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Visualizzazione dei post da 2016

Natale il trionfo della debolezza

Natale  Carissimi Natale è arrivato. La nostra chiesa è più bella che mai, giustamente, siamo alla festa più attesa dell’anno quindi anche l'occhio vuole la sua parte. Tutto è solenne, decorazioni, vestiti e anche la liturgia stessa. Tutto è pronto per accogliere il nostro salvatore che viene. Anche il vangelo è iniziato in grande solennità scomodando tutti i grandi della terra. Avete sentito:”Ai tempi dell’imperatore Augusto, mentre era governatore Quirino … Grandi che esercitano il potere. Si parla di un censimento, forse volevano conoscere quanti milioni di persone erano sotto di loro. Ma qui il vangelo ha un cambio radicale di rotta, ora si entra nella semplicità e nella povertà. Non c’è niente di solenne in Giuseppe e Maria che a pochi giorni dal parto si mettono in moto per un cammino lungo e pericoloso che potrebbe compromettere il piano di Dio, il piano che Dio ha affidato alle loro povere forze. Non c’è niente di solenne nel giungere alla città degli antenati e sen...

Giuseppe, l'ombra del Padre creata dalla luce di Dio

Nelle settimane passate abbiamo incontrato San Giovanni il Battista che con la sua vita e le sue parole ha preparato la venuta del Signore. Oggi la liturgia ci presenta un ’altra persona molto importante per la nostra fede, forse la più vicina a noi: San Giuseppe. Da quel poco che è detto di lui nel Vangelo io me lo immagino come un giovane pio, buon credente, buon lavoratore, buon amico. Come tutti i giovani del suo tempo avrà avuto dei piani per la sua vita: farsi una famiglia, avere dei figli, sviluppare il suo lavoro, avere una vita tranquilla. Ebbene nessuno di questi desideri o idee troverà adempimento, almeno non nel modo in cui Giuseppe se l’aspettava. Proprio qui sta la sua grandezza, il riuscire a rinunciare alle sue idee e ai suoi piani per far spazio alle idee e ai piani di Dio. Tutto sembrava andare nel modo migliore, era riuscito a fidanzarsi con la ragazza più brava, dolce, docile del villaggio, Maria, ed ecco che viene a sapere che lei accetta il matrimonio ma vuol...

Perché nel deserto? la strana proposta di Giovanni

Mt 3,1-12. Preparate la via al Signore La liturgia di oggi ci presenta la figura di Giovanni il Battista e ce lo presenta predicatore nel deserto. Voi lo conoscete già, sapete la storia della sua nascita, della presenza di Maria al suo parto, del fatto che fin dall ’inizio esso è designato come colui che andrà davanti al Signore a preparargli le strade ed infine il fatto che suo padre era uno dei sacerdoti del tempio di Gerusalemme. Io mi chiedo: data l ’importanza della sua missione e dato che lui come suo padre aveva di diritto la possibilità di andare a predicare al tempio di Gerusalemme , un luogo dove poteva incontrare ogni giorno migliaia di persone , perché si è invece recato nel deserto? Perché predica là dove è difficile raggiungerlo? Perché dice di preparare là la via al Signore? Penso che questa riflessione contenga un messaggio importante per ciascuno di noi. Noi viviamo in un ambiente che potremmo definire l’esatto contrario del deserto. Siamo attorniati da cose di ...

Avvento tempo di ricerca

1a domenica di Avvento anno A. Mt 24, 37-44 È iniziato il periodo dell’avvento, il periodo dell’attesa, o meglio ancora il periodo della ricerca di colui che è salvatore, cioè colui che dà risposta alle nostre angosce. Purtroppo viviamo in una società che non ricerca più le soluzioni vere ai problemi perché di soluzioni ne riceve troppe, ma sono tutte soluzioni passeggere, irrisorie. Siamo in una società segnata dall’indifferenza religiosa perché pensa di possedere tutto e di poter raggiungere tutto con le sue sole forze, quindi non ha più bisogno di un un “Salvatore”. È sparita la dimensione del “Trascendente”, tutto va spiegato, ricercato, risolto dai tetti in giù: Dio è morto. La settimana prossima uscirà nei cinema italiani un film intitolato “Non c’è più religione”, una commedia che vuol presentare la situazione odierna dove tutto è messo sullo stesso piano, non si capisce più cosa c’è di importante e cosa no. Ormai la maggior parte delle persone non sa più vedere la...

Due vite o una? La vita eterna

Lc 20:17-28 Interessante la storiella del vangelo di oggi: una donna che sposa sette fratelli, e alla fine, in cielo chissà che rissa per reclamare il possesso di tale donna. Me la immagino la scena come sarà passata dalla testa di quei Sadducei: è mia moglie, no è la mia, ecc. Questa storia, che si basa su una prassi dei tempi di Gesù si basava sul duplice fatto che: ogni famiglia deve continuare attraverso una discendenza, naturalmente maschile, e inoltre nessuna donna, appunto perché donna, dovrebbe stare sola, deve sempre essere sotto la protezione/controllo o del padre, o del marito, o del figlio. Al di là della mentalità, che naturalmente noi oggi rifiutiamo, c’è dietro un altro pensiero che è quello per cui la storia viene tirata fuori e cioè che non esiste l’al di là, tutto finisce il momento in cui moriamo. Questa mentalità, anche se non era condivisa da tutti, rappresentava comunque la maggioranza della gente e specialmente la classe dei Sadducei che rappresentavano la cla...

Beati chi? Osare per essere Santi

Festa di Tutti i Santi Carissimi, auguri. Prima di tutto perché oggi è il vostro onomastico, poi perché è la festa della nostra parrocchia. Stiamo celebrando la festa di tutti i santi, quelli canonizzati e no, quelli che hanno raggiunto la beatitudine con Dio in cielo. Ci hanno preceduti in quello che è anche il nostro destino, o meglio la nostra meta finale, sì perché tutti noi dobbiamo essere santi. Quando si sente la parola “santo” ci viene subito in mente qualcuno perfetto, qualcuno la cui statua sta sopra un altare, qualcuno molto distante da noi. Perché? Non c’è niente di più sbagliato. Ci sono santi di tutte le categorie, giovani o vecchi, poveri o ricchi, preti o suore o sposati, santi che hanno passato la vita in preghiera, santi immersi nelle opere sociali, santi che hanno condotto una normale vita quotidiana; europei o africani o asiatici o americani. Ci sono santi di tutti i tipi perché anche noi tutti, indipendentemente dalla nostra età, dalla nostra condizione soci...

Zaccheo: da peccatore emarginato a ospite di Gesù

Zaccheo Oggi il vangelo ci presenta un uomo descritto come grande peccatore, era il capo dei pubblicani, ma piccolo. Il più delle volte, quando pecchiamo, lo facciamo per il desiderio di sentirci grandi, potenti, e non ci rendiamo conto che invece diventiamo sempre più piccoli e deboli. Comunque questo peccatore è desideroso di incontrare il Signore. Sarà stata pura curiosità o magari un po’ di disagio interiore col desiderio di trovare qualcosa che gli manca? Capita a noi, alle volte, di sentire qualcuno che parla di cose belle, opere di bene, o di leggere delle notizie su qualcuno che fa bene, e provare dentro di noi il desiderio di fare lo stesso, di essere lì per incontrare quella persona, parlargli, quasi che lì ci fosse il compenso di un piccolo vuoto interiore. Di solito, noi rimaniamo fermi, ci limitiamo a lasciar passare un po’ di tempo e tutto torna come prima, Zaccheo, invece, no! Lui si mette in moto, si dà da fare per cercare questo Gesù di cui ha sentito parlare. Non...

Chi si salva prima: Chi non sbaglia o chi chiede scusa?

Il Fariseo e il Pubblicano Questo è per me uno dei passi evangelici più difficili da spiegare, non per una difficoltà di testo o di significato, ma perché è fin troppo chiaro e al tempo stesso ci chiama in campo direttamente e ci fa sentire, con vergogna, quanto siamo lontani dallo spirito che Gesù ci ha lasciato. La storia è molto semplice: due persone si recano nello stesso luogo a pregare. Uno è un Fariseo, una persona per bene, osservante di tutte le leggi, fedele a tutte le preghiere richieste dalla sua religione, l’altro è un peccatore pubblico.  Dall’introduzione ci si aspetterebbe un giudizio chiaro, ovvio al favore del primo, e invece il commento di Gesù ribalta esattamente le nostre attese: il buon Fariseo è condannato e il cattivo peccatore è perdonato. Qual è il problema? Nel pregare entrambi dicono la verità: Il Fariseo si rende conto di essere una persona retta, non esagera le sue doti e ne rende grazie a Dio, il peccatore si rende conto dei suoi sbagli e chied...

Cos'è che ci salva? l'obbedienza o l'amore?

Lc 17: 11-19. I dieci lebbrosi Quello di oggi è un testo pieno di contraddizioni, scritte a proposito apposta da Luca per dirci che i fatti raccontati non vanno presi solo in senso letterario ma soprattutto in senso figurato, in vista di un insegnamento più profondo. Vediamo alcune di queste contraddizioni: 1- Gesù è in viaggio verso Gerusalemme e passa in mezzo alla Samaria e alla Galilea. Prima di tutto bisognerebbe dire il contrario e cioè parte dalla Galilea, passa in Samaria e arriva a Gerusalemme. Gesù non sta seguendo una direzione logica, d’altronde non c’è niente di logico e di previsto nel nostro cammino verso la redenzione. Poi nella normalità dei casi, per scendere a Gerusalemme non conviene passare dalla Samaria sia per la ostilità della gente che per l’asperità del terreno. Di solito si scendeva nella valle del fiume Giordano e poi, giunti a Gerico si risaliva. L’indicazione di Samaria e Galilea sta ad indicare una terra piena di ribelli (la Samaria) e la ...

Siamo servi inutili? Ma nelle mani di Dio siamo strumenti preziosi.

Lc 17:5-10 essere servi inutili. Il vangelo di oggi ha tre argomenti legati fra loro: Fede, fede che si traduce in opere, modi di fare queste opere. Siamo al termine del viaggio di Gesù con i discepoli verso Gerusalemme, un viaggio in cui Luca inserisce la maggior parte dei discorsi e dei miracoli di Gesù. Essi servono sì per tutta la gente ma soprattutto per preparare i suoi discepoli all’evento centrale che inizierà dalla metà del capitolo 19 con l’ingresso a Gerusalemme. I discepoli hanno visto e sentito tanto durante questo viaggio e hanno capito una cosa: quello di Gesù è un messaggio difficile da capire ma soprattutto da vivere perché richiede un cambiamento totale di mentalità e di vita. Si riesce ad accettare questo solo se si parte dalla fede. Ma noi abbiamo la fede? Gli apostoli dicono: Signore accresci la nostra fede; e lui risponde: Quando si parla di fede non c’è il poco o il tanto, ma forse voi non avete neanche il poco. Attenzione! qui Gesù sta par...

Il ricco e il povero: storia di ieri, storia di sempre

 Il ricco e il povero: una storia che anche se con toni diversi si ripete in continuazione in ogni tempo e in ogni luogo. La parabola del Vangelo la conoscete bene. Permettetemi di rileggerla con voi partendo, però,  dalla fine. Abbiamo due persone, uno senza nome perché potrebbe essere uno qualsiasi di noi, e si trova tra le fiamme dell’inferno. Egli invoca l’aiuto di Abramo perché mandi la seconda persona a portargli almeno una goccia d’acqua. Cosa curiosa questa seconda persona si chiama  Lazzaro che significa Dio aiuta. Qual’è la risposta di Abramo? Io questo aiuto te l’ho mandato tutti i giorni per tanti anni, l’ho mandato davanti alla tua porta sotto forma di mendicante,  ma tu non lo hai mai visto perché eri troppo occupato a godere dei tuoi beni. Ora chiedi acqua, la cosa più semplice e vitale, allora non cercavi le cose semplici o essenziali, avevi vino e cibo in abbondanza per godere con i tuoi amici. Questo Vangelo è la continuazione di quello di domenica...

Un amministratore non proprio così disonesto

Lc 16,1-13   L’amministratore disonesto Per capire la parabola di oggi bisogna capire come funzionava il mondo antico.  Non esistevano leggi fisse che ordinassero i rapporti padroni servi o l’amministrazione di beni. Chi era ricco era fortunato e faceva quel che voleva e non esistevano leggi sindacali che tutelassero i rapporti tra padroni e lavoratori, ricchi e poveri. Quindi ognuno gestiva al meglio le proprie forze e risorse per garantirsi la miglior vita possibile. Se una persona era ricca e aveva tanti possedimenti e averi non aveva né tempo né voglia di preoccuparsi degli affari, lui era impegnato a divertirsi e a darsi alle amicizie potenti e influenti di gente come lui, politici ecc. Feste e banchetti erano all’ordine del giorno tra i ricchi e i potenti, era il modo per guadagnarsi favori. Allora servivano amministratori esperti per le varie proprietà e i commerci collegati ad esse. Questi si incaricavano di tutto ed avevano carta bianca di azione. Come venivan...

Si dice: "in cosa" o "in Chi" crediamo?

Lc 7:1-10   La guarigione del servo del Centurione Nel Vangelo c’è un aspetto curioso: ci sono due miracoli fatti a distanza, entrambi a pagani (la figlia della cananea e il servo del centurione) ed in entrambi i casi si dice chiaramente che sono fatti perché la fede di queste persone è maggiore di quella di tanti credenti. Noi spesso confondiamo la fede con altre cose; ad esempio qualcuno dice: ho fede perché prego, perché vado a messa; qualcun altro dice ci credo, infatti quello che hai detto ha senso, mi sembra giusto. Quindi c’è il pericolo di scambiare la fede o per le pratiche esterne che facciamo o per il gusto interno che abbiamo.  Nel Vangelo, invece, la fede è una cosa che riguarda sempre la parola di Cristo, il sapere che essa è efficace: “di’ una parola e il mio servo sarà guarito”. Si crede nell’efficacia della parola perché si crede nella potenza di chi parla, indipendentemente da quel che dice. Un secondo aspetto di questo passo evangelico è che la parola...

Il figliol prodigo o il fratello maggiore: chi dei due è bravo?

Lc 15 Molto probabilmente la maggior parte dei preti oggi leggerà la versione breve del vangelo cioè solo la terza delle tre parabole proposte, quella comunemente chiamata “il figliol prodigo”. Questo titolo non rende giustizia al testo perché il figlio non è il protagonista della parabola, e la sua conversione non è lo scopo per cui Gesù la racconta. Il vero senso di questa pagina lo capiamo solo se leggiamo assieme tutte e tre le parabole: il buon pastore che cerca la pecora smarrita, la donna che cerca la moneta smarrita, il padre misericordioso che attende i figli smarriti. Dobbiamo leggerle assieme ma soprattutto leggerle con il cappello iniziale. Qui si dice chiaramente che c’erano alcune tra gli scribi e i farisei che accusavano Gesù di essere malvagio perché si sedeva a tavola con pubblicani e peccatori. Il vero centro di questa pagina è l’eterna lotta tra il Dio ricco di misericordia e coloro che si ritengono giusti, più giusti degli altri e in nome di questa presunta giu...

Chi è un buon Cristiano?

Lc 14:25-32 Questa volta Gesù non fa tanti preamboli e va direttamente ad un argomento molto importante: Chi si può definire veramente suo discepolo? C’è però un piccolo problema: se guardiamo alle sue risposte dovremo dire: probabilmente nessuno. Lui pone tre condizioni: Amore a Dio sopra ogni altra cosa; prendere sulle spalle la croce e seguire il suo esempio; fare bene i calcoli prima di avventurarsi nel cammino perché durante esso lui ci spoglierà di tutti i nostri beni. Non c’è da stupirsi che molti abbiano smesso di essere Cristiani. Facciamo una piccola ambientazione storica del tempo di Gesù e del tempo in cui Luca mette per iscritto queste parole (40 anni dopo la morte di Gesù). La predicazione di Gesù ha creato degli scombussolamenti all’interno della società e delle famiglie. I suoi discorsi avevano creato molto entusiasmo ma anche molta gelosia e avversità specialmente da parte delle autorità. Qualche piccola persecuzione era già sorta ai tempi di Gesù mentre ai te...

La salvezza e la porta stretta

Sono tanti o pochi quelli che si salvano? Bella domanda che tradotta in altre parole potrebbe essere: io posso farcela a salvarmi? Questa è la tensione non solo di tutte le religioni ma anche della scienza e della tecnica. Salvarsi da malattie, da pericoli, o anche più semplicemente dal faticare troppo, dal fare troppi sforzi: tutto è teso lì. Nel passato si vedeva la salvezza come un qualcosa riservato alla vita futura o a persone in grave pericolo di vita, ora la sfera si allarga a tutto quello che può essere scomodo o faticoso o di disturbo. Quando io ero piccolo mia nonna mi diceva sempre il famoso proverbio: “In paradiso non si va in carrozza”, ottimo riassunto della risposta di Gesù. Gesù oggi dà dei parametri ben precisi per la salvezza: La porta è stretta; molti verranno e busseranno portando come ragione per entrare il fatto di essere Ebrei, magari anche parenti, di averlo sentito e magari anche di essersi seduti a tavola assieme a lui: molti di questi saranno rigettati...

Una guerra d'amore per cambiare il mondo

Domenica XX anno C Lc 12, 49-57 Fuoco, battesimo, guerra, divisioni famigliari: Alle volte sembra che Gesù ce la metta tutta per fare confusione. Cerchiamo di chiarire le cose. Fuoco: un fuoco fortemente desiderato da Gesù, un fuoco che bruci tutto non può essere altro che il fuoco dell’amore, sì un incendio che parta da dentro e purifichi tutto. Battesimo: sappiamo che il battesimo è la nostra unione alla morte redentrice di Cristo. Questa acqua che Gesù invoca oggi per il suo battesimo è proprio la sua morte in croce, momento in cui realizza l’amore di cui abbiamo appena parlato. E qui subentra proprio il richiamo di Gesù: Siete tanto esperti delle cose del mondo, della natura e non vi rendete conto che questo mondo va alla deriva proprio perché gli mancano questi due aspetti necessari: il fuoco e l’acqua cioè una vera nozione di amore che sia legata alla morte di Cristo. Il mondo fa fatica ad accogliere questi due aspetti, oggi l’amore è confuso con la gratificazion...

Does God want us to grow upside down? yes if we are to bear fruits

Sunday XIX year C. Lk 12,32-48 "Do not be afraid, little flock, for it is your Father's good pleasure to give you the kingdom. 33 Sell your possessions, and give alms. Make purses for yourselves that do not wear out, an unfailing treasure in heaven, where no thief comes near and no moth destroys. 34 For where your treasure is, there your heart will be also”. How complicated is L u k e today. He put together so many sentences each one of which would need a full chapter of explanation. They all speak of an important topic which is: the second coming of Jesus or better our entering into eternal life. I will explain only a few of these words. I start from that sentence: “Do not be afraid, little flock”. Jesus calls the group of his disciples “little flock” yes little, if compared to the crowd which fill s up the market places of his time. Little but with the characteristics of the seed which is small but has in itself the potentiality to become a big tree. We too,...

Un albero a testa in giù: abbiamo le radici nel luogo giusto?

Domenica XIX Anno C Lc 12,32-48 “ Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno. Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore”. Testo complicato quello che Luca ci propone oggi. Mette assieme tante frasi di valenza profonda su un tema importante: quello dell’essere pronti per la seconda venuta di Cristo o meglio per il nostro passaggio alla vita eterna. Io mi soffermo solo su alcune parole perché per spiegare tutto il brano ci vorrebbe un libro intero. Parto da quella frase “non temere piccolo gregge”. Gesù chiama i suoi discepoli “piccolo gregge”. Il gruppo dei dodici, se paragonato alle folle che animavano le piazze di quel tempo, sono una realtà piccola ma che ha le caratteristiche del seme. In sé lui è piccolo ma ha la potenza di svilupparsi e far nascere un...

Siamo sicuri di chiedere a Dio le cose giuste?

Domenica XVIII anno c Lc 12,13-21 “Signore di’ a mio fratello che ...”. Quante volte ci capita di chiedere al Signore che ci faccia giustizia per qualcosa di umano che non va bene. Nel Vangelo di oggi sembra che il Signore non voglia fare questo tipo di giustizia, infatti la maggior parte delle volte le nostre preghiere non ottengono l’effetto che vogliamo e tocca a noi prenderci con la nostra forza quello che reclamiamo. Perché? Dopo tutto stiamo chiedendo cose vere. Il fatto che spesso il Signore sembri non rispondere alle nostre preghiere non vuol dire che ciò che chiediamo sia sbagliato e neppure che il Signore si sia dimenticato di noi. Lui ci vuole insegnare una cosa importante: fate attenzione che le cose materiali non diventino più importanti di quelle spirituali. Cibo, casa, carriera, soldi sono importanti ma non possono diventare più importanti di cose come famiglia, amicizia, giustizia, carità. E soprattutto non possono diventare l’unico scopo della vita. L’unic...