Personaggi bibici 7: Amos
Amos … Il senso di responsabilità.
Leggiamo insieme dal libro del
profeta Am. 5, 21-26; 7,10-17
Amos era un contadino e
allevatore di bestiame in un paesino a sud di Betlemme. Dio lo chiama e lo
manda a predicare nel regno del nord.
Il nord era un regno ricco e come
spesso accade nei paesi ricchi, c’era molta ingiustizia, e i poveri venivano
oppressi.
Egli deve parlare a quei potenti
e dire loro che sbagliano, dire loro che anche il loro modo di pregare è falso
perché è bello e solenne ma vuoto, non c’è spirito e serve solo a coprire ciò
che fanno di sbagliato.
Questo lo porta a scontrarsi con
i capi del luogo che lo invitano ad andarsene, ma ad essi egli oppone la chiamata
di Dio. Se predica non è perché lo ha voluto lui, non perché lo ha mandato
qualche persona, ma perché l’ha mandato Dio, e quindi deve continuare a portare
avanti il suo compito. Lui sarebbe stato contento di continuare a fare il
pastore, ma ha dovuto lasciare tutto per seguire Dio.
La virtù di cui vogliamo parlare
oggi è il senso di responsabilità.
Quando noi abbiamo un compito da
svolgere, la nostra responsabilità va al di là di tutti i fattori esterni come
il tempo, i soldi ecc. e anche dei fattori interni come voglia, capacità ecc.
La responsabilità fa appello
direttamente al valore della missione da compiere e all’importanza della
persona che ci ha chiamato a questa missione.
Esempio: Noi come gruppo facciamo
un programma, stabiliamo delle cose da fare, decidiamo di partecipare a degli
impegni dei giovani di tutta la nostra città, ecc. Quando arriva il tempo di
realizzare queste cose, metà delle persone non ci sono: Io ero stanco, io sono
andato a trovare dei parenti, io avevo tanto da studiare. Se ad un incontro
manca una persona, se ne sente la mancanza, se ne mancano 5 la mancanza è molto
più forte. Se manca il responsabile o colui che deve tenere l’incontro, crolla
tutto.
Il senso di responsabilità è ciò che caratterizza l’adulto a differenza del
bambino. Il bambino segue la voglia, l’adulto sa fare le scelte giuste ogni
momento, nonostante spesso costino.
Domande:
Amos aveva un lavoro e un luogo che gli piaceva. Lascia tutto per andare
dove c’è bisogno di lui. Quando un impegno ci attende, che posto hanno i nostri
“non ho voglia”, “sono stanco”, “preferirei fare altro” …
Amos porta avanti la missione di Dio. Avete mai pensato che partecipare
alle attività di questo gruppo non è solo fare qualcosa per se stessi, ma è
anche fare qualcosa per gli altri e per Dio?
La missione di Amos fu quella di proclamare la giustizia verso chi
praticava ingiustizia, e difendere il diritto dei poveri contro chi pensava
solo al potere. Cosa è più importante per me: fare le cose nel modo giusto o
quello che pensano gli altri di me? La mia felicità o la felicità degli altri?
Amos critica la religione delle persone del suo tempo in cui l’esteriorità
della preghiera serviva a coprire il non impegno. Nella nostra preghiera diamo
più importanza all’esteriorità, a quello che facciamo, oppure andiamo più a
fondo ricercando la spiritualità, la nostra maturità, l’aiuto degli altri ecc.?