, questa gente ha capito cosa significa seguirmi?” Anche oggi, nonostante che le nostre chiese siano semivuote e che chi va in Chiesa è segnato a dito, dobbiamo chiederci: ma tutti questi cristiani hanno capito cosa significa? Molti hanno lasciato: sarà solo colpa dell’edonismo o del laicismo? Forse si sono allontanati perché hanno capito cosa chiede Gesù, lo hanno ritenuto troppo esigente e si sono spaventati, hanno preferito il vecchio stile di vita, quello indicato dal mondo. Chi si può definire veramente un buon discepolo? Gesù oggi pone tre condizioni: - Amore a Dio...

Fino alla croce: la sofferenza e la purificazione

Fino alla croce: la sofferenza e la purificazione San Paolo dice a Timoteo: " Tu invece mi hai seguito da vicino nell'insegnamento, nella condotta, nei propositi, nella fede, nella magnanimità, nell'amore del prossimo, nella pazienza, nelle persecuzioni, nelle sofferenze, come quelle che incontrai ad Antiochia, a Icònio e a Listri. Tu sai bene quali persecuzioni ho sofferto. Eppure il Signore mi ha liberato da tutte. Del resto, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati. Ma i malvagi e gli impostori andranno sempre di male in peggio, ingannatori e ingannati nello stesso tempo ." (2 Tim 3: 10-13). Durante la settimana santa riflettiamo sul mistero della sofferenza e della morte di Cristo. Dobbiamo avere chiaro in testa che la morte di Cristo sulla croce non è stato un incidente o un errore. Gesù avrebbe potuto scegliere una strada di gloria e successo, invece decise di scegliere la condizione dei più poveri, dei perseguitati...