Perché cacciare dal tempio chi vende cose che servono?
Gesù caccia i
venditori dal tempio Gv. 2,13-25
Oggi il Vangelo è strano. Di solito noi siamo abituati a
vedere Gesù che fa dei miracoli, si mostra buono con la gente, aiuta i poveri,
gioca coi bambini, e ha attorno a sé molti che lo seguono e lo lodano. Ma da
quando è iniziata la quaresima il Vangelo della domenica non ha presentato
miracoli, ma un Gesù solo e in situazioni strane. Se vi ricordate la prima
domenica c'erano state le tentazioni, domenica scorsa la trasfigurazione e
oggi, addirittura, Gesù che si arrabbia e caccia i venditori dal tempio. Anche
nelle prossime 3 domeniche non ci saranno miracoli.
La liturgia ci sta indicando che Gesù è il nostro salvatore
non quando fa i miracoli ma quando dà la sua vita per noi morendo sulla Croce.
Ma perché oggi Gesù si comporta così? Egli vuole insegnare
alla gente, e anche a noi, quale è il vero senso della religione.
La gente del suo tempo era abituata a un tipo di religione
in cui poteva quasi comprare i favori di Dio. Essi pensavano che bastava
recitare tante preghiere, fare dei sacrifici, e Dio era contento e allora
mandava loro tante grazie. Per questo serviva chi vendesse le colombe, gli
agnelli, chi cambiasse le monete dato che le monete romane, essendo di un
popolo pagano non potevano entrare nel luogo sacro. Ricordiamoci che tutto era fatto
in nome della religione e di Dio, ma di fatto i sacerdoti del tempio,
specialmente Hanna e Caifa, padroni di tutti questi affari, si arricchivano. Il
problema, quindi, era anche che tutta questa esteriorità era diventata più
importante di Dio stesso, ed era diventata la scusa per fare degli affari.
Due aspetti, quindi:
1- una religione dove si paga e si compra un servizio di
Dio;
2- una religione dove al centro c'è il nostro interesse
personale e il nostro benessere esterno.
Sono problemi molto presenti anche oggi quando alcune
persone pregano solo per chiedere a Dio, oppure vanno a messa ma non fanno attenzione
alla parola di Dio, aiutano in Chiesa ma per essere notati dagli altri e avere
posti di onore o di comando, cioè persone più interessate a sé stesse, alla
propria immagine, ai propri affari che al loro rapporto con Dio. Questo, Gesù
non lo accetta perché lui è venuto a portare l'amore, ma quando uno pone se
stesso e il suo interesse al centro, non c'è posto per l'amore. Lui è venuto a
parlare di servizio e non di guadagno personale. Gesù chiede a quelle persone,
e a tutti noi, di cambiare modo di pensare a Dio. Gesù dice: Distruggete
questo tempio, questa religiosità basata solo su riti e pensieri umani e io vi
darò me stesso come luogo dove trovare un’immagine di Dio basata sull'amore
perché per voi muoio e per voi risorgo. Lui ci dà un segno per dimostrare che
questo è vero: Il corpo di Cristo sarà distrutto dalla sua morte e con essa
morirà la parte della limitazione umana, ma dopo tre giorni rinascerà nuovo, con
le stesse sembianze umane ma senza i bisogni. Potrà mangiare ma non ne avrà
bisogno, camminerà ma non ne avrà bisogno.
Noi come cristiani che credono in Gesù continueremo ad
avere le nostre debolezze ma non possiamo metterle al centro di tutto. Non
possiamo permettere che le nostre paure, i nostri desideri, la nostra
sicurezza, la nostra comodità diventino più importanti del nostro rapporto con
Dio, del nostro seguire quello che Gesù ci insegna, del nostro amare e servire
i nostri fratelli.
Qualcuno potrebbe chiedere: allora non serve più pregare? È
proprio qui che dobbiamo cambiare modo di pensare. Una ragazza non ama il suo
fidanzato perché questo le ha portato dei fiori o l’ha portata al ristorante e
alla fine ha pagato il conto; essa non chiama il suo fidanzato al telefono
perché vuole andare al cinema ma perché lo ama. L'amore è qualche cosa di più
profondo; io non so stare senza la persona che amo, ho bisogno di parlargli, di
ascoltarla, di chiedergli consiglio, di sentirmi accettato e prezioso per lei.
Il Signore ci ama, ce lo ha provato, vuole stare con noi, vuole sentire i
nostri dubbi, le nostre preoccupazioni, vuole darci parole di amore di appoggio.
E noi? La nostra preghiera è questo rapporto di amore che si fa concreto. Quanta
voglia abbiamo di ascoltare Dio çhe ci parla? Il Vangelo è Gesù che ci provoca
a seguirlo, a vivere come lui ha vissuto: dovremmo conoscerlo bene, averlo tra
le mani ogni giorno.
Ecco a cosa serve la quaresima: a farci cambiare idea circa
Dio e la religione, a imparare a pregare in modo diverso, per diventare veri
seguaci di Cristo, amando veramente e servendo i fratelli come lui ha fatto.