Maria Madre di Dio e modello nostro


Maria Madre di Dio Lc 2,16-21
Otto giorni sono passati da quando abbiamo celebrato il Natale ma per la liturgia oggi è ancora Natale, il mistero è lo stesso ma visto da un’altra prospettiva, quella di Maria.
Maria è presentata nel vangelo come donna semplice, donna di ascolto, donna di fede, donna di presenza. Permettetemi di precisare queste quattro parole.
Donna semplice. Lei figlia di un’umile famiglia da un umile villaggio della Galilea, vive la quotidianità di tutte le donne della sua terra e del suo tempo. Cosa rende Maria diversa? La sua fede, la sua unione spirituale con Dio, con il suo piano, che rende possibile a Dio di parlarle attraverso l’angelo, prima, ma poi anche attraverso i pastori, Simeone, ed infine Gesù stesso. Allora possiamo chiamare Maria donna dell’ascolto.
Donna dell’ascolto. Questo è un atteggiamento strettamente legato a quello di prima. In ogni momento Maria avrebbe potuto parlare, spiegare, invece la vediamo sempre intenta ad ascoltare, riflettere e da lei si sentono poche parole. All’angelo chiede indicazioni, con Elisabetta si limita a pregare, ai pastori non dice nulla, neppure a Simeone, a Gesù nel tempio chiede spiegazioni e poi ascolta.
Donna della fede: Nei tre casi citati (con i pastori, con Simeone, nel tempio), si dice chiaramente che Lei e Giuseppe non compresero nulla ma lei conservava queste cose meditandole nel suo cuore. Lei vive di Fede, non comprende chiaramente dove Dio vuole portarla ma sa che se è Dio a guidarla deve fidarsi e va avanti e allora diventa donna della presenza.
Donna della presenza: Presenza sempre costante nella vita di Gesù, presenza di Madre, presenza di Figlia obbediente di Dio. Presenza di Maestra che insegna a Gesù le cose basilari della vita e presenza di discepola che impara dalla vita di Gesù il piano di Dio. Avrebbe potuto ribellarsi a chi catturò Gesù, avrebbe potuto spiegare il loro errore, e invece è lì silenziosa ai piedi della croce, unita al suo Figlio, unita al piano di salvezza di Dio. Anche ai discepoli chiusi nel cenacolo avrebbe potuto spiegare tutto, ma è lì in mezzo a loro e con loro riceve lo Spirito Santo.
È proprio questo atteggiamento che rende Maria Madre di Gesù, Madre di Dio, Madre di tutti i fedeli, Madre della Chiesa.
Oggi la Chiesa ci invita a guardare al mistero del Natale proprio a partire da questo atteggiamento di Maria.
Semplicità: Anche i pastori sono persone semplici e sentono l’invito ad andare alla grotta e ci vanno; gli altri abitanti di Betlemme che avevano chiuso le porte delle loro case a Maria e Giuseppe, alla grotta non vanno. I magi ci vanno seguendo una stella, il re Erode non ci va ma manda i suoi soldati. E noi? Ci andiamo alla grotta?
Ascolto. Che è ben diverso dal comprendere. È un fare tesoro nel cuore per riflettere e pregare. Il re è troppo occupato a fare festa, è sempre immerso nel baccano, non ha tempo per meditare. Maria ha molto tempo, tempo da dedicare a Dio perché questa riflessione dà valore a tutto l’altro tempo. Noi rischiamo di passare un Natale pieno di luci, colori, musica, feste. Abbiamo avuto un po’ di tempo per fermarci a pregare in silenzio? Non parlo della Messa a cui tutti avete partecipato, parlo di momenti di intimità tra voi e Dio, per riflettere sulla vostra vita, sulla vostra famiglia, e vederla in unione con Lui alla luce del suo piano.
Fede. Cioè saper fare la differenza tra il capire le cose in se stesse, cioè nelle sue ragioni umane, storiche, o comprendere invece che hanno un senso diverso quando viste dal punto di vista di Dio, un Dio vivo e operante in mezzo a noi. Da un punto di vista umano non c’è niente di normale nel Natale, nonostante tutti gli sforzi di questa società di renderlo una festa normale, controllabile. Non vi siete mai chiesti perché ci sia sempre più la tendenza a far sparire Cristo, la capanna e la povertà, la persecuzione, per far posto a Babbo Natale, ai regali, ai concerti, alle vacanze? Natale è una festa che fa paura a chi non ha fede.
Presenza. Cioè costanza nella fede e nella pratica, nei momenti di gioia come di sofferenza, in quelli facili come in quelli difficili. Non vergognarsi di andare alla mangiatoia, di stare di fronte alla capanna. Cristo è il vero Dio non solo quando fa i miracoli o predica ma anche quando è nell’umiltà della capanna, o sulla croce.
Oggi è anche il primo giorno dell’anno e come si dice: anno nuovo vita nuova. Che vita vogliamo vivere quest’anno? Che priorità vogliamo porre?
Infine è la giornata mondiale della pace. Da dove vengono le guerre e la pace? Dalle scelte umane; dal modo di pensare delle persone; dalle priorità che si danno. Ecco perché si è scelto il primo giorno dell’anno per celebrare la pace: perché le nostre scelte di vita, le nostre priorità siano indirizzate alla pace alla concordia, al costruire non al distruggere. Maria ci è di esempio in tutto questo.

Post popolari in questo blog

Gesù è davvero un re?

I santi, nostri amici

Alle sorgenti della gioia