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Sei felice?

 Tre parole per una vita più piena   (Gv 14,23-29) Il Vangelo che abbiamo ascoltato oggi ci porta nel cuore dell’Ultima Cena. Gesù sta parlando ai suoi discepoli poche ore prima di essere arrestato e condannato a morte. Sono parole intense, intime, il suo testamento spirituale. In questo brano possiamo cogliere tre grandi temi che ci aiutano a entrare nel mistero della sua presenza: osservare la parola , dimorare , e la pace . Tre doni che diventano realtà solo grazie all’aiuto del Paraclito, lo Spirito Santo. Proviamo a rifletterci con calma. 1. Osservare la Parola Gesù ci invita a custodire la sua parola e a metterla in pratica. Non si tratta solo di ascoltare con le orecchie: ascoltare davvero significa lasciarsi toccare nel profondo, comprendere con la mente e con il cuore. Non basta sentire un Vangelo o una predica alla domenica, se poi uscendo di chiesa non ricordiamo nemmeno di cosa si parlava. È facile che la nostra testa sia piena di altri pensieri, preocc...

La vera Gloria

  Cos’è la vera gloria? (Gv. 13, 31-35) Che cos'è la vera gloria? Nel Vangelo di Giovanni, Gesù pronuncia una frase sorprendente: “ Ora il Figlio dell’uomo è glorificato ”. Lo dice proprio nel momento in cui Giuda lascia la stanza per tradirlo. Ma com’è possibile parlare di gloria quando tutto sembra andare verso un tradimento? La gloria non deriva dal tradimento in sé, ma dal modo in cui Gesù sceglie di affrontarlo. Avrebbe potuto fermare Giuda, convincerlo a cambiare idea, oppure metterlo in guardia davanti agli altri discepoli. Invece, lo lascia andare, accettando ciò che sta per accadere. Ed è proprio a partire da questo evento che introduce un tema fondamentale: il comandamento dell’amore. Prima o poi, tutti noi ci troviamo di fronte a ingiustizie, tradimenti, persone che ci feriscono o si schierano contro di noi. La domanda è: come reagiamo? Gesù ha perdonato Giuda. Non solo: ha saputo del tradimento prima ancora che i discepoli si riunissero per la cena, eppure ha acc...

Cosa rendeva contento Gesù?

Oggi il Vangelo ci presenta una bella preghiera di Gesù. Per non cadere nel sentimentalismo esterno ma comprendere la profondità di queste parole dobbiamo guardare a cosa sta succedendo in quel momento. Dato che questa non è una predica ma una presentazione del brano mi ci soffermo un momento. I capitoli 11 e 12 del vangelo di Matteo descrivono un momento difficile per Gesù. Per poter lavorare più liberamente e con più profitto Gesù si era trasferito a Cafarnao. All’inizio aveva avuto un’accoglienza entusiasta; lì vi erano molti discepoli del Battista che ne aveva parlato bene ed essi avevano cominciato a seguire Gesù. Gli Scribi e i Farisei erano dubbiosi ma la gente semplice era entusiasta. Poi il clima è cambiato. Molti non capivano il messaggio che Gesù stava proponendo: perché bisognava accogliere i piccoli, i poveri, i lebbrosi, andare a cena dai pubblicani? Il primo ad avere dei dubbi era stato lo stesso Giovanni il Battista che dal carcere gli mandò qualcuno a chiedere spiega...

Pace, speranza, dialogo e riconciliazione

Giornata mondiale della pace. Buon anno. C’è un vecchio detto: “anno nuovo vita nuova”. Il mio augurio per tutti noi è che possiamo cambiare la nostra vita. Gli angeli, quando sono apparsi ai pastori hanno cantato “Gloria a Dio in cielo e pace in terra agli uomini che Dio ama”. Qui c’è già un messaggio per noi, da una settimana stiamo celebrando il Natale e cantando il gloria, e la Chiesa ci fa riflettere, oggi, sul dono che Gesù è venuto a portarci, il dono della pace, lui che è il principe della pace. Oggi quindi, invece di soffermarmi sul Vangelo del giorno, che è lo stesso di quello di Natale, mi soffermerò a riflettere su questo dono commentando il messaggio che Papa Francesco ha preparato per questa festa e che ha per titolo “ La pace come cammino di speranza: dialogo, riconciliazione e conversione ecologica ”. La pace è un bene prezioso, al quale aspira tutta l’umanità. Tutti sperano di poter vivere sempre in pace, ma purtroppo molti non hanno tale grazia. La speranza ...

Guerra e pace, perché? Cosa ne pensa Gesù?

Guerra e pace, storia scritta 2000 anni fa come oggi. Lc 12, 49-57 Fuoco, battesimo, guerra, divisioni famigliari: alle volte sembra che Gesù ce la metta tutta per fare confusione. Cerchiamo di chiarire le cose. Gesù applica a se stesso due immagini: il fuoco e il battesimo. La figura del fuoco nella bibbia ha un posto importante. Nel solo Antico Testamento è nominato ben 387 volte . Il fuoco ha determinato il progresso dei nostri antenati: ha fornito prima il calore, poi è stato usato per la cottura dei cibi, infine per fondere i metalli e forgiare arnesi. Lo ritroviamo anche in molte leggende e miti e sempre rappresenta qualcosa di soprannaturale. Nella bibbia esso è spesso una manifestazione di Dio che interviene nella storia dell’uomo: p ensiamo alla colonna di fuoco che accompagna gli Ebrei nel deserto, alla fiamma che passa tra gli animali divisi da Abramo per suggellare con lui il primo patto. Il monte Sinai era tutto fumante perché il Signore era sce...

Amore e pace frutti dello Spirito

L’amore e lo Spirito Santo (Gv. 14, 23-29) Il vangelo di oggi è parte del lungo discorso fatto da Gesù durante l’ultima cena, quello che potremmo definire il testamento di Gesù. Temi centrali di questo discorso sono il comandamento dell‘amore, di cui abbiamo parlato domenica scorsa, e la venuta dello Spirito Santo di cui si parlerà con più calma il giorno di Pentecoste. Il brano di oggi è il ponte che lega i due argomenti. Domenica scorsa avevamo visto quale era il comando di Gesù o meglio il suo desiderio per la nostra felicità: amare come Lui ci ha amato. Amare vuol dire essere come Lui, con Lui. Allora aggiunge: “rimanete nel mio amore “, è l’unica volta che Gesù ci chiede di amarlo. Sembrerebbe una frase egoista visto che proprio lui ci ha insegnato l’amore puro e disinteressato. Il senso della sua frase è: volete rimanere uniti a me, condividere la mia vita? Amate, perché la mia vita altro non è che amore. Ma come si fa ad amare? Mettendo in pratica la sua par...

Incontrare il Risorto per poi partire.

Dall’esperienza del Risorto alla Missione . Gv.   20,19-31 Siamo alla sera del giorno di Pasqua. Nel vangelo di oggi non si dice che nel cenacolo c’erano gli apostoli o i dieci, si parla di discepoli, quindi il messaggio che Giovanni vuol dare   non si rivolge solo agli Apostoli ma a tutti i discepoli cioè le modalità e le difficoltà nell’accettare il risorto è un’esperienza che tutti i discepoli fanno o devono fare. È già sera quindi i presenti hanno già sentito cosa hanno detto le donne e hanno già visto la tomba vuota, eppure hanno le porte chiuse per timore. È normale avere paura sapendo che i Giudei li perseguiterebbero, il problema è che questa paura impedisce loro di andare fuori ad annunciare. Ci troviamo di fronte all'avvenimento più importante della storia e loro sono i discepoli, coloro che hanno condiviso con il Signore tre anni, che sono stati i più diretti testimoni delle parole e dei fatti di Gesù, che sono stati scelti direttamente da Gesù, preferiti a ...