Dalla fiducia alla Fede e da questa all'Amore

Fiducia, Fede, Amore (Mt 11,25-30)

Il vangelo di oggi inizia con una preghiera di Gesù, un ringraziamento al Padre perché dà la possibilità ai bambini di capire e godere di alcuni valori che i grandi hanno perso. Cosa c’è di così importante ma al tempo stesso così semplice, che può essere facilmente compreso dai bambini, ma rimane nascosto ai sapienti e ai dotti?

Tante persone, negli anni della crescita, hanno costruito la loro stabilità psicologica ed emotiva su immagini fittizie, etichette poste su chi sta loro attorno, e molti altri meccanismi che li aiutassero a nascondere o ignorare tutte quelle cose che li hanno fatti soffrire. Questo processo, fondato sull’istinto di sopravvivenza ha spesso oscurato o almeno reso difficile la ricerca di quei valori che rendono la vita più bella, più vera, più gratificante. Tante volte ci accorgiamo che non siamo felici, siamo oppressi dal dover fare. Dentro di noi non siamo contenti, non sappiamo il perché e non sappiamo cosa fare. La necessità di difendersi nasconde un sentimento profondo di paura. La paura è stata l’oggetto del vangelo delle ultime settimane e ne abbiamo già parlato a sufficienza. Chiediamoci: siamo davvero soddisfatti della nostra vita, del nostro lavoro, della nostra famiglia, delle nostre amicizie? Se non lo siamo, cosa c’è che impedisce questa felicità? Quali sono i valori che vi mancano? Perché non abbiamo il coraggio di abbracciare questi valori? Di cosa abbiamo paura?

Io credo di poter individuare alcuni di questi valori che spesso mancano agli adulti, proprio guardando ai bambini: la gratuità, la generosità, la fiducia, spesso anche imprudente, verso gli altri.

Perché i bambini si comportano così? Perché questo è parte integrante della nostra natura. I bambini hanno, come noi grandi, momenti di paura, ma hanno anche la certezza che i loro genitori sono vicini, li proteggeranno. Essi hanno un’immagine di mamma e di papà come di supereroi capaci di tutto e questa fiducia permette loro di andare avanti. Noi, crescendo, abbiamo imparato che anche i nostri genitori, i nostri amici, sono deboli, che alle volte ci possono tradire, quindi giudichiamo l’atteggiamento dei bambini come stolto, perdiamo il senso di fiducia e cerchiamo altri modi per sentirci protetti e sicuri fidandoci di cose materiali (ricchezza, carriera, posizione sociale, abbondanza di strumenti, veicoli, eccetera). Le cose materiali non possono tradirci, perché non hanno intelligenza e fanno quello che noi chiediamo loro. Un rapporto tra persone è sempre aperto all’imprevisto, perché l’altro può cambiare idea, le cose materiali no. Ecco perché la società diventa sempre più tecnologica, ma anche più individualista. Le relazioni con le persone sono sempre più “virtuali”, cioè fatte on-line attraverso i computer, e sono sempre meno basate su contatti personali, scambi di idee faccia a faccia. Abbiamo bisogno di poter controllare tutto e, un po’ alla volta diventiamo paranoici; siamo nervosi, vigilanti, e attenti a tutto, e quando sentiamo il bisogno di rilassarci, abusiamo di alcool, droga, eccetera.

Allora mi chiedo: chi vive una vita più vera, i bambini che sono stolti e senza esperienza, o noi adulti che pensiamo di sapere tutto?

L’aver fiducia dei genitori non è una cosa sbagliata, anche se essi sono deboli; fa parte del processo di crescita dei bambini. Le esperienze negative che essi faranno a causa degli errori dei grandi segneranno la loro crescita e formeranno la loro personalità. Anche noi adulti abbiamo bisogno di una figura di riferimento a cui affidarci, un qualcuno che non ci tradisce, che ci protegge. Voi pensate che non esista? È Dio. La fiducia che il bambino ha, nell’adulto prende il nome di Fede. La gratuità e la generosità che sono naturali nel bambino che si sente amato e protetto, nell’adulto diventa Amore, carità, solidarietà, impegno sociale. Ma questi valori sono possibili solo se sono sorretti dalla Fede che ci permette di viverli fino in fondo, senza paura di rimetterci.

La parte più difficile è fare il primo passo, avere il coraggio di fare delle scelte impegnative. La paura non scomparirà, ci accompagnerà sempre. Essa è il giogo che dobbiamo mettere su di noi, ma che apre la porta alla fiducia in Dio, l’unico che può aiutarci a superare le paure e permetterci di continuare a lavorare nel campo giusto.

 

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