Né fanatici né pecoroni
Né Fanatici né pecoroni
Quello di oggi è un brano corto ma carico di significato. Gesù si trova nel territorio della Decapoli, una zona pagana con forte influenza della cultura Greca. Gli portano una persona sordomuta. Il sordo è colui che non ha la capacità di sentire. Gesù è venuto ad annunciare il Regno di Dio, ma quelle persone non possono sentirlo. Il muto, invece, ò colui che non può parlare, cioè non può annunciare la presenza di Dio, come dovrebbero fare tutti i discepoli.
Gesù lo cura, cioè con la sua presenza e la sua misericordia dà anche a loro la possibilità di diventare suoi discepoli.
Noi, che siamo i discepoli di Gesù, siamo invitati ad ascoltare la Parola di Dio che parla a noi in tanti modi, e a trasformarla in vita, azione. Noi siamo chiamati a conformare la nostra vita agli insegnamenti di Gesù e a testimoniare, a chi ci sta attorno, la verità del Vangelo. Noi siamo coscienti di tale missione, ma ci sono molti ostacoli che ci impediscono di agire come dovremmo. Quali sono? Il brano di oggi ce ne indica due. C’è scritto che Gesù non fa semplicemente il miracolo come ha fatto tante altre volte, ma prima di farlo porta il malato in disparte, lontano dalla folla. Quello che spesso ci impedisce di essere veri discepoli di Gesù è la pressione psicologica che, chi ci sta attorno, esercita su di noi. Diciamo a noi stessi: “Fanno tutti così”; “Se io sono diverso cosa diranno? Non mi ameranno più”. “Si prenderanno gioco di me e mi considereranno uno stupido”. Spesso ci sentiamo obbligati a fare ciò che gli altri fanno e vogliono. Il Cristiano è chiamato ad essere testimone di Dio, non di quello che tutti pensano e vogliono.
La parola biblica per testimone è “Martire”. Noi siamo chiamati ad andare controcorrente, a diventare pietre d’inciampo, a provocare risposte coraggiose con il nostro atteggiamento. Non si tratta di fare gli eroi, ma di credere in ciò che Dio vuole e per fare questo dobbiamo avere il coraggio di staccarci dalla folla.
Il secondo ostacolo qual è? Gesù proibisce alla persona curata e ai suoi accompagnatori di dire agli altri cosa è successo, ma loro disobbediscono e gli fanno pubblicità. Il secondo ostacolo è il fanatismo. Andare contro corrente non vuol dire essere fanatici e tanto meno arroganti o accusatori. Gesù ci ha insegnato ad essere umili, servitori. Questo è l’atteggiamento che veramente va contro corrente. Non siamo chiamati ad accusare gli altri ma a mostrare loro la verità attraverso la nostra vita. Gesù ha aiutato molti peccatori a ritrovare la strada giusta e lo ha fatto avvicinandosi a loro con misericordia, accogliendo il loro invito a cenare con loro e parlando con sincerità, ma con amore, delle cose che devono cambiare.
Non dobbiamo essere pecoroni che seguono alla cieca la massa, ma neanche arieti che vogliono sfondare a tutti i costi. Semplicemente cerchiamo di essere noi stessi ed agire secondo la nostra coscienza fidandoci di Dio.