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Due monti, due modi diversi di mostrare la gloria

Dal Tabor al Calvario Dopo il vangelo di domenica scorsa sulle tentazioni, e all’interno di un periodo di penitenza come la quaresima, il vangelo di oggi che parla di gloria sembrerebbe fuori posto. Molti si sono chiesti che significato abbia questo miracolo dato che è fatto in un momento in cui solo 3 persone lo vedono, nessuno è guarito, nessuno ne trae beneficio. Dobbiamo vedere questo fatto inquadrato nel momento della vita di Gesù in cui esso avviene. Per tre anni, Gesù è andato in giro a fare miracoli e a predicare. Ha raggiunto momenti molto alti di manifestazione di potere e di approvazione della gente, come ad esempio quando moltiplica i pani e i pesci e quando calma la tempesta sul lago.   Ora sa che deve iniziare il viaggio verso Gerusalemme, l’ultimo viaggio che lo porterà all’arresto e alla morte. Lui è pronto, ma i suoi discepoli no. Sono ancora troppo attaccati ad un modo di pensare tradizionale e orgoglioso. Pensano ancora che restando con Gesù ne riceveranno ...

Chi è il nostro Dio? Come rapportarci a Lui?

  La metaforfosi di Gesù o della nostra immagine di Dio.  A prima vista il miracolo di oggi sembra essere inutile. Prima di tutto nessuno ne riceve beneficio, non ci sono persone curate o resuscitate; inoltre Gesù porta con sé solo tre dei 12 apostoli e alla fine dice loro di non rivelare l'accaduto agli altri se non dopo la sua resurrezione. Allora, questo episodio a cosa serve?  Luca sottolinea chiaramente che Mosè ed Elia parlano a Gesù della sua discesa a Gerusalemme, dove sarà catturato e dovrà patire. Matteo non ne accenna, ma comunque pone il miracolo al centro di due annunci di Gesù riguardo alla sua discesa Gerusalemme e alla sua passione e morte. Allora verrebbe da pensare, come molti fanno, che questo miracolo sia utilizzato da Gesù per preparare i suoi Apostoli a questi fatti dolorosi e difficili così che in quel momento li sappiano affrontare con forza. Io non credo che questa sia la ragione del miracolo. Prima di tutto, se questa fosse una prepara...

Abbagliati dalla luce di Cristo

Abbiamo il coraggio di guardare Gesù negli occhi? Tutti gli anni la seconda domenica di quaresima è dedicate al miracolo della trasfigurazione. Gesù ci invita a guardare alla realtà con occhi diversi, pieni della luce che lui irradia. Gesù non è trasformato ma trasfigurato, cioè appare nella sua verità, se ne vede il segreto. Ci mostra chi sono le sue fonti e cosa pensa Dio di Lui: il figlio amato. Per fare questo sale su un alto monte e porta con sé un piccolo gruppo di discepoli. Il monte rappresenta il luogo dove avere una manifestazione di Dio. Era successo così a Mosè che era salito sul Sinai e lì Dio gli aveva dato le tavole della legge, ed era successo ad Elia che era salito sull’Horeb e lì aveva incontrato Dio che lo aveva poi inviato di nuovo a completare la sua missione di profeta. E sono proprio Mosè ed Elia ad apparire con Gesù per far comprendere che non solo la sua missione è in continuità con quella della legge e dei profeti, ma addirittura essi erano coloro che a...

Come si ottiene la gloria?

Alla gloria si arriva attraverso la passione. (Lc 9, 28-36) Stiamo percorrendo il cammino verso la settimana santa e la liturgia ci presenta un miracolo strano che, a prima vista, sembra inutile: perché trasfigurarsi, a chi serve, e per di più davanti solo a tre degli apostoli? Perché questo Vangelo ci viene presentato proprio in Quaresima? Vediamo il contesto da cui è preso. Il capitolo 9 rappresenta il culmine del vangelo di Luca , il punto centrale dove avviene un cambio di marcia radicale. Fin qui la fama di Cristo era andata crescendo, le folle lo seguivano, c’erano stati miracoli eclatanti. Subito prima della trasfigurazione c'era stata la moltiplicazione dei pani e migliaia di persone erano lì disposte a fare di Gesù il loro re. Gesù si rende conto del grosso rischio che ciò rappresenta: la gente e anche i suoi apostoli stanno comprendendo in modo errato la sua missione e i suoi insegnamenti. Gesù ne ha la conferma quando chiese ai discepoli: “ La gente chi dice che...