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Sei davvero un buon Cristiano?

Chi si può dire Cristiano?   (Gv. 10, 27-30) Gesù si trova nel tempio, luogo di incontro per i rabbini intenti a interpretare la Legge. La sua presenza attira due gruppi distinti: i Farisei, che cercano di cogliere parole eretiche dalle sue labbra per poterlo condannare, e coloro che, con cuore sincero, desiderano imparare da lui. I Farisei avrebbero dovuto essere guide spirituali, veri pastori del popolo, ma invece sfruttano le persone per il proprio tornaconto. Gesù si presenta come il pastore buono, colui che si prende cura delle sue pecore. A questo punto sorge una domanda: chi dobbiamo seguire? Come possiamo distinguere un buon cristiano, fedele agli insegnamenti di Cristo, da chi invece si lascia trascinare da false dottrine?  Il vangelo di oggi ce lo spiega con 3 verbi: 1.    Ascoltare – I veri cristiani ascoltano la voce di Gesù. Nella Bibbia, l’ascolto è essenziale: la preghiera più importante era lo "Shema Israel" – "Ascolta, Israele!". Dio non...

Un pastore "Bello e buono"

  Domenica del Buon Pastore Oggi celebriamo la Domenica del Buon Pastore, e anche la Giornata di Preghiera per le Vocazioni. In questa occasione speciale, il Papa ci invita a riflettere su un tema molto importante: Chiamati a seminare semi di speranza e a costruire pace. Nel Vangelo di oggi, Gesù si definisce "il Buon Pastore". Un pastore che non si limita a guidare il gregge, ma che se ne prende cura con amore, dedizione e protezione. Il termine greco usato dal vangelo, non è “Pastore buono”, ma “Pastore bello”. Chiaramente non si parla di bellezza fisica. La sua vita, i suoi pensieri e le sue azioni sono "belli", non solo nell'aspetto esteriore, ma nel senso più profondo: sono un'espressione di amore autentico, di servizio disinteressato e di totale dedizione al bene degli altri. Essi sono qualcosa di attraente che ci spinge ad essere come lui. Cosa rende Gesù un Pastore così speciale? Il suo amore : Gesù ama le sue pecore con un amore immenso e inc...

Bello da morire

Bello ma a che prezzo?  (Gv 10,11-18)   Noi siamo stati abituati a chiamare Gesù “Il buon Pastore”. Chi non si ricorda le belle immagini di Gesù che cammina con sulle spalle un agnellino? Ebbene il vangelo di oggi ci parla di lui, ma dobbiamo subito dire che il testo originale greco non parla di pastore “ buono ”, ma di pastore “ bello ”. Per la filosofia greca il concetto di bello è molto più completo e pregnante che non quello di buono perché chiaramente non si fa riferimento alla bellezza esteriore o estetica ma alla sua natura trascendentale. Uno per essere bello dentro, deve anche necessariamente essere buono, generoso, saggio, ecc. Cosa rende un uomo o una donna “belli”? Cosa li rende attraenti agli occhi degli altri? Quando io vedo una persona che attira la mia attenzione mi viene spontaneo dire: “c’è in lui qualcosa di diverso, di speciale” e lo si riconosce dal sorriso sulle sue labbra, dal suo modo di comportarsi e parlare che esprime una pace, una serenità, gioia d...

Come comportarsi di fronte a un peccatore? come Gesù.

Festa del Sacro Cuore di Gesù. (Lc. 15,3-10) Oggi celebriamo il Sacro Cuore di Gesù festa ci vuole presentare l’infinito amore di Dio per gli uomini. Nel Vangelo abbiamo sentito una parabola che Gesù racconta come prima parte della sua disputa con i Farisei circa il modo di comportarsi verso i peccatori. Il discorso di Gesù presenta 3 parabole unite fra loro dove ognuna rafforza e completa le altre due: quella della moneta perduta e quella del padre buono. Prima di tutto chi sono questi pubblicani e peccatori oggetto della disputa e perché essi si avvicinavano a Gesù? N ella sua predicazione Gesù presenta un o stile di vita nuova basata sull’amore, il servizio, l’uso delle c o se materiale per condividerle con tutti, per il bene di tutti. Ebbene queste persone, i pubblicani, sono coloro che finora hanno vissuto nel modo opposto, hanno fatto come scopo della loro vita, l’accumulare i beni materiali senza scrupoli, ricercare successo, agio, eccetera, credendo di tro...

Siamo buoni pastori?

La pecora smarrita   (Mt. 18, 12-14)              12 Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta? 13 Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. 14 Così il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli. Per comprendere questa parabola, che di per sé è molto semplice, nella sua profondità, essa va inserita all’interno dell’intero capitolo 18 di Matteo, capitolo che racchiude il così detto “Discorso Ecclesiologico”, cioè che immagina ha Gesù della Chiesa che sta per fondare? Che cosa si aspetta da essa? I vari punti vengono sviluppati in piccoli branetti: 1) Chi è il più grande?( 1-4)   cioè chi è importante nella Chiesa?, come deve essere la figura di chi comanda? 2) Lo scandalo (5-11) o megli...