Cosa ci manca?

 Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo

Gv 6,41-51

Domenica scorsa Gesù ci aveva invitato a riflettere sulle motivazioni che ci spingono a dire che siamo Cristiani e ci portano a venire ogni domenica in chiesa per pregarlo e sentire la sua parola.

Oggi, Gesù ci invita a riflettere più profondamente sul significato del pane di vita, un concetto che ci sfida a rivedere le nostre priorità e a comprendere la profondità della fede.

Spesso siamo attratti dalle cose materiali: ricchezza, potere, successo. Questi desideri ci spingono a fare scelte che, pur soddisfacendoci momentaneamente, non colmano il vuoto interiore. Gesù ci ricorda l'esperienza del popolo di Israele nel deserto:  I vostri padri nel deserto mangiarono il pane che pur essendo il frutto di un miracolo, era solo materiale e il giorno dopo erano affamati di nuovo. Quel pane serviva loro per poter continuare nel cammino alla ricerca della terra promessa, ma non era la terra promessa. I beni materiali della nostra vita, i soldi, la casa, il lavoro, la macchina, sono strumenti che ci devono aiutare a raggiungere la nostra meta. Essi non sono la meta della nostra vita ma semplici strumenti che ci aiutano a conseguirla. Se essi diventano troppo importanti, se ci blocchiamo su di essi, se essi diventano un ostacolo alla ricerca delle cose spirituali, allora sono dannosi.

Gesù ci invita a nutrirci di cose vere, durature, ma poi aggiunge: “Io sono pane”.  Gli Ebrei erano abituati a parlare della Parola di Dio come cibo spirituale di cui nutrirci per vivere in modo giusto il nostro rapporto con Dio, quindi di sicuro hanno compreso cosa Gesù voleva dire. Ma se è questo che Gesù intendeva, allora si sta paragonando alla Parola di Dio. Ora Gesù sembra dire che non è più importante seguire la bibbia, ma bisogna seguire lui, quello che lui dice. Gesù si sta mettendo al posto di Dio come esempio da seguire nella vita. Per i Giudei, questa affermazione era inaccettabile. Come potevano accettare che un uomo si paragonasse a Dio? Inoltre dice di essere disceso dal Cielo, ma loro sanno che Lui è figlio di Maria e Giuseppe, un uomo come loro, quindi è anche bugiardo. Nel discorso di Gesù ci sono troppi punti che loro non possono accettare.

La reazione del popolo di Israele ci mostra quanto sia difficile accettare una verità che va oltre la nostra comprensione. Spesso preferiamo aggrapparci a ciò che conosciamo, anche se non ci soddisfa pienamente. È più facile seguire quello che la maggioranza della gente dice e vuole, la moda, la pubblicità, la politica, i Mass Media. Essi ci danno mille ragioni per rigettare il Vangelo. Oggi molti hanno smesso di essere Cristiani, mentre altri, pretendendo di non capire quel che il Vangelo ci chiede.

Lo scopo della nostra vita è conoscere Dio e vivere in unione con Lui. Cristo, che è Dio, ci dà la possibilità di realizzare questo nostro scopo guidandoci con la sua parola e nutrendoci con il suo corpo. Noi dobbiamo aprirci a lui e realizzare quello che lui ci propone.

Qui siamo nel punto centrale del vangelo di Giovanni, dove avviene la svolta definitiva della sua vita. Il Vangelo dice che sentendo questo discorso i Giudei mormoravano tra di loro. Non hanno il coraggio di fare un dialogo aperto per conoscere la verità e preferiscono rimanere fermi nel poco che conoscono, limitarsi alle pratiche sempre fatte. Da adesso in poi non vedremo più le folle attorno a Gesù e Lui si concentra solo sui dodici apostoli e pochi altri discepoli.

Nella prima lettura abbiamo sentito che anche il profeta Elia ha un momento di crisi di fede ed è pronto ad abbandonare la sua missione. Dio gli procura qualcosa da mangiare e da bere e lo incoraggia ad intraprendere un viaggio di quaranta giorni nel deserto verso la montagna di Dio dove potrà incontrarlo. L’Eucarestia è quel cibo che ci permette di camminare nella vita verso la montagna dove incontrare Dio, anche se questa significa che spesso cammineremo nel deserto. La differenza è che il cibo ricevuto da Elia era solo pane e Dio lo ha incontrato all’arrivo, mentre l’Eucarestia non è solo pane, quindi ricevendola incontriamo già Dio anche se non in maniera definitiva.

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