Anche Gesù è tentato?

Anche Gesù è tentato?

Oggi ci troviamo di fronte ad un Vangelo Strano. Gesù, che è Dio, viene tentato dal demonio. Di sicuro il diavolo sapeva chi era Gesù e che quindi non sarebbe caduto nella tentazione. Perché sprecare il suo tempo e le sue energie?

Gesù non è solo Dio, egli è anche uomo e allora il diavolo sta tentando di far emergere la parte umana di Gesù per creare una divisione in lui tra il suo essere Dio è il suo essere uomo. Le tre tentazioni di Gesù nel deserto rappresentano le tentazioni che quotidianamente anche noi sperimentiamo nella nostra vita, tentazioni che vengono dalla stessa natura umana, che tutti noi condividiamo. Guardando a quanto avvenuto a Gesù, quindi, vediamo che esse possono essere superate solo se si dà spazio alla parte Divina presente in ciascuno di noi; siamo figli di Dio, e siamo chiamati a vivere in unione con Lui.

Ma cosa sono queste tre tentazioni?

La prima riguarda la voglia di soddisfare tutte le nostre necessità fisiche. Ho bisogno di questo quindi ho il diritto di prendermelo e me lo prendo ad ogni costo. Nel Vangelo questo desiderio è presentato con l’immagine della fame, del bisogno di mangiare. La soluzione che il diavolo propone è: utilizza la tua capacità di fare miracoli. Questo riguarda qualsiasi necessità che noi possiamo sperimentare, cioè siamo tentati di usare le nostre capacità semplicemente per soddisfare noi stessi. La risposta di Gesù va invece in un’altra direzione: di fronte alle necessità fisiche non si tratta di soddisfarle ad ogni costo, ma di cercare qualcosa di più importante che ci viene dato da Dio stesso e che alle volte non risponde alla necessità stessa, ma ci dà la forza di oltrepassarla per ottenere qualcosa di ben più importante. Magari non ci dà il pane, ma si dà la capacità di condividere con gli altri quello che abbiamo. 

La seconda tentazione riguarda la popolarità: fai qualcosa di straordinario, di diverso, per attrarre l'attenzione degli altri, così tutti ti apprezzeranno. Si tratta del bisogno di essere diversi, di apparire; il bisogno di sentire che gli altri mi vedono e mi apprezzano. Il nostro valore come persone non sta nell'essere diversi dagli altri e neppure nell'essere migliori, ma nell'essere in unione con gli altri, al loro servizio. Ciò che ci rende persone migliori non è il sopravanzare gli altri o il dimostrare di essere più bravi, ma l'amore, l'unità, il servizio.

La terza tentazione è simile alla seconda e riguarda il potere: vuoi essere sereno, tranquillo, sicuro nella vita? Esercita potere sugli altri. Se tu hai la capacità di comandare o di soggiogare gli altri, o almeno di controllarli, allora sarai sicuro. Avere potere sugli altri, poter decidere per le altre persone, è una tentazione molto forte nella società di oggi, a partire dalla politica, al carrierismo, all’arrivismo e a tante altre situazioni. Chi è più ricco, chi è più forte, chi ha successo, è il mio idolo. Lo scopo della mia vita è essere il numero uno. Gesù ci insegna a metterci per ultimi, a servizio degli altri. 

Queste tre tentazioni rappresentano il modo di pensare della società odierna, le incontriamo tutti i giorni, e noi, naturalmente, abbiamo la tendenza di seguire quello che la società ci indica. Gesù ci dice “no!”, la via al successo, alla felicità, non va in quella direzione, ma nella direzione opposta, nel sapere che Dio è con noi, nel sapere che siamo tutti fratelli, nell’amarci a vicenda, servirsi a vicenda, per creare una società più giusta, più uguale e non basata su chi è più forte.

 

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