Cristiani al 100%

Cristiani, ma davvero! Ma è difficile?

Cosa ci rende veramente cristiani? Noi vorremmo rispondere l'essere battezzati, l'essere cresciuti in un ambiente cristiano, l'essere stati formati col catechismo e coi sacramenti. Se così fosse, allora potremmo dire, come le statistiche dicono, che il 90% delle persone in Italia, nelle Filippine e il 20% delle persone nel mondo sono cristiani, ma sono tutti essi veramente cristiani? Possiamo dire che siano veramente seguaci di Cristo tutte le persone che sono state battezzate? Gesù oggi nel Vangelo pone dei parametri diversi. C'era una persona che non era un discepolo di Gesù, quindi non era un cristiano, però faceva del bene. Gli apostoli vogliono impedirglielo perché non è uno di loro; per loro l'etichetta, il tesserino, sono più importanti. Per Gesù ciò che è importante è vivere l'insegnamento del Padre. Questa persona fa del bene, non impediteglielo perché è il suo modo di essere cristiano, anche se non è battezzato. Com'è facile per noi giudicare, dividendo il mondo tra Cristiani e non Cristiani. Lui è Musulmano, lui è Induista o spesso anche dicendo che lui è Protestante, io sono Cattolico. La divisione non è così netta né così semplice. Quello che ci salva sono l'adesione a Cristo attraverso il comandamento dell'amore e il vivere una vita consonante con quello che diciamo. Infatti ci sono molti Cristiani di nome che di fatto non lo sono. Gesù stesso ci dà un esempio: Chi scandalizzerà uno di questi fratelli più piccoli è meglio per lui che gli si metta una macina da mulino al collo e sia gettato in mare. Lo scandalo è il contrario dell’amore. Ognuno si aspetterebbe che un seguace di Cristo sia sempre disposto a perdonare, proteggere, servire. Se facciamo il contrario allora chi ci vede penserà: se nemmeno lui è coerente, allora non ne vale la pena. Troppa gente è lontana dalla Chiesa e da Dio, e magari anche per colpa nostra.

Ci diciamo cristiani: amiamo gli altri invece di scandalizzarli? Gesù è molto forte su questo punto dell’amore e della coerenza di vita. Se la tua mano ti scandalizza tagliala! Gesù non vuole che ci mutiliamo. La mano è la parte del corpo che agisce, quindi indica quello che facciamo. Allora Gesù ci chiede: “Quello che fai, lo fai per amore o diventa un motivo di divisione con gli altri?” Se diventa motivo di divisione, smetti subito, perché non porterà frutti; è meglio entrare in paradiso avendo fatto di meno piuttosto che andare all'inferno perché abbiamo fatto tanto ma tutto sbagliato. Se il tuo piede è motivo di scandalo taglialo! Anche qui non si parla di mutilare. Il piede è la parte del corpo che ci porta in giro e ci permette di raggiungere gli altri. Se le nostre relazioni con gli altri sono basate sull’amore, bene! Se andiamo incontro agli altri solo per interesse, e questo porta a divisione, meglio non andare, meglio bloccarsi. Se il tuo occhio è motivo di scandalo, gettalo via! L’occhio indica tutto quello che noi vediamo e come noi vediamo la realtà del mondo. Se noi vediamo il mondo con arroganza, sentendoci migliori degli altri, se siamo abituati a giudicare gli altri e non siamo disposti a fare del bene per poterli aiutare a convertirsi, allora siamo in errore e questo non ci porterà in paradiso, ma alla dannazione. Anche qui dobbiamo stare attenti. Dannazione non è tanto l'inferno dove andremmo dopo che moriremo, ma la nostra vita qui sarà già un inferno, perché sarà una lotta continua, saremo sempre ansiosi, saremo sempre preoccupati, non saremo mai contenti. Se non c'è amore, da dove verrà la gioia?

La Chiesa cattolica celebra oggi la giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Sono loro oggi i piccoli da amare e da non scandalizzare. Dobbiamo andare incontro ad essi, dobbiamo aiutarli e servirli, in essi dobbiamo vedere Dio che ci interpella, perché come dice Papa Francesco nel messaggio che ha inviato per l’occasione, Dio cammina con il suo popolo.

 

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