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Visualizzazione dei post da 2018

Pace e politica che strana combinazione

Giornata mondiale della pace. Buon anno. C’è un vecchio detto: “anno nuovo vita nuova”. Possiamo cambiare la nostra vita. Gli angeli, quando sono apparsi ai pastori hanno cantato “Gloria a Dio in cielo e pace in terra agli uomini che Dio ama”. Qui c’è già un messaggio per noi, da una settimana stiamo celebrando il Natale e cantando il gloria, e la Chiesa ci fa riflettere, oggi, sul dono che Gesù è venuto a portarci, il dono della pace, lui che è il principe della pace. Oggi quindi, invece di soffermarmi sul Vangelo del giorno, che è lo stesso di quello di Natale, mi soffermerò a riflettere su questo dono.   Da 52 anni il primo giorno dell’anno è dedicato anche come giornata della mondiale della pace. Cos’è la pace? Qualcuno potrebbe rispondere in tutta semplicità: “Ciò che si sperimenta quando non c’è la guerra”. A parte il fatto che allora bisognerebbe spiegare cos’è la guerra visto che di guerre ce ne sono tante e di tanti tipi, la guerra tradizionale con spari e mo...

Quella di Gesù, una famiglia strana

Festa della Sacra Famiglia.   Lc. 2,41-52 Oggi celebriamo la festa delle famiglie e la liturgia ci pone la Santa Famiglia come modello, ma al tempo stesso ci presenta un vangelo che a prima lettura ci lascia un po’ perplessi. Gesù rimane a Gerusalemme. Ci si chiede: Possibile che se ne siano accorti solo dopo un giorno di cammino? Possibile che ci abbiano messo 3 giorni a trovarlo e non sia venuto subito in mente di andare al tempio? Possibile che Gesù abbia preso questa iniziativa senza avvisare i suoi genitori? La risposta che Gesù dà a Maria, sembra un po’ sgarbata. Queste domande sono più che legittime e ci fanno capire che Luca, nel narrare l’episodio, ci sta dando una lezione di teologia e non raccontando un fatto di cronaca. Una cosa colpisce subito: stavolta Luca invece di nominare Maria e Giuseppe, parla dei “genitori” di Gesù. Forse è semplicemente un modo per non ripetere i nomi, ma io credo che qui la parola “genitori” stia a rappresentare la tradizione, la ...

Il difficile prologo di Giovanni

Il verbo si fece carne .   Gv 1,1-18 Siamo a Natale e ci aspetteremmo di sentire il racconto dei fatti riguardanti la nascita di Gesù, e invece questa mattina la liturgia ci presenta la riflessione teologica dell’evangelista Giovanni. Giovanni non si sofferma a narrare i fatti. Quando lui scrive esistono già sia il vangelo di Luca che quello di Matteo e quindi chi vuol conoscere la storia può leggere lì.   Ma lui si rende conto che quello che è avvenuto a Betlemme è qualcosa di inconcepibile, incomprensibile alla mente umana e che una persona, confrontata con una realtà tanto grande o si lascia sopraffare o si rifugia nella poesia riducendone la forza. Qual è questo messaggio tanto difficile da accettare per i cristiani di Giovanni? La storia del Dio onnipotente si intreccia con quella di un’umanità destinata alla morte, e Dio con il suo amore decide di far sua la fragilità umana per riscattarla. Veniamo al testo. Il primo aspetto che colpisce il lettore è che Giovan...

Il bambino Gesù ribalta il nostro modo di pensare

Natale 2018 Lc 2,1-11 Carissimi Natale è arrivato. Tutto è più bello, oggi, più solenne, più gioioso. È giusto, siamo alla festa più attesa dell’anno quindi anche l'occhio vuole la sua parte. Tutto è pronto per accogliere il nostro salvatore che viene. Anche il vangelo è iniziato in grande solennità scomodando tutti i grandi della terra. Avete sentito: “Ai tempi dell’imperatore Augusto, mentre era governatore Quirino”, grandi che esercitano il potere. Si parla di un censimento, forse volevano conoscere quanti milioni di persone erano sotto di loro. Di censimenti, Augusto ne aveva fatti vari, nessuno generale come è scritto nel vangelo, ma tanti censimenti locali. Ho bisogno di sapere quanto importante sono, come posso mantenere il mio dominio in modo sicuro. Mi viene subito da pensare al censimento che il re Davide ha voluto fare per sapere quanto grande era il suo regno. Quella volto Dio si arrabbiò: che pretesa hai tu di farti grande, io ti ho dato tutto. Si vuol contare l...