2 Diacono uomo della Parola. Testi di Don Orione
2° conferenza per i diacono: il servizio della Parola. ecco i testi di Don Orione per la riflessione personale
2) Diacono uomo
della Parola
Lc 2
Is 55, 8-11
1 Cor 9, 16-18
1 Cor 1,17-18
Mar de Espanha (Brasile), 17
ottobre 1921. (in Lettere)
L'apprendere che avete fatta
sempre la santa Meditazione, è stata per me la notizia più
confortante. Anche noi qui abbiamo sempre fatto insieme, e all'ora
della regola, la meditazione: insieme la visita, il rosario alla sera
e le preghiere: insieme quasi sempre tutta la recita dell'Ufficio,
sempre almeno Mattutino e Lodi. Anche in refettorio facciamo la
lettura - in portoghese, s'intende - e così, in portoghese, la
meditazione, tutte le orazioni e il rosario. A tavola leggiamo la
vita di Sant'Alfonso.
E' dall'8 settembre che
predico in portoghese; ieri che era domenica, ho predicato più
volte; ho detto due Messe, una qui e l'altra a sedici km. di qui,
dove giunsi alle dodici e mezzo, in un paese ove non c'è sacerdote.
….
Tutta la gente stava aspettandomi
e, quando mi videro comparire, si misero a sventolare i fazzoletti
per la gioia. Erano là ad aspettare da tutta la mattina, povera
gente! E la loro chiesa è uno squallore e mi venne da piangere, e
sull'altare ho giurato ancora una volta al Signore di essere un buon
sacerdote, vedendo tutta la fede di quel popolo abbandonato.
La chiesa era "cheia"
(piena), e hanno cantato, ed io a quei canti piangevo di amore a Dio
e alle anime, e di dolore nel vedere quel popolo senza sacerdote che
battezzasse i loro bambini, che confortasse i loro malati, che
benedicesse le tombe dei loro morti! Ho fatto il vangelo, ho fatto i
battesimi, ho fatto le pubblicazioni di matrimonio, ho accolto i loro
fanciulli, e visto i loro malati! Mi hanno detto se almeno per i
Santi e per i Morti potranno avere una Messa! Spero, o io o alcuno di
noi, di andarvi.
Buenos Aires 1935
Nostra prima Regola e vita sia,
o miei cari fratelli e figli in Gesù Cristo, di osservare, in umiltà
grande e amore dolcissimo e affocato di Dio, il Santo Vangelo,
seguendo i consigli della perfezione, datici dal Signore, col vivere
in umile obbedienza, sincera povertà e perfetta castità; con
l'annientamento di noi stessi per l'amore di Cristo e a sua
imitazione rinunciando a tutto per avere solo Gesù e il suo santo
spirito, come il solo nostro bene.
Prima nostra regola, ripeto, sia
dunque la osservanza del Santo Evangelo. Ma per osservare il Vangelo
è, anzitutto, necessario conoscerlo: conoscerlo bene e poi, con
l'aiuto di Dio, viverlo, il Santo Vangelo, viverlo nello spirito e
nella forma. Solo così saremo veri cristiani e poi saremo veri
religiosi, se seguiremo Gesù anche nei suoi consigli Evangelici
della perfezione. Noi siamo cristiani in quanto imitiamo la vita e
viviamo la dottrina di Cristo, e saremo veri religiosi, se vivremo la
vita perfetta, consacrata interamente al Signore ed alla Chiesa, con
i santi voti, rinunciando generosamente a noi stessi ed alle cose del
mondo, abbandonati nelle mani di Dio e dei nostri Superiori.
….
E affinché l'Evangelo meglio si
possa conoscere e osservarlo, è bene sia impresso nelle nostre
menti, e non solo a pezzi e bocconi Perciò vi raccomando, o miei
cari, la lettura assidua e lo studio del Santo Evangelo. Ecco perché
la Imitazione di Cristo ci dice, sin dal primo capitolo: “ sia
nostro sommo studio meditare nella vita di Gesù ”. E non dice
meditare la vita, ma nella vita di Gesù, cioè entrare nell'intimo e
vivere di Gesù, della vita di Gesù. Noi dobbiamo, dunque, avere il
Vangelo sempre davanti agli occhi della mente e portarlo nel cuore,
viverlo.
V003T196
Cari miei
Sacerdoti,
Dite l'Ufficio
divino adagio e con viva devozione
Siate avidi
della parola di Dio, e sia vostra vita.
V025T147
a Don Contardi
Ti raccomando
vivamente due cose:
che ti prepari
bene prima di predicare, e di non improvvisare prediche;