Amore e matrimonio

 Qualche dritta sull'amore

L'argomento che Gesù tratta oggi è molto delicato e complesso. Da come lo impostiamo derivano poi il nostro modo di vedere il matrimonio, la famiglia, la sessualità e tutte le questioni legate al gender.
Per comprendere bene cosa Gesù voglia dire con il discorso che abbiamo appena ascoltato dobbiamo partire da questa frase: “Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne.”
Il concetto di fondo è che l'uomo è stato creato dall'amore per amare; l’amore lo si verifica dal modo in cui ci mettiamo in relazione con gli altri.

L’amore, se è vero, genera necessariamente unità; tutto quello che genera divisione non è amore. Tutto quello che è spinto da interesse personale, orgoglio, vendetta, non è amore perché non crea unità ma divisione. Amore è ciò che promuove l'altro, lo mette al centro delle decisioni, mi chiede di sacrificare qualcosa di mio per il bene dell'altro. Solo su questo amore si può costruire un matrimonio che duri. Molte famiglie di sono formate perché i due erano innamorati, ma possiamo dire che essi si amino veramente? Innamorarsi e amare non sono la stessa cosa.

Spero di non scandalizzarvi e di non creare confusione, ma io credo che buona parte dei matrimoni che si celebrano oggi non siano veri, perché manca questa coscienza di base e la volontà di accettarne le conseguenze. Forse proprio per questo oggi molte copie non si sposano più ma semplicemente convivono.

Voglio chiedervi un favore: non mettetevi a guardare le persone attorno a voi e a giudicarle. Guardate a voi stessi e chiedetevi: Io so veramente amare? Tutto quello che faccio è motivato da amore o da interesse? C’è qualche persona che io posso aver urtato con il mio atteggiamento o con le mie parole?

Gesù approfondisce ulteriormente il suo discorso con un esempio: Egli pone in mezzo ai discepoli un bambino. Loro sono i sapienti con esperienza della vita, il bambino è l’ingenuo per antonomasia, eppure Gesù li invita a diventare come il bambino: “Chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso”. L’ingenuità porta con sé la capacità di fidarsi, il vedere il positivo delle cose, l’ottimismo, il sognare, il voler mettersi in gioco. Tutti questi aspetti, forse noi “sapienti” li abbiamo persi. Come possiamo amare se non ci fidiamo, se non siamo ottimisti, se non vogliamo metterci in gioco? E se non amiamo, come pensiamo di meritare il Regno dei cieli?

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