Perché lui sì e io no?

 Cosa ci divide tra di noi e da Dio? (Mc 3,20-35)

Oggi vorrei parlare di un vizio che purtroppo ci tocca tutti, anche se in misura diversa: l'invidia.

L’antico scrittore greco Esopo, racconta una favola. La volpe e l'uva. C'era una volta una volpe che passeggiava per il bosco quando vide un grappolo d'uva succoso appeso alto su un tralcio. La volpe aveva molta fame e l'uva sembrava deliziosa, quindi iniziò a saltare per cercare di afferrarla. Ma il tralcio era troppo alto e la volpe non ci riusciva. Ci provò per un po', saltando e saltando, ma invano. Alla fine, si arrese e si sedette sotto la vite, con la coda tra le gambe. Mentre masticava un rametto, borbottò tra sé: "Non importa, quell'uva è comunque acerba. Non mi sarebbe piaciuta neanche se l'avessi potuta raggiungere".

Esopo ci vuole insegnare che spesso quando vediamo difetti nelle persone di fronte a noi o le accusiamo di qualcosa di sbagliato, in verità siamo solo invidiosi perché riconosciamo che le cose buone che questa persona ha o fa, noi non le abbiamo o non abbiamo il coraggio di farle.

L'invidia è un sentimento negativo che nasce quando riconosciamo nell'altro qualcosa di buono che noi non abbiamo, e che vorremmo avere.

Perché proviamo invidia? Alla base dell'invidia c'è sempre la paura. Abbiamo paura che se siamo inferiori agli altri, loro potrebbero approfittarsi di noi e farci del male. Allora di fronte al successo o alla felicità di qualcun altro, invece di rallegrarci, tendiamo a sentirci male e a criticare, anche senza motivo.

Allora cosa succede? L'invidia porta sempre alla divisione, che è l'esatto contrario dell'amore che Dio desidera per noi. Le accuse e i pettegolezzi che nascono dall'invidia creano un clima di tensione e diffidenza, che allontana le persone le une dalle altre.

Cosa fare in questi momenti? Gesù ci indica l'atteggiamento giusto da adottare per liberarci dall'invidia: l'esempio di sua madre Maria. Quando l'Angelo le annunciò il piano di Dio, Maria si riconobbe piccola e indegna, ma con fiducia nella bontà di Dio, aprì il suo cuore e acconsentì. Questo rese possibile l'incarnazione di Gesù.

Anche noi, come Maria, dobbiamo accettare la volontà di Dio, non perché siamo bravi, ma perché riconosciamo l'opera dello Spirito Santo nel mondo. Lo Spirito Santo può rendere possibile ciò che da soli non potremmo mai fare.

Di fronte alle cose belle che gli altri possiedono, cancelliamo ogni sentimento di invidia e divisione. Chiediamo allo Spirito Santo di portare nei nostri cuori unità, gratitudine e pace. Solo così potremo vivere in armonia con Dio e con gli altri.

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