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La strada alla santità

Siamo tutti santi? Buona festa! Oggi stiamo celebrando la nostra festa, non solo il nostro onomastico, perché il Signore vuole che tutti “siamo” santi. Attenzione! Ho detto “siamo”, non “diventiamo”. Nei primi secoli della Cristianità, i fedeli si chiamavano tra loro “fratelli”, ma, quando dovevano parlare in generale dei credenti, usavano la parola “santi”. Ne sono prova le varie lettere di San Paolo che sono indirizzate “ai santi che sono nella Chiesa di …”. Siamo tutti membri di una comunità che è chiamata ad essere “santa”. In un mondo secolarizzato come quello di oggi, sembra veramente fuori posto mettersi a parlare di santità. Papa Francesco, nella sua omelia dello scorso anno, disse: “Celebriamo, quindi, la festa della santità. Quella santità che, a volte, non si manifesta in grandi opere o in successi straordinari, ma che sa vivere fedelmente e quotidianamente le esigenze del battesimo. Una santità fatta di amore per Dio e per i fratelli. Amore fedele fino a dimenticarsi di sé...

Una famiglia Santa e modello di santità

Una famiglia Santa e modello di santità (Mt 2,13-15;19-24)     Oggi la liturgia ci invita a celebrare la Santa Famiglia di Nazareth. Lo scopo di questa festa è presentarci un modello da seguire, allora dobbiamo guardare a loro per cogliere quei valori che ci indicano. Cosa ha fatto di Gesù, Maria e Giuseppe una “vera famiglia”? Una “Sacra famiglia”? Matteo ce lo indica con due quadretti: la fuga in Egitto e il ritorno. Gesù è in silenzio, però con il suo silenzio condiziona la vita degli altri due. Di sicuro se Giuseppe e Maria avessero potuto scegliere, sarebbero rimasti a Nazareth, nella loro casa, attorniati dai parenti e dagli amici, e Giuseppe si sarebbe dato da fare a preparare qualcosa di bello, magari una nuova culla, ecc., ma è proprio per colpa sua che ora devono anche subire questa persecuzione e intraprendere un lungo viaggio verso l’ignoto. Dio ha scelto di nascere tra i poveri, tra i perseguitati. Di Maria abbiamo già parlato tanto. Lei è vergine e M...

Le beatitudini, porta alla vita nuova

La vita nuova Le beatitudini, nuovo decalogo dei seguaci di Cristo Siamo all’inizio del discorso della Montagna, il discorso programmatico di Gesù. Le beatitudini, quindi, sono solo un’introduzione, una presentazione in breve di quello che viene poi spiegato nel 3 capitoli successivi. Questo discorso, poi è da considerare come presentazione di tutta la vita di Gesù e della sua filosofia di vita. Gesù è venuto a presentarci un modo nuovo di intendere la religione, cioè il nostro rapporto con Dio, e qui ci spiega come farlo. Ognuna di queste 8 frasi (+ 1) è composta di 3 parti: -           La situazione di beatitudine, -           La situazione umana presente che diventa il terreno per poter ottenere questa beatitudine, -           La causa che rende possibile il cambiamento. a) la beatitudine . Makarioi ha la radice di kairos “tempo op...

Il Paraclito, ovvero il nostro compagno di viaggio

Il Paraclito, ovvero il nostro compagno di viaggio . Gv 15, 26-27, 16,12-15.   Al giorno d’oggi chi è che comanda? Chi riesce a motivare o guidare le decisioni delle persone? Questa è una domanda importante. Non è una domanda da poco conto perché dalla sua risposta dipendono il nostro futuro e il futuro del mondo intero. Se dovessi dare una risposta di primo acchito, direi che la maggior parte delle scelte uno fa sono motivate dalla sete di potere, la cupidigia, l’invidia, e alla fine di tutto la paura. Gli apostoli hanno vissuto per tre anni assieme a Gesù, hanno lasciato che lui prendesse tutte le decisioni, come fa un bravo allievo con il suo maestro. Ora Gesù è partito ma prima di andarsene ha promesso di mandare il Paraclito. Chi è questo personaggio misterioso? La parola Paraclito vuol dire “accompagnatore” e “difensore”, e nel mondo giuridico indicava l’avvocato difensore che accompagnava l’accusato in tribunale. Nella Bibbia, ed esattamente nell’Antico Testame...

Beati chi? Osare per essere Santi

Festa di Tutti i Santi Carissimi, auguri. Prima di tutto perché oggi è il vostro onomastico, poi perché è la festa della nostra parrocchia. Stiamo celebrando la festa di tutti i santi, quelli canonizzati e no, quelli che hanno raggiunto la beatitudine con Dio in cielo. Ci hanno preceduti in quello che è anche il nostro destino, o meglio la nostra meta finale, sì perché tutti noi dobbiamo essere santi. Quando si sente la parola “santo” ci viene subito in mente qualcuno perfetto, qualcuno la cui statua sta sopra un altare, qualcuno molto distante da noi. Perché? Non c’è niente di più sbagliato. Ci sono santi di tutte le categorie, giovani o vecchi, poveri o ricchi, preti o suore o sposati, santi che hanno passato la vita in preghiera, santi immersi nelle opere sociali, santi che hanno condotto una normale vita quotidiana; europei o africani o asiatici o americani. Ci sono santi di tutti i tipi perché anche noi tutti, indipendentemente dalla nostra età, dalla nostra condizione soci...