Il moralismo

 È facile giudicare, ma perché lo facciamo?

Il moralismo è un ombrello che ci ripara dalle scottature.

Avete mai provato sentimenti di rabbia verso qualcuno che fa degli sbagli, o che è arrogante? Perché questo sentimento è così forte? Dopo tutto se è lui a sbagliare e non mi fa del male direttamente, dovrebbe essere lui a soffrire, non io.

Io un’idea ce l’ho. Chiediamoci: che connessione c’è tra me e quel peccato? Spesso ci sono cosa che abbiamo fatto ma di cui ci vergogniamo e speriamo nessuno venga a conoscerle. Altre volte ci sono cose che in fondo vorremmo fare, ma non abbiamo il coraggio di fare perché sono sbagliate, vanno contro la coscienza, ecc. Dentro di noi si scatena una battaglia tra i desideri e il rigore morale. È una battaglia inconscia, perché altrimenti sarebbe troppo dolorosa per noi.

Essere intransigenti con chi agisce in modo sbagliato, spesso è un modo inconscio per dire a noi stessi: attento che tu meriti lo stesso. Lo stesso meccanismo psicologico si applica a chi è intransigente, rigorista, attaccato a schemi rigidi.

I farisei attaccano Gesù in ogni modo possibile mostrando tutte le sue infrazioni contro la legge di Mosè: tocca i lebbrosi, va a cena dai peccatori, guarisce di sabato. E Gesù come risponde? Non da peso alle loro parole e continua ad andare dai peccatori, dagli impuri; continua ad infrangere le regole pur di raggiungere chiunque ha bisogno di lui.

Ad un certo punto dirà: “Misericordia io voglio e non sacrificio”. La misericordia, l’amore incondizionato è il nome di Dio, la sua natura. Al centro del suo modo di agire e pensare non c’è il guadagno personale, il suo interesse privato, ma il bene della persona con cui si rapporta.

A Dio non interessa quello che tu fai, ma quello che tu sei. Tu sei un suo figlio/a prediletto, lui vuole per te quello che è meglio, anche se soffre per la tua condizione, per i tuoi errori. Lui non ti punisce per gli sbagli che fai ma cerca un modo per fartene rendere conto e ti invita a cambiare atteggiamento e stile di vita.

E noi? Siamo facili nel giudicare gli altri? Quali sono le cose che ci danno fastidio? Noi trattiamo in modo diverso gli amici, i parenti, e gli altri. Alcuni li perdoniamo altri li giudichiamo, per alcuni consideriamo anche i più piccoli errori, per altri chiudiamo gli occhi anche di fronte a mancanze gravi. Quali sono le persone che non riusciamo a perdonare? Perché? Siamo davvero sicuri che sia tutta colpa loro? Non è che per caso i loro errori ci ricordano qualcosa della nostra vita privata?

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