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Dio è più forte delle nostre paure

Dio è più forte delle nostre paure (Gv 20,19-31) Cari fratelli, nel Vangelo di oggi vediamo i 12 Apostoli che sono pieni di paura. È il giorno di Pasqua, alcune donne hanno raccontato loro delle apparizioni che hanno avuto, Pietro e Giovanni sono andati al sepolcro e lo hanno trovato vuoto, e il Vangelo stesso sottolinea “e credettero”, ma ora, alla sera, sono ancora pieni di paura. Vedete, non è sufficiente aver sentito l’annuncio della resurrezione, e non è nemmeno sufficiente averci creduto. Domenica scorsa tutti voi eravate in Chiesa, tutti avete sentito e celebrato la resurrezione di Cristo, ma probabilmente, per molti di voi questa settimana è stata una come tante altre, con gli stessi problemi, le stesse fatiche, le stesse lotte. Perché? “Il Signore entrò in mezzo a loro e disse: Pace a voi”. È una frase molto comune, per gli Ebrei era il modo comune di salutare una persona. Era un po’ come il nostro “ciao”, lo diciamo senza pensare cosa veramente significhi. L’ha usata ...

Misericordia o ipocrisia?

  L'adultera o meglio l'eterna lotta tra l'ipocrisia e la misericordia. (Gv. 8,1-11) Normalmente chiamiamo questo brano l'episodio dell'adultera, riferendosi alla donna che Gesù salva. Io lo chiamerei la lotta tra la misericordia e l'ipocrisia. L'adulterio era considerato uno dei peccati più gravi perché rompeva la famiglia. Di solito la donna era considerata colpevole e veniva cacciata dal marito. Questo, oltre che danneggiare la sua famiglia, gettava anche disonore sulla famiglia di origine, e quindi spesso la donna non poteva tornare neppure da loro. Allora essa finiva in mezzo alla strada a mendicare o a prostituirsi. Nella mente delle persone, la colpa era tutta della donna, l'uomo era solo vittima della sua magia di adescatrice, mentalità purtroppo ancora molto viva in tante parti del mondo. Questa era un’infrazione grave in una società fortemente basata sulla famiglia e sui clan, allora, qualcuno più rigoroso nell'osservanza della legge, ...

Amare, ma sul serio

  Amare, ma sul serio.    Mt 5,38-48 Continua il discorso iniziato Domenica scorsa, cioè come possiamo vivere da veri Cristiani?   lasciandoci guidare dal comandamento dell’amore. Oggi Gesù va direttamente al centro della questione: “Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti”. Sono parole forti e dirette in cui è veramente difficile trovare un compromesso o una scorciatoia. Ma come fare questo? Sembra una missione impossibile. Gesù si rende conto di questa difficoltà, per questo ha aggiunto la frase finale: “Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”. Essere perfetti come Dio non vuol dire che dobbiamo saper fare miracoli, ma non vuol neanche dire che dobbiamo riuscire ad evitare tutti gli sbagli. Ciò di cui Gesù sta parlando e su cui si misura la ...

Vedere a partire dai propri errori; credere grazie ad essi

Vedere a partire dai propri errori; credere grazie ad essi. (Gv 20,19-31) Continua il nostro cammino alla scoperta di Cristo Risorto. Come riconoscerlo? Dove incontrarlo? Domenica scorsa ci eravamo lasciati ispirare da Pietro, Giovanni e Maria Maddalena e da loro avevamo imparato a vedere attraverso gli occhi dell’amore. Oggi ci lasceremo guidare dagli altri discepoli e soprattutto da Tommaso. Poniamo subito l’accento sulla parola chiave del suo dialogo con gli altri discepoli. Loro avevano detto “Abbiamo visto il Signore” e lui aveva risposto “Se non vedo, non credo”. Ancora una volta il “vedere” è indicato come via indispensabile alla Fede. Naturalmente parliamo del vedere che abbia fatto tutti e tre i passaggi della visione fisica esterna, della riflessione spirituale e dell’esperienza d’amore. Per questo Gesù aveva mostrato le ferite delle mani e del costato e Tommaso aggiunge: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non m...