Personaggi Biblici 5: Salomone
Salomone - Umiltà e semplicità di cuore
Leggiamo insieme dal 1° libro dei
Re 3, 5-12
Salomone, figlio di Davide è
considerato il più grande dei re di Israele. Al suo tempo, la nazione ha
vissuto un periodo di pace, di prosperità economica. Lui ha costruito il tempio
di Gerusalemme.
Con Saul e Davide il regno si era
ingrandito, con Salomone diventa stabile e potente, dopo Salomone esso si
dividerà in due, la parte Sud chiamata Giuda sotto il figlio di Salomone,
Roboamo, e la parte Nord chiamata Israele sotto il re Geroboamo.
Di Salomone, la bibbia dice che
fu il più ricco re del suo tempo e il più sapiente, e tutti andavano da lui a
chiedere consigli su come risolvere i loro problemi.
Quale fu il suo segreto?
Non fu un grande perché era
ricco, perché era forte, perché era intelligente, ma perché era aperto alla
grazia di Dio con umiltà.
Ognuno di noi ha ricevuto da Dio
dei doni. Dobbiamo saperli riconoscere e usare nel modo giusto.
Ma quanto più dobbiamo usarli
tanto più dobbiamo accrescere in noi l’umiltà, e questa è la prima
caratteristica che io ritengo indispensabile per ognuno che vuol diventare
responsabile di altre persone.
Sono stato incaricato di guidare
un gruppo, non perché sono il più bravo, il più forte, il più ricco, il più
bello, il più simpatico, non per ricevere onore dalla gente, ma per portare
avanti un compito. Si parla di responsabilità, non di onore..
Nessuno al mondo è intelligente
quanto basta per capire tutti i problemi del mondo e saper dare a tutti la
risposta esatta.
La cosa più importante per un
leader è quello che ha chiesto Salomone: un cuore docile e capacità di
discernimento.
Ammettiamo che io sia il più
ricco, ma se uso la ricchezza solo per me stesso non serve a niente. Ammettiamo
che io sia il più bello, ma se la bellezza mi fa diventare vanitoso e disprezzo
gli altri, questa non aiuta ma nuoce. Ammettiamo che io sia il più
intelligente, ma se uso l’intelligenza per sfruttare gli altri a mio favore,
essa non aiuta ma nuoce.
L’umiltà, invece, è quella virtù che mi fa capire che nessuna delle mie
doti è assoluta e che quando mi trovo di fronte a un’altra persona mi fa capire
che essa è importante e devo ascoltarla e dedicarmi a lei. Mi fa capire che io
non sono tutto nel mondo, anzi, senza Dio che mi ha dato tutti questi doni, non
sono proprio niente.
Domande:
o
Quando mi trovo di fronte a persone estranee che mi chiedono domande
riguardo a me, al gruppo che frequento, cosa facciamo ecc. qual è la cosa che
mi sta più a cuore? Far bella figura? Far sì che l’altro pensi che noi siamo
bravi? Far vedere che io ho un ruolo importante nel gruppo?
o
Sono veramente preoccupato degli altri del gruppo? Mi interesso di loro? Mi
preoccupo che tutto vada bene per tutti? Mi preoccupo di ascoltarli a fondo?
o
Come utilizzo la mia intelligenza? Mi ritengo migliore degli altri? So
apprezzare le idee degli altri e quello che loro fanno?
o
Voglio attirare l’attenzione di tutti gli altri e la loro amicizia o so
anche condividerla con gli altri e gioire quando due sono buoni amici?