Chi ha ragione?
La logica del diavolo e quella di Dio. (Lc 4,1-13)
Il vangelo di oggi ci introduce nel periodo della Quaresima cioè ci invita a riflettere sul mistero della Salvezza. È un Vangelo molto strano perché ci presenta Gesù che all'inizio del suo apostolato, invece di rimboccarsi le maniche e cominciare a lavorare, va nel deserto per 40 giorni e lì viene tentato dal diavolo. È possibile per il diavolo tentare Dio? Naturalmente no, ma Gesù non è solo Dio, è anche uomo ed è nella sua umanità che viene tentato. Qui c'è un primo insegnamento per noi: Gesù è venuto a salvarci, avrebbe potuto salvarci in qualsiasi modo, ma ha scelto di farlo attraverso la nostra umanità, abbassandosi al nostro livello, accettando di soffrire come noi, di morire come noi e poi risorgere compiendo così l’unità tra uomo e Dio. Questo ci dice che anche noi, con la nostra umanità debole, nella misura in cui ci uniamo Cristo, abbiamo la possibilità di fare il salto della Fede, e contribuire in qualche modo al grande mistero di salvezza.
Dove c'è Dio, interviene anche il diavolo e con gli uomini il diavolo può lavorare. Si presenta da Gesù per cercare di distoglierlo da quello che è il suo programma. Come uomini, anche noi saremo tentati dal diavolo sulle cose che più ci toccano, più ci sono vicine, per distoglierci dal nostro cammino verso Dio.
C’è un aspetto particolare da osservare: noi di solito associamo le tentazioni col peccato. Se voi guardate bene a quello che il diavolo propone a Gesù, si vede che non gli sta chiedendo di fare dei peccati, infatti, trasformare pietre in pane per sfamarsi o chiedere agli angeli di salvarlo, se si butta giù dal tempio, non sono peccati in se stessi e potrebbero, anzi, essere considerati segni di Fede, ma quello che il diavolo sta dicendo a Gesù, è che dobbiamo soddisfare ad ogni costo tutti i desideri della natura umana, e cercare in quel modo la felicità. Secondo lui, e secondo la mentalità del mondo, per essere felici non c’è bisogno di sacrifici, basta il potere, il denaro, la gloria. Quindi, in pratica, sta dicendo a Gesù che non c'è bisogno di andare a morire in croce, ma che tutto si può risolvere con dei grandi miracoli. Ma il piano di Dio è diverso dal nostro. Lui ha scelto la via della debolezza, non quella della forza; ha scelto la via dell'umiltà, non quello della potenza; ha scelto la via del servizio, non quella della popolarità.
Gesù, uomo, sente la tentazione, ma non risponde con la logica umana, perché il diavolo è intelligente ed è su questo piano che lui ci colpisce; Gesù risponde semplicemente facendo appello alla Parola di Dio. Anche noi, quando abbiamo delle tentazioni, dobbiamo rispondere col Vangelo, non con la logica umana. Solo facendo appello alla Fede avremo la forza di accettare i nostri sacrifici, le nostre sofferenze e le nostre debolezze, e, offrendoli a Dio, trasformarle in strumenti di salvezza.
Diamo un'occhiata veloce alle 3 tentazioni.
La prima riguarda il trasformare delle pietre in pane per soddisfare la fame. È la tentazione di credere che il possesso delle cose materiali e del denaro sia la soluzione per tutti i nostri problemi. Ci dimentichiamo che il possesso ci spinge a volere sempre di più e non riesce mai a soddisfare la nostra fame. L’avidità lascia sempre del vuoto, perché c'è sempre la possibilità di avere di più. Questo porta agli sfruttamenti, alle divisioni e alle guerre. Gesù risponde: non è solo di cose materiali che vive l'uomo, ma delle cose spirituali che vengono da Dio e che danno la vera soddisfazione.
La seconda tentazione parla della potenza. Dall'alto di un monte, Satana presenta a Gesù tutti i regni della terra e dice: “Sono tuoi, se tu mi adorerai”. Se cerchiamo il potere seguendo la logica del diavolo, la logica del mondo, col potere potremmo governare gli altri. Ma Gesù risponde che non è quello il vero potere, ma è solo adorando veramente Dio che si ottiene il vero potere, quello che ci viene direttamente da Lui, ed è solo in questo modo che si riesce a far sì che tutte le cose vadano bene.
La terza tentazione riguarda il gettarsi dal pinnacolo del tempio di Gerusalemme chiedendo agli angeli il miracolo di salvarlo. Il tempio di Gerusalemme era il luogo centrale della religione, sempre affollato di gente; un miracolo fatto lì avrebbe fatto sì che tutte le persone venissero a Lui. Gesù risponde che non è attraverso la popolarità o nel mostrare la forza che si conquistano le persone. La gente va da Dio se si sente amata da Lui. Le cose eclatanti, oggi ci sono, domani spariscono.
Le tentazioni di Gesù sono anche le nostre. Molto spesso noi pensiamo di risolvere tutti i nostri problemi nello stesso modo indicato dal diavolo, attraverso la ricchezza, il potere, la fama. Gesù ci dice che l'unica vera via è quella del sacrificio, del servizio, dell'umiltà. Chiediamo al Signore che in questo periodo di Quaresima ci aiuti a comprendere questo mistero.