Il difficile cammino verso la verità
Epifania: Dio ci vuol far conoscere la verità; siamo disposti ad accettarla?
Il Vangelo di oggi è senza dubbio difficile da spiegare perché presenta dei fatti insoliti.
Ci sono dei sapienti che fanno un lungo viaggio per cercare qualcosa che non conoscono cosa sia; c’è un re potente che si lascia spaventare da un piccolo bambino appena nato. Sono cose che, se prese solo alla lettera, sono difficili da spiegare. Senza dubbio dietro c'è un insegnamento molto importante per noi.
Matteo ci vuol chiedere: Come ci comportiamo noi di fronte all'inattesa notizia che Dio è venuto a visitarci? Ci lasciamo provocare in modo positivo oppure ci mettiamo in una posizione negativa?
Il racconto si basa sul paragone tra l'atteggiamento dei Magi e quello del re Erode.
Vediamo i primi.
Guardando il cielo, essi trovano un qualcosa di strano nel comportamento delle stelle. Lo interpretano secondo la loro scienza e la loro religione, e vedono in esso un fatto straordinario che indica un qualcosa di importante che sta per avvenire in un luogo lontano e si mettono in cammino.
Qui abbiamo già un primo insegnamento: Non sono gente che si limita a guardare la terra, hanno il coraggio di alzare gli occhi al cielo per vedere qualcosa che va al di là della nostra “normalità”.
Questo atteggiamento ha a che fare con il nostro desiderio di ricercare la verità delle cose. Vogliamo sapere cosa veramente è successo per scoprire la verità? È una domanda importante per noi perché di solito facciamo fatica a ricercare la verità; di solito preferiamo cercare qualcosa che confermi le nostre idee, piuttosto che ricercare la verità. Difatti quando compriamo un giornale oppure accendiamo la televisione ricerchiamo quei canali che ci presentano le notizie secondo il nostro punto di vista. Quelli che la pensano come noi, quelli che seguono le nostre tendenze politiche e allora le notizie le sentiamo in modo tale che confortano e confermano quello che già sappiamo e questo ci fa sentire bene. È difficile mettere in discussione le nostre certezze; richiede il coraggio di mettere a rischio il nostro equilibrio, la nostra posizione, ci chiede di metterci in viaggio verso l'ignoto.
Però c'è un aiuto interessante: il desiderio. La parola desiderio deriva dal latino De sideris cioè dalle stelle. Il desiderio è ciò che fa mettere in moto i Magi per andare a scoprire quello che la stella vorrebbe dire loro. E questo li fa affrontare il viaggio ignoto e difficile.
Uno degli atteggiamenti necessari per affrontare in modo fruttuoso il cammino della ricerca della verità è quello di avere un atteggiamento di umiltà. I Re Magi, pur essendo dei sapienti, sentono il bisogno di chiedere informazioni. Si fermano al palazzo del re, chiedono in che direzione devono andare. Ricevono delle informazioni, magari parziali, magari da persone che non la pensano come loro, difatti il re condividerà la loro conoscenza non per cercare la verità, ma per ucciderla. Ma rimane il fatto che l'umiltà di chiedere permette loro di mettersi in cammino verso il giusto, anche perché il Signore, molto spesso, non ci porta dove noi penseremmo di trovarlo, ma ci porta verso l'inaspettato.
A noi piace ricercare Dio sempre nello stesso posto. Dove lo abbiamo già trovato altre volte ricercarlo nel luogo comodo magari della nostra Cappella del nostro studio. Ma lui invece ci fa camminare verso luoghi dove non ci aspetteremmo di trovarlo.
I Magi accettano questa sfida. Erano andati a Gerusalemme, il luogo ovvio per la nascita di un re; ora si rimettono in moto verso un piccolo villaggio di campagna e addirittura fuori dal villaggio: un luogo inaspettato, ma li trovano il vero re.
C’è un'altra cosa interessante. Quando si tratta di ritornare a casa, i Magi non si rimettono in cammino sulla strada che hanno fatto all'andata, ma c'è scritto chiaramente che tornarono per un'altra via. Naturalmente questo fa riferimento al fatto che non vogliono incontrare di nuovo il re Erode. Ma senza dubbio, ci insegna che non sempre la strada conosciuta, usuale, è quella più sicura e quella più adatta.
I Magi hanno incontrato Dio e questo ha cambiato la loro vita. Dio ci porta dove noi non ce l’aspettavamo perché vuole incontrarci lì e lì vuole cambiare la nostra vita. Se la nostra vita cambia deve cambiare anche il nostro modo di camminare, la via su cui facciamo i nostri passi.
In contrapposizione all'atteggiamento dei Magi c'è quello del re Erode. Lui non è in cerca della verità, ma è spaventato dalla verità. Non si mette in cammino, ma rimane immobile chiuso nel suo comodo preferisce manipolare la realtà, piuttosto che scontrarsi con la verità, perché ha paura e cerca solo delle soluzioni umane che garantiscano la sua posizione, il suo comodo, indipendentemente da quello che è la realtà.
Da questa contrapposizione nascono per noi tre domande:
- Quale desiderio ti sta muovendo nella vita?
- Dove cerchi il Signore?
- Quanto saresti disposto a pagare in termini di tempo, di sicurezza, per poter raggiungere veramente la verità delle cose? O preferisci manipolare la realtà per cercare di cambiare quelle cose che possono scomodarti?