Novena di Natale 2. Gli antenati di Gesù
17 dicembre – Gli antenati di Gesù (Mt 1,1-17)
Oggi abbiamo sentito una lunga lista di nomi. Potremmo dire che ora sappiamo un po' di più su Gesù e sui suoi antenati, ma quanto ci è utile? In realtà, a prima vista, il vangelo di oggi sembra non solo difficile da leggere, ma anche noioso. Ma c'è una ragione per cui l'evangelista Matteo ha deciso di inserire quella lista nel suo vangelo e per cui la Chiesa l'ha scelto per la nostra lettura di oggi.
L'elenco presentato da Matteo non è un elenco completo, sarebbe stato impossibile registrare tutti gli antenati, poiché all'epoca non esistevano registri o qualcosa di simile per le persone comuni. Matteo, come avrebbe fatto chiunque altro, ha presentato una lista di nomi che potrebbero aiutarlo a far passare il messaggio che vuole dare. Quando uno vuole parlare della tua famiglia, cita solo le cose belle, cita le persone importanti che ne fanno parte, le brave persone che hanno fatto qualcosa di grande degno di essere ricordato. Solo così potrà ricevere un po' di gloria dalla storia e impressionare positivamente chi lo sta ascoltando. Guardando l'elenco di Matteo abbiamo potuto vedere che cita alcune brave persone ben note ma anche alcune molto cattive. Inoltre ha citato anche 4 donne, cosa che nessuno in quel tempo avrebbe fatto, e si tratta di donne con alcuni dettagli molto dubbi sulla loro vita. Allora perché Matteo ha scelto quei nomi per introdurre la storia di Gesù? Perché ha voluto dirci una cosa molto importante sulla missione di Gesù: Egli è venuto nel mondo per salvare tutti, uomini e donne, buoni e cattivi, ebrei e stranieri. Ha preparato la storia del luogo dove sarebbe venuto servendosi della gente del posto, anche quella cattiva, perché Lui sa usare anche i peccati o le debolezze delle persone per ottenere qualcosa di buono.
Oggi Gesù vuole continuare la sua missione di salvezza e vuole farlo attraverso di noi. Solo attraverso di noi può raggiungere le persone che non vanno in Chiesa, le persone che sono arrabbiate con Dio o non credono in lui. Tu potresti pensare di non essere in grado, di non essere degno, di non essere una brava persona, ma ti sbagli perché la maggior parte delle persone i cui nomi abbiamo sentito oggi nel Vangelo non erano affatto migliori di te, eppure Dio li ha scelti. Dio ci conosce e si fida di noi nonostante le nostre debolezze e i nostri errori.
Il vangelo si conclude con un calcolo matematico sulle generazioni che sarebbero 14 da Abramo a David, 14 da David alla deportazione e 14 dalla deportazione a Gesù. Come abbiamo detto questo non è e non vuole essere un calcolo scientifico ma una spiegazione teologica. 14 è 7x2 dove 7 indica Dio e 2 è la sua azione. In tutta la storia della salvezza dall’inizio (Abramo) al punto più alto (Il regno di David), ma anche da lì al punto più basso (la distruzione del tempio di Gerusalemme, la fine del regno e la deportazione a Babilonia) e continuando ancora fino alla conclusione che è il punto più alto (La venuta di Gesù), Dio è sempre presente e all’opera per cui dobbiamo aver fiducia nel suo operato.
Mettiamoci al suo servizio ed egli saprà fare grandi cose attraverso il nostro lavoro.