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Visualizzazione dei post da 2021

"Andate in pace": dove? Come?

  È possibile la pace oggi? Oggi celebriamo una triplice festa: quella religiosa della Madre di Dio che ripete ciò che abbiamo celebrato 8 giorni fa a Natale. Di questo abbiamo già parlato e potete tornare a leggere il blog che vi ho inviato o altri blog degli anni precedenti.  Poi c'è la festa civile di Capodanno; a questo riguardo basta citare il famoso proverbio: anno nuovo vita nuova. Mi auguro che il prossimo sia davvero un anno nuovo, migliore in tutti i sensi. Infine c'è la celebrazione sociale della giornata mondiale della pace. È su questo terzo punto che io voglio fermarmi per la nostra riflessione. Approfitto del messaggio del Santo Padre proprio per questa giornata. La pace è una cosa sempre più necessaria e sempre più rara nel mondo. Come costruirla? Il Papa ci indica tre vie. La prima è il dialogo tra le generazioni, la seconda è l'educazione, la terza è il lavoro. Il dialogo tra le generazioni non è una cosa scontata, anzi, in un mondo sempre più globalizzat...

Il nostro Natale è ancora Cristiano?

 Oggi è Natale. tutto e solenne decorazioni luci fiori e anche i vostri vestiti, senza parlare poi della vostra casa, delle decorazioni di Natale, dell'albero, del presepio e del pranzo che senza dubbio farete.  È Natale, quindi è giusto fare così. Dio stesso, per portare avanti il suo piano di venire al mondo, scomoda addirittura l'imperatore romano che chiede di fare un censimento in tutto il mondo. Questo provoca che molta gente debba spostarsi per andare nel villaggio di origine della sua famiglia. Tra quelli che si devono spostare ci sono Giuseppe con la moglie Maria.  Immagino che Giuseppe non avrà avuto molto piacere a mettersi in viaggio, specialmente considerando la delicata situazione di Maria.  Ma Dio si serve anche di questo e ciò fa sì che Gesù sia nato proprio nel villaggio dei suoi antenati, il villaggio di Davide, adempiendo così quanto era scritto nelle scritture.  Da qui viene già un primo pensiero per noi: quante volte noi dobbiamo adattarci a...

Profeta prima ancora di nascere

  Profeta prima ancora di nascere (Lc 1,39-45)  Di sicuro avete sentito già tante prediche a commento del Vangelo che abbiamo ascoltato oggi, e quasi sempre esse erano state fatte per parlare della Madonna. Senza dubbio lei è la persona più importante all'interno del brano di oggi, mentre svolge la sua missione di portare Gesù alla famiglia di Elisabetta e Zaccaria, e soprattutto a Giovanni, per far loro comprendere qual è la loro vocazione. Oggi con voi, però, voglio analizzare il Vangelo dal punto di vista di Giovanni, perché in questo cammino di Avvento è stato lui che ci ha accompagnato per preparare il nostro incontro con il Messia. Due domeniche fa ci aveva detto di preparare una strada nel deserto, lavorando su noi stessi per appianare le nostre colline o riempire i nostri burroni; domenica scorsa ci aveva fatto capire che tutti siamo chiamati a vivere da cristiani, e lo dobbiamo fare nelle cose semplici di ogni giorno, non solo nelle grandi imprese di un momento. Il...

La strada difficile dell’Avvento

La strada difficile dell’Avvento. ( Lc. 3,1-6) Domenica scorsa abbiamo sentito che Gesù viene e non lo fa attraverso fatti grandiosi ed eclatanti, ma nella quotidianità, però proprio per questo è difficile riconoscerlo. Ecco allora che la liturgia ci presenta una persona che con il suo esempio e la sua parola, per tre settimane ci guiderà verso questo incontro: Giovanni il Battista. Ci impressiona la solennità con cui Luca si preoccupa di precisare bene le date e l’ambiente storico in cui si svolge l’apostolato di Giovanni. Parla di date precise e di persone ben conosciute, sette per l’esattezza, tutti potenti di quei tempi, alcuni Romani, altri locali e addirittura i due sommi sacerdoti del tempio. Perché? Perché Luca vuol farci capire che non sta raccontando una favola ma dei fatti concreti ben situati nella storia. Dio entra nella storia reale dell’uomo. Quando noi vogliamo riferirci ad un determinato periodo storico, lo facciamo citando i grandi del tempo, ma i grandi, pur in...

Dio non gioca a nascondino

  Vegliate in ogni momento! (Lc 21,25-28.34-36) Il vangelo di oggi è molto simile a quello che abbiamo ascoltato e commentato due settimane fa e ne riprende il tema: la seconda venuta di Cristo. Come avevo detto in quell’occasione il brano si serve di un genere letterario tutto particolare chiamato linguaggio apocalittico, che non intende parlare di cose future ma   spiegare con dei simboli i problemi presenti e come superarli. Lo scopo di questo linguaggio che si era sviluppato esattamente durante un periodo di persecuzione era di incoraggiare gli ascoltatori a non vivere nel terrore di una fine tragica, ma nella coscienza che si stava realizzando un passaggio a una condizione di vita nuova che si sarebbe realizzata per mezzo di Dio. Il capitolo 21 del vangelo di Luca, da cui è preso il brano di oggi, infatti, inizia con l’annuncio della distruzione del tempio di Gerusalemme. I discepoli di Gesù sono ammirati dall’imponenza del tempio e dal fasto delle cerimonie. Gesù pre...

A chi vogliamo obbedire?

A chi vogliamo obbedire? (Gv 18,33-37)     La festa di oggi fu istituita solo nel 1925, periodo in cui in Europa stavano sorgendo regimi totalitari. Papa Pio XI volle far capire ai Cristiani che non è con il potere forte di questi regimi che si ottiene la pace (era appena terminata la Prima guerra mondiale), ma mettendo a capo della nostra vita Gesù, unico re dell’universo. Parlare di re vuol sempre dire parlare di potere. Il Vangelo di oggi paragona chiaramente due tipi di potere: quello di Pilato, responsabile politico della regione, e quello di Gesù che si proclama re ma che dice chiaramente: “ il mio regno non è di questo mondo ”, cioè vuole farci capire la differenza tra il modo in cui noi concepiamo il potere qui in terra e come lo concepisce Dio. Se noi oggi ci chiediamo chi è il nostro re, praticamente stiamo dicendo: a chi vogliamo obbedire? O forse ancora più precisamente: chi orienta, condiziona, diventa la ragione ultima, delle nostre scelte? Facciamo...

Quanto valgono due monetine?

Quanto valgono due monetine? (Mc 12,38-44) Siamo alla fine dell’apostolato di Gesù. Da quando è arrivato a Gerusalemme (domenica delle Palme), Marco ci riporta ben 7 dispute contro il modo di vivere di varie persone. Questa è l’ultima disputa contro gli scribi. Chi erano questi scribi? In tutta l’antichità, dove ben pochi sapevano leggere e scrivere, vi erano sempre nelle piazze delle persone dotte che facevano un po’ ciò che fanno oggi gli avvocati e i notai. Quando poi ci fu l’esilio a Babilonia, un gruppo di queste persone mise per iscritto il testo ufficiale della Torah cioè quello che oggi nella bibbia chiamiamo Pentateuco e che per gli Ebrei rappresenta il libro sacro della legge. Al ritorno a Gerusalemme, dopo l’esilio, essi portarono questo scritto e divennero gli interpreti ufficiali della legge, gli esperti, e quindi i garanti della rinascita religiosa del popolo di Israele. Essi, quindi erano visti con grande reverenza da tutti e tenuti in grande onore. Ebbene, Gesù inve...