Personaggi Biblici 6: Elia
Elia: Come
sentire la voce di Dio?
Leggiamo insieme dal 1° libro dei
Re 19, 1-18
Nella bibbia varie volte viene
detto che persone videro degli angeli, altri ricevettero messaggi in sogno come
Giuseppe. Di altri ancora, come i profeti è detto che Dio parlò loro perché poi
loro possano parlare agli altri in nome di Dio.
Oggi è difficile trovare persone
che abbiano sentito direttamente la voce di Dio o lo abbiano visto.
Come sentire la voce di Dio?
Leggiamo un passo della storia del più grande tra i profeti: Elia questo è un
brano che abbiamo sentito varie volte ma è sempre utile rifletterci sopra.
Elia fu un profeta potente, ma
sia il re che la regina di Israele erano contro di lui perché volevano seguire
altri dei invece del vero Dio.
Lui da solo sfida tutti i falsi
profeti e li sconfigge, ma la regina minaccia di vendicarsi e vuole ucciderlo.
Lui entra in crisi:
Cosa vuole Dio esattamente da me?
Si incammina nel deserto finché
giunge al monte di Dio: l'Oreb e lì incontra Dio.
Camminare nel deserto vuol dire
lasciare le cose inutili, andare all'essenziale, vuol dire ricercare il
silenzio. Lì non ci sono voci, suoni, disturbi.
Quando Elia giunge ha fatto
questo processo di spoliazione ma è ancora pieno della sua rabbia, della sua
paura, della sua voglia di vendicarsi. Ecco il significato del fuoco, del
terremoto, del vento forte. Elia deve lasciare da parte anche queste cose. Solo
quando ha ritrovato la serenità interiore, la pace, può sentire la voce di Dio
nella brezza leggera.
Dicevamo che poche persone al
giorno d'oggi sentono la voce di Dio. Non è che Dio non parli, lui parla in
tanti modi. I modi più comuni sono nella Parola di Dio ( bibbia), negli
avvenimenti della vita, nelle buone idee che possono venirci in mente, nelle
parole di uno che ci sta parlando. C'è però un trucco: tutte queste cose da
sole non bastano, dobbiamo farvi attenzione ed imparare ad analizzarle in
profondità. Ogni domenica sentiamo la Parola di Dio e poi sentiamo anche il
commento del sacerdote, ma il più delle volte usciamo di Chiesa e niente è
cambiato in noi, anzi, il più delle volte ci siamo dimenticato quello che
abbiamo sentito. Tante cose accadono nella nostra vita ma forse noi pensiamo ad
esse nel modo sbagliato. Ad esempio di fronte ad una malattia, uno può pensare
di essere sfortunato, uno può essere triste perché non può fare quello che
vorrebbe, un altro può pensare che Dio lo stia castigando per qualcosa, un uomo
di fede può pensare che quella è un'occasione che Dio gli dà per fermarsi un
po' e riflettere, per imparare che solo Dio è importante e necessario, per
avere più tempo per riflettere. Vedete la differenza?
Dobbiamo crearci l'abitudine a
ragionare così.
Gli psicologi dicono che il
nostro modo di pensare e di agire è influenzato dalle cose che vediamo e
sentiamo. Se la nostra giornata è piena di rumori musica, di rumori, non c'è un
po' di posto per il silenzio, non riusciamo a riflettere, come possiamo capire
in profondità il valore delle cose?
Capite adesso perché ogni volta
che facciamo la scuola di preghiera prima cerchiamo di creare un po' di
silenzio, di rilassarci e solo dopo cominciamo a pregare con molta calma?
Durante il giorno molte idee mi
vengono in mente, questo non vuol dire automaticamente che esse sono tutte
volontà di Dio, ma di certo qualcuna di esse lo è. Come fare a distinguerle?
Mai essere affrettati nel
decidere, il tempo e la riflessione ci faranno capire quali sono dovuta a Dio e
quali al nostro egoismo o superbia.
Di fronte a un'idea chiediamoci:
cosa voglio da me stesso? Cosa mi aspetto da questa idea? Che spazio hanno gli
altri in questo? Che spazio ha Dio e la mia fede? Capite che se uno è abituato
a riflettere in silenzio sa riconoscere cosa è vero e cosa è falso, mentre uno
che fa le cose di fretta riesce facilmente a mentire anche a se stesso.
Domande:
v
Quali sono le cose, gli interessi, le notizie che riempiono la mia mente, e
la mia giornata?
v
Ho la pazienza di camminare nel deserto del dover aspettare, del non avere
la risposta subito, del ricercare il Dio che mi si presenterà nel modo più
inaspettato?
v
Quanti momenti di silenzio e di riflessione mi concedo ogni giorno?
v Ho l’abitudine di dare ascolto
solo a chi fa la voce grossa, a chi mostra forza o so valutare i consigli dei
miti, dei pazienti, dei piccoli?