Novena di Natale 8. Il nome di Giovanni
23 dicembre - Un nome, una missione (Lc 1,57-66)
Il Vangelo di oggi sembra raccontare una storia normale, che può capitare in qualsiasi casa dove nasce un nuovo bambino, ma ha un insegnamento importante per noi oggi.
Quando arriva il momento di dare il nome al nuovo bambino, tutti i vicini e i parenti vengono a casa di Zaccaria e iniziano a dare i loro suggerimenti. L'assegnazione del nome era una cerimonia molto importante in quel tempo, come per noi oggi il battesimo, e di solito veniva eseguita 7 giorni dopo la nascita. Il nome indicava la natura della persona e quindi di solito le persone sceglievano nomi con un profondo significato biblico che indicavano l'azione di Dio nella vita di quella persona, altrimenti venivano usati nomi che indicavano alcuni antenati importanti, per mostrare loro riverenza. Per questo le persone che sono venute a casa di Zaccaria suggeriscono che il nome del bambino sia lo stesso di suo padre che era una persona importante poiché era sacerdote del tempio.
Zaccaria ed Elisabetta non vogliono seguire la tradizione, ma si ricordano del messaggio dell'angelo, cioè additano la missione del ragazzo come colui che deve andare davanti al Signore per preparargli la strada. Anche noi nelle nostre pratiche religiose ci ispiriamo molto alle tradizioni, ma queste non devono mai cancellare la realtà teologica della nostra vita. Siamo stati creati da Dio e ognuno di noi ha una missione importante da compiere per Lui. Le pratiche religiose, le messe, e anche questa novena dovrebbero essere il momento per entrare in contatto in modo più forte con Dio e darci così la forza di lavorare di più per lui. La Messa non è tutto ciò che dobbiamo fare per il Signore, è solo l'inizio del nostro servizio a Lui. Essa può far sorgere in noi il desiderio di entrare in contatto con le altre persone, insegnarci come amarle nel nome del Signore, e come noi possiamo diventare seguaci di Cristo 24 ore al giorno.