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Ora tocca a noi

Gesù parte: mò, che facciamo?                      ( Lc 24,46-53) La festa che celebriamo oggi è una delle più difficili da comprendere. Si può correre il rischio di fermarsi ai semplici fatti, cioè dire che dopo essere risorto Gesù ha compiuto la sua missione, per cui è tornato in cielo e ha lasciato spazio allo Spirito Santo che sarebbe arrivato qualche giorno dopo. Questo approccio non ci insegna niente di nuovo e non ci ispira ad alcuna conversione. Inoltre, se si leggono i fatti alla lettera come sono descritti nei Vangeli e nel libro degli Atti degli Apostoli, troviamo delle incongruenze, almeno riguardo ai luoghi e ai tempi in cui essi sono accaduti. Un altro approccio potrebbe essere quello di ricercare il significato teologico di tale avvenimento, ma c'è il rischio di impelagarsi in discussioni dogmatiche profonde che per la nostra crescita spirituale non aiuterebbe, se non ...

Perché la Parola di Dio porti frutto in noi.

  Perché la Parola di Dio porti frutto in noi. Per la nostra riflessione parto da una frase del vangelo: “Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la vivono”. Oggi festeggiamo l’Assunzione di Maria al cielo. Noi siamo abituati a vedere Maria in alto, sopra gli altari, lontana e irraggiungibile nella sua perfezione. Le feste principali della Madonna si basano sui quattro dogmi proclamati dalla Chiesa. Essi sono doni gratuiti di Dio che non toccano i meriti di Maria come donna. Per noi è più utile guardare alla vita quotidiana di Maria, al suo modo di agire, perché a mio parere, la grandezza di Maria sta nel modo in cui lei ha saputo essere una donna normale in situazioni normali, ma con uno stile di vita e impegno superlativi. Qual è stato il suo stile? Lo rilevo appunto nella frase che ho riportato sopra. La donna Maria, fatta come noi di emozioni, desideri, ansietà, impregnata della cultura e degli stili di vita del suo tempo, dove ha trovato la forza per af...

Natale, festa per persone attive

Carissimi amici, Buon Natale. Siamo arrivati dopo un mese di preparativi, abbiamo ripulito le nostre case, preparato l’albero e il presepio e anche spiritualmente ci siamo preparati accompagnati da San Giovanni il Battista nelle prime domeniche di avvento e dalla Madonna ieri. Ora ci troviamo qui davanti alla grotta a contemplare questo bambino che finalmente è arrivato. È giorno di festa, di celebrazioni, cerchiamo di comprendere un po’ la provocazione che Lui ci vuole dare da questa culla, l’insegnamento che ci viene da tutta questa storia perché la grazia che Lui è venuto a portare sia una grazia che dura. Il Vangelo di oggi è molto difficile, un trattato di teologia sul Natale, dobbiamo tradurlo in pratica. Prendo le parole centrali: Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Fi...

Maria modello di accoglienza del Dio che viene: L'annunciazione

24 Dicembre 2017     IV Domenica anno B.     (Lc.1,26-38) Siamo arrivati alla vigilia di Natale e la liturgia ci presenta Maria come modello per gli ultimi momenti di preparazione a questa grande festa. Nelle due domeniche scorse abbiamo riflettuto sulla figura di Giovanni il Battista, sul suo coraggio di proclamare la verità e soprattutto sulla provocazione lanciata alla società del suo tempo attraverso il suo stile di vita. Oggi, guardando a Maria, potremmo dire di trovarci di fronte ad una persona che fu esattamente l’opposto. Giovanni predicava, Maria rimane nel silenzio, Giovanni è andato nel deserto, Maria è rimasta nella sua casa di Nazareth. Giovanni ci ha presentato una meta a cui prepararci, cioè la venuta del Messia, e come prepararci, cioè la conversione dai peccati. Maria ci presenta invece la verità profonda di tale avvenimento: Dio si fa uomo, si fa umile per essere con gli umili e si serve degli umili per salvare tutti. Di cosa ha bis...

Già e non ancora, l'attesa operosa della venuta di Cristo

1 a Domenica di Avvento.   Mc. 13, 33-37 Siamo all’inizio dell’avvento e per un po’ di giorni sentiremo la Parola di Dio parlarci con brani dove si mischiano annunci circa la fine del mondo e la venuta del Messia. Il Vangelo di oggi fa parte di questi brani. Qui si sottolinea un atteggiamento che è molto importante per la vita cristiana ed è quello dell’attesa della venuta di Cristo. Questo è un dato teologico che troppo spesso noi dimentichiamo. Molti Cristiani sono preoccupati dal fare bene ma forse dimenticano il motivo per cui fare bene quindi hanno un motore che lavora a pieni giri ma che corre il rischio di rimanere senza benzina. Perché una vita di sacrificio? Perché la fedeltà anche quando le cose sono difficili o vanno male? Perché rinunciare a dei beni che sono miei per darli a un altro? Se le motivazioni sono solo umane, quanto resisteranno? L’unica risposta che ci può sostenere a lungo viene dalla riflessione sulla virtù teologale della Speranza. La speranza, ...