Post

Visualizzazione dei post da aprile, 2020

Porta e Pastore: con Lui l'unica libertà

La porta per andare dove? (Gv 10,1-10) 4° domenica del tempo di Pasqua, Anno A Quando parliamo di Buon Pastore ci viene subito in mente un’immagine molto conosciuta nella tradizione cristiana, almeno qui in Italia: il Pastore con la pecorella in spalla. Essa non si riferisce al brano che abbiamo letto oggi e va subito chiarito che il racconto di oggi non è una parabola come quella raccontata da Luca circa il pastore che va in cerca delle pecora smarrita, ma è una serie di allegorie. Qual è la differenza? Una parabola è un racconto e l’insegnamento che Gesù vuole dare attraverso di essa lo si coglie dal senso della storia; un’allegoria, invece, è un paragone, e la si comprende se la persona si immedesima negli elementi dell’esempio portato. Oggi si parla di pastore, di porta e di ladri. Allora bisogna chiedersi: chi è la porta? Chi è il Pastore? E fin qui tutto è facile dato che Gesù stesso ci dà la soluzione dicendo “Io sono …”. Il nodo scottante sta nel rispondere alla domand...

Viaggio nella vita

Il cammino della rinascita. (Lc 24 13-25) 3a domenica del tempo di Pasqua, Anno A. La liturgia di oggi ci presenta un bel quadretto che noi dovremmo considerare attentamente per la rilevanza che ha per la nostra vita. Quando Luca scrive, ha in mente le Comunità Cristiane della Grecia e della Turchia, formate da persone che si erano convertite per la predicazione di Paolo o dalla sua, quindi che non solo non avevano conosciuto Cristo ma nemmeno un testimone oculare di quanto Cristo aveva fatto o detto. Inoltre va considerato il tempo della stesura del vangelo: era appena terminata la persecuzione di Nerone e già si prospettava nell’aria la persecuzione successiva quindi molti dei fedeli, specialmente quelli con minor esperienza nella Chiesa, cominciavano ad abbandonare la fede e tornare al paganesimo che garantiva una vita più comoda e sicura. I Cristiani che rimanevano, allora cominciavano a dirsi: magari fosse possibile anche per noi incontrare il Signore come è avvenuto a Paolo...

Toccare per credere: l'esperienza di Tommaso e degli altri

Domenica della misericordia. Gv. 20:19-31 Oggi è la domenica della Misericordia, la festa istituita da San Giovanni Paolo II seguendo le   indicazioni date da Gesù a S. Faustina Kowalska. Riflettere sulla Misericordia è riflettere sull’Amore di Dio per ciascuno di noi e sulla nostra risposta a tale amore. Domenica scorsa abbiamo presentato 3 persone innamorate di Gesù che sono andate al sepolcro. Il brano di oggi parla della sera dello stesso giorno. Gli Apostoli sono chiusi in casa con le porte sbarrate per la paura. Sono i 10 perché mancano Giuda e Tommaso. Sembra che Tommaso non abbia paura e si sia allontanato momentaneamente in cerca di risposte ai suoi dubbi. Chiaramente, il discorso che Gesù fa in quell’occasione riguarda tutti i discepoli di Gesù, anche noi. “Per paura dei Giudei” . I Giudei, nel vangelo di Giovanni, rappresentano tutti coloro che si oppongono alle teorie e alle proposte di Gesù e quindi oggi potrebbero riguardare tantissime categorie di persone. ...

L'amore, chiave del cammino dal vedere, al credere

L’amore è la via per passare dal “vedere” al “credere” (Gv. 20,1-10) Ci troviamo di fronte a una tomba vuota per celebrare il mistero più grande della nostra fede: la risurrezione di Cristo. È l’unico miracolo di Gesù che non è descritto, si dice solo che Gesù era stato deposto morto in un sepolcro ma ora il sepolcro è vuoto e Gesù appare vivo. Come si potrebbe descrivere a parole un qualcosa che va molto aldilà di quello che le parole possono descrivere e persino le menti capire? Allora non c’è da stupirsi se i racconti delle apparizioni dopo la Pasqua sono completamente diversi da un vangelo all’altro e a volte difficilmente riconciliabili tra loro, perché essi non sono altro che percorsi di conversione che le persone hanno fatto. Questo percorso è sempre dettato da due verbi: il vedere e l’amare. Dico due perché in Italiano il verbo “vedere” è uno, ma gli evangelisti in greco giocano mirabilmente con tre verbi che indicano gradini diversi del vedere, che portano a livelli dive...