La quaresima di Gesù

La quaresima di Gesù

È iniziata la quaresima. La Chiesa ci offre 40 giorni di preparazione all’evento più importante della nostra vita di fede: la morte e risurrezione di Gesù.

Noi siamo abituati a sentire il racconto delle tentazioni di Gesù con tutti i dettagli fornitici da Matteo e Luca. Quest’anno la liturgia ci presenta la versione di Marco che è molto più sintetica: niente discorsi tra Gesù e il diavolo, ma solo un elenco di fatti. Ecco i punti principali su cui soffermarci:

·       Lo Spirito guida Gesù nel deserto
·        Si ferma lì 40 giorni
·        Il diavolo lo tenta
·        È a contatto con gli animali selvatici ma un angelo lo serve

Lo Spirito porta Gesù nel deserto. Gesù ci va per una ragione spirituale, vuole fare una verifica sulla verità della sua missione, sulle sue conseguenze, sugli atteggiamenti che deve tenere, sulla sincerità della sua disponibilità e delle sue intenzioni e questo in un atteggiamento di preghiera, guidato dallo Spirito santo, perché non sta ricercando la comodità o il successo, ma la volontà del Padre. Per fare questo sceglie il deserto, cioè la lontananza dalle cose che lo possano distrarre, dagli incarichi, dalle relazioni, da tutto quello che potrebbe fargli vedere le cose in una prospettiva solo parziale, disturbata. Qui abbiamo già un primo insegnamento per noi: quando vogliamo fare un’analisi seria della nostra vita, del nostro lavoro, delle nostre relazioni, dobbiamo avere il coraggio di staccarci dai luoghi soliti dove mille cose ci distraggono, staccarci anche dal rumore, dalle voci di chi crea confusione nella nostra testa con idee diverse, e metterci in un atteggiamento di silenzio e di preghiera. Lo Spirito Santo ci guiderà alle risposte che cercavamo.

Si fermò là 40 giorni. Quaranta è un numero molto significativo per la bibbia e rappresenta sempre un lungo periodo di purificazione e preparazione. Il nostro desiderio di fare una verifica non è spinto dalla voglia di affermare le nostre idee, ma dalla sincerità di conoscere la verità su noi stessi. Questo richiede tempo e coraggio, ma anche tanta sincerità e disponibilità a cambiare quello che eventualmente potremmo incontrare di sbagliato.

È tentato dal diavolo. Non è Dio che ci tenta, ma quando il diavolo vede che siamo seri nel nostro impegno spirituale, comincia ad avere paura e fa di tutto per fermarci. Se non affronta mai delle tentazioni, non vuol dire che siamo già dei santi, ma al contrario, spesso avviene così perché il diavolo è già soddisfatto della situazione in cui viviamo, e quindi non deve disturbarsi ad aggiungere altro.

Lì era in compagnia di animali selvatici e bestie di ogni tipo. Questo piccolo dettaglio sta ad indicare la durezza e i pericoli che incontriamo se vogliamo vivere a fondo la nostra vita. Gesù non si spaventa. Ha scelto di vivere tra le difficoltà e i pericoli perché vuole essere veramente uno con noi, a cominciare dai più poveri ed emarginati.

Un angelo lo serviva. Dio non ci lascia soli anche se spesso non riusciamo a vederne la presenza e la protezione. Non ci darà quello che chiediamo ma quello di cui abbiamo bisogno per perseverare nella nostra missione.

Prendiamo sul serio questi quaranta giorni e lasciamoci guidare dal desiderio di una vita più vera e più impegnata. Se saremo generosi con il Signore, Lui lo sarà con noi.

 

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