Beati! Come si fa a raggiungere la vera felicità?
Beati! Come?
Le Beatitudini sono una di quelle pagine della Bibbia su cui sono stati scritti libri interi, commenti, spiegazioni, eccetera. Di certo, non possiamo noi oggi, nella brevità di un’omelia, presentare la profondità del messaggio proposto da Gesù.
Giustamente sono considerate una pagina importante del Vangelo perché con esse Gesù introduce il suo apostolato e rappresentano un po' il suo programma, le linee d'azione dei 3 anni in cui andrà in giro per la Galilea e Gerusalemme predicando il Regno di Dio. Ogni frase è introdotta dalla parola “Beati”, fortunati, soddisfatti allora l’argomento in questione è: che cosa ci rende veramente fortunati o che cosa può veramente dare soddisfazione al nostro essere?
Qui si vede la differenza tra il modo di pensare del mondo e quello di Dio.
Quando uno prende in mano questo testo rimane subito colpito dalla brevità e semplicità delle frasi. Sono come delle sentenze che troveranno poi spiegazione e applicazione nei capitoli successivi che compongono il discorso di Gesù. Quindi, chi legge le Beatitudini non dovrebbe fermarsi a queste otto semplici frasi ma andare avanti a leggere fino a tutto il capito 7.
Alcune di queste frasi possono essere facilmente comprese o anche accettate: Beati gli umili; beati coloro che costruiscono la pace; beati coloro che ricercano la giustizia. Sono cose positive e belle. Un po' più difficili da capire sono invece quelle che dichiarano beati coloro che sono perseguitati per causa della giustizia. Come si può dire a uno tu sei fortunato tu sei soddisfatto quando sei perseguitato? Questa frase e quella conclusiva trovano significato solo se lette alla luce della passione e morte di Gesù e della salvezza che attraverso di essa ci viene donata. Da questa beatitudine vengono due insegnamenti: Il primo è che qui si parla della soddisfazione e della gioia vera, non l'allegria esterna che è passeggera ma la gioia che sta in fondo al nostro cuore e rimane con noi anche quando le cose vanno male. Essa non viene dall’esteriorità, dal possedere cose materiali o dal successo nella carriera, ma dal sapere che sto agendo nella retta via che mi sto comportando nel modo giusto e Dio è con me. Il secondo insegnamento è che quando io agisco nel modo giusto, cioè nel modo insegnato da Cristo, troverò necessariamente delle persecuzioni perché il mondo non accetterà di essere sconfitto o di essere messo da parte senza lottare per il suo potere. Difatti, anche oggi vediamo che in qualsiasi parte della nostra società, chi fa il male, chi vuole il guadagno, chi vuole prevalere sopra gli altri, ha un atteggiamento di lotta. Il mondo crede che la felicità possa derivare solo dal possesso delle cose che dobbiamo conquistare con la forza o con il denaro. Solo con esse io posso soddisfare i miei desideri. Gesù, invece, ci insegna che la vera soddisfazione, il vero compimento della nostra personalità, lo si trova in un altro atteggiamento, quello indicatoci appunto dalle Beatitudini.
Qui mi permetto di introdurre un’altra delle Beatitudini: “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”. Sant’Agostino, nel libro “Le confessioni” dice: Ci hai fatti per Te, Signore, e il nostro cuore non trova pace finché non riposa in Te”. Gesù ci ha promesso che sarà sempre con noi, ma spesso noi non ci rendiamo conto di questa presenza e allora siamo disorientati, non sappiamo come comportarci, e siamo facilmente prede della mentalità del mondo che richiede da noi cose sbagliate. Come comprendere il vero valore delle cose? Come comprendere quale scelta fare? Il nostro cuore è turbato perché sotto la pressione dei desideri, dei bisogni, delle cose che ci mancano e non riusciamo a vedere il piano di Dio su noi stessi e sulle cose che ci stanno attorno. Con la nostra mente limitata riusciamo a vedere solo traguardi temporanei e orizzonti limitati per cui facciamo facilmente degli sbagli.
Per comprendere meglio questo, dobbiamo ricordare che nella Bibbia il cuore non è la sede delle emozioni ma quella della capacità di scelta perché è la sede dei desideri. Se riusciamo a purificare la nostra mente dai desideri e a concentrarci sulla verità vera che ci viene offerta da Cristo, allora saremo in grado di capire le cose a fondo, perché le vedremo in Dio, cioè nella loro funzione originaria e vera e non quella dettata dalla limitatezza del loro rapporto con me. Ecco chi sono i puri di cuore, coloro che cercano di conoscere bene se stessi e le proprie dinamiche interiori per orientarle a Dio e non alla soddisfazione personale. Solo essi avranno successo nella vita, perché vedono bene la direzione in cui andare e come utilizzare le cose che Dio ci ha messo lungo il percorso della vita.
Noi cristiani ci chiamiamo così perché siamo i seguaci di Cristo, cioè, mettiamo in pratica quello che lui ci ha insegnato. Allora la nostra vita dovrebbe essere basata su queste Beatitudini. Ognuna di esse meriterebbe un'intera settimana di riflessione e attuazione pratica. Cosa vuol dire essere poveri in spirito? Concretamente parlando cosa vuol dire essere umili? Cosa vuol dire ricercare la giustizia? Cosa vuol dire costruire sempre la pace? Ma soprattutto, cosa vuol dire accettare di essere messi da parte, di essere perseguitati, di essere derisi, di non essere compresi? Tutto questo si può riassumere in una semplice domanda: Dove stanno le nostre priorità?