Personaggi Biblici 8: Giovanni il Battista
Giovanni il
Battista: Il coraggio della verità.
Leggiamo insieme dal Vangelo di
Marco 1, 1-8; 6, 17-29.
Giovanni il Battista è una delle
persone che ci accompagnano nel periodo di avvento.
Nel vangelo è definito: Voce di
uno che grida. Riconosce il suo compito di preparare la strada al Signore.
In tutti gli uomini c'è nascosto
nel cuore il desiderio delle cose giuste, dell'onestà, della giustizia, però
spesso non si fa caso a questo desiderio e si dice: è una cosa che non si
realizzerà mai, ci sono troppi problemi, è impossibile, gli altri non lo
capirebbero, ecc.
Giovanni è lì a predicare: è
possibile, basta che vi convertiate, che cambiate modo di pensare.
Il suo modo di testimoniare è
fatto di parole e di esempio di vita. Le sue parole sono sempre forti, non ha
paura di rimproverare i peccati, anche contro persone importanti come i capi
del popolo che lui chiama apertamente razza di vipere. Ad Erode rinfaccerà che
il suo matrimonio con Erodiade non è valido e questo gli costerà la vita. La
verità ad ogni costo. Per amore alla verità riconosce anche che non è lui che la
gente deve andare a cercare ma colui che verrà dopo di lui. Molta gente andava
da Giovanni ed egli avrebbe potuto approfittarne per creare un movimento tutto
suo, invece ancora una volta lascia da parte le lodi e presenta alle persone
Gesù.
Ma soprattutto quello che
colpisce la gente è l'esempio di vita di Giovanni. Egli sceglie di vivere da
povero, nel deserto.
Per uno che vuol predicare sarebbe
stato logico andare a Gerusalemme dove c'era tanta gente, invece lui sta nel
deserto e la gente va da lui perché è colpita dal suo modo di vivere.
Come dicevamo, in tutte le
persone c'è il desiderio delle cose giuste e sante. Ecco perché uno che vive
bene è sempre di provocazione per gli altri.
Noi viviamo in una società che è
diversa da noi. La maggioranza sono indifferenti alla religione o hanno
tradizioni e credenze diverse dalle nostre. Spesso sentiamo cristiani che
dicono: Chissà cosa pensano poi i vicini, chissà cosa dicono di me se mi
comporto così, chissà cosa mi chiedono se dico loro quello in cui credo. Si
chiama a difesa la tradizione, la cultura, il rispetto vicendevole, ma si
rinuncia a tanti valori cristiani e a tante cose in cui si crede. Abbiamo tanti
cristiani che quando si tratta di far vedere ciò in cui credono, sono più atei
di chi dice di non credere.
Quando si mente agli altri e a se
stessi si va sempre e solo incontro a problemi, mai a cose belle.
Quando ho detto queste cose,
alcuni mi hanno risposto, ma Padre tu non puoi capire, noi viviamo in mezzo a
tante persone che la pensano in modo diverso dalla Chiesa. Può darsi che io non
capisca, ma per me sono loro che non capiscono cosa vuol dire essere Cristiani,
non capiscono come si è comportato Cristo, e come vuole che ci comportiamo.
Trovano più comodo adeguarsi alla mentalità dei non credenti che invece vivere
a fondo in quei valori in cui credono.
Domande:
ü
Cosa mi fa paura e non mi lascia libero di agire nella mia vita?
ü
So confrontare le mie idee e le mie convinzioni con quelle di Cristo per
verificare se sono giuste?
ü
Quando ci sono cose da fare, so dare il mio contributo in pieno o mi
preoccupo solo di far vedere l'esteriorità?