Personaggi Biblici 4: Natan
Natan. - Parla a nome di Dio
Leggiamo insieme dal 2° libro di
Samuele 7, 1-7; 12, 1-14.
Natan era il profeta di corte di
Davide.
Chi erano i profeti? Nella bibbia
ce ne sono molti. Alcuni hanno scritto dei libri, altri, pur essendo molto
importanti non hanno scritto niente.
Altri sono molto più piccoli e magari nominati solo di passaggio. Sembra che il lavoro di profeta fosse un lavoro
ben istituito e diffuso in Israele.
Il loro compito è parlare a nome
di Dio. Avete un problema? Andate da lui, glielo dite, lui prega per voi e poi
vi dice la volontà di Dio al riguardo. Una sorta di Direttore spirituale.
Spesso, erano loro stessi, su
spinta divina, ad andare ad annunciare qualcosa. Ad esempio: Geremia non vuole
fare il profeta, e così pure Amos, ma siccome sono richiesti da Dio allora lo
fanno.
Natan era profeta e lavorava per
Davide. Un giorno il re Davide chiede: Voglio costruire un tempio per Dio: va
bene o no? Lui dice di sì, ma nella notte ha la visione di Dio che gli dice:
No! sarà il figlio di Davide che costruirà il tempio.
C’è un altro episodio: Davide commette un peccato grave: fa uccidere un
uomo per impossessarsi della moglie di lui della quale si è invaghito. Ora Dio
manda Natan a rimproverarlo. Rimproverare il re di un peccato vuol dire
mettersi a rischio che la sua ira si rivolti contro di te.
Quando dobbiamo affrontare qualcuno più potente di noi, qualcuno che ci
potrebbe fare del male, è spesso più facile far finta di niente e lasciare che
le cose vadano avanti a modo loro.
Domande:
§
Dio manda ciascuno di noi ad altre persone. Voi a chi vi manda il Signore?
Conoscete quelle persone? Volete loro bene? Pregate per loro e per il vostro
incontro?
§
Quando parlate a qualcuno sapete riconoscere la differenza tra il vostro
parere personale e ciò che invece è volontà di Dio? Anche in casa? Anche nella
vita quotidiana?
§
Dio si serve di Natan per concedere il perdono a Davide. Noi ci
preoccupiamo di mettere davanti il perdono di Dio e lavorare per esso?
§
Il lavoro di Natan non è facile. Il re poteva arrabbiarsi e rifiutare di
ascoltarlo, o anche castigarlo, ma lui va lo stesso perché lo fa per Dio. E tu:
sai accettare le difficoltà ma andare avanti lo stesso?