Le donne prime annunciatrici. Perché loro e non gli apostoli?



La liturgia di stanotte è lunga, non solo per le molte letture fatte e i riti svolti, ma è lunga perché abbraccia tutta la storia dell’umanità dalla creazione del mondo, alla chiamata di Abramo, alla liberazione dall’Egitto e avanti fino a Gesù, centro e culmine della storia. In ogni momento, anche in quelli più dolorosi o di peccato, Dio è presente e mantiene la sua fedeltà al piano di salvezza. Con la celebrazione di questa sera siamo proprio al centro di questo piano di salvezza che si rinnova per tutti noi oggi. Il vangelo ci presenta come protagoniste alcune donne, le chiama anche per nome. Esse al mattino presto si recano al sepolcro. Loro sì, gli apostoli no! La loro vita è segnata dall’amore per Gesù e anche se ora Lui è morto non possono stare lontane. Gli apostoli, invece, vivono di concretezza Gesù è morto e non c’è nulla da fare, ma hanno anche sensi di colpa, dopo tutto le donne hanno avuto il coraggio di andare fino al Calvario, loro no, sono scappati. L’amore fa fare cose strane, ma permette anche a Dio di fare i miracoli, il calcolo umano lascia poco spazio a Dio. Loro, all’annuncio dell’angelo credono alla risurrezione, dal vangelo di Giovanni sappiamo che poi Maria Maddalena lo ha pure visto, gli apostoli vedono solo la tomba vuota. Dovrà presentarsi a loro alla sera mentre sono rinchiusi nel Cenacolo pieni di paura.
La nostra fede è forte e rimarrà tale se la nutriamo di amore per Dio come le donne del vangelo.
Interessante il fatto che la Madonna non è tra le persone che vanno al sepolcro. Di certo questo non è perché fosse più stanca delle altre o più angosciata. C’è una vecchia tradizione che dice che Gesù, appena risorto appare subito a sua madre, perché lei  è sempre stata la persona a lui più vicina, e che più di tutti ha condiviso con lui il cammino della redenzione. È bello pensare che anche in questo momento c’è un’unione tutta particolare tra Maria e Gesù, per cui non ha bisogno di andare a vedere il sepolcro vuoto, suo figlio ora è tornato a vivere in lei con quell’unione che ora, dato che Gesù non è più legato dai limiti della carne è più possibile che mai.
Care sorelle e fratelli, lasciamoci attirare dalla fede delle donne e di Maria per permettere a Gesù di venire a vivere dentro di noi e in noi rendere vero ed efficace il piano di redenzione.

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