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Visualizzazione dei post da aprile, 2019

E se lo sentiamo assente?

Testimoni anche nei giorni feriali. (Gv. 21,1-19) Il vangelo di oggi, se preso alla lettera presenta molte contraddizioni rispetto a tutti gli altri racconti evangelici di ciò che è accaduto dopo Pasqua. Inoltre leggendolo bene si vede che è un racconto pieno di simbologie bibliche. Tutto questo ci dice che per intendere bene il messaggio di Giovanni dobbiamo prendere questo racconto non come una cronaca ma come un racconto didattico per passarci un importante messaggio per la fede. Presentiamo alcuni di questi simboli. Il capitolo precedente aveva parlato di due apparizioni avvenute entrambe in casa e di domenica, come se volesse presentare la prassi di molti Cristiani di incontrarsi nel giorno del Signore, e terminava con l’invito che Gesù aveva fatto agli apostoli perché andassero in tutto il mondo ad annunciare il mondo nuovo. Ora vediamo gli apostoli al lavoro, in un ambiente aperto, lontani da Gerusalemme, come se si fossero dimenticati del comando del Signore. L’evange...

Incontrare il Risorto per poi partire.

Dall’esperienza del Risorto alla Missione . Gv.   20,19-31 Siamo alla sera del giorno di Pasqua. Nel vangelo di oggi non si dice che nel cenacolo c’erano gli apostoli o i dieci, si parla di discepoli, quindi il messaggio che Giovanni vuol dare   non si rivolge solo agli Apostoli ma a tutti i discepoli cioè le modalità e le difficoltà nell’accettare il risorto è un’esperienza che tutti i discepoli fanno o devono fare. È già sera quindi i presenti hanno già sentito cosa hanno detto le donne e hanno già visto la tomba vuota, eppure hanno le porte chiuse per timore. È normale avere paura sapendo che i Giudei li perseguiterebbero, il problema è che questa paura impedisce loro di andare fuori ad annunciare. Ci troviamo di fronte all'avvenimento più importante della storia e loro sono i discepoli, coloro che hanno condiviso con il Signore tre anni, che sono stati i più diretti testimoni delle parole e dei fatti di Gesù, che sono stati scelti direttamente da Gesù, preferiti a ...

Il risorto, le donne e gli apostoli

Gesù è risorto, e noi? ( Lc 24) La liturgia di stanotte è lunga, non solo per le molte letture fatte e i riti svolti, ma è lunga perché abbraccia tutta la storia dell’umanità dalla creazione del mondo, alla chiamata di Abramo, alla liberazione dall’Egitto e avanti fino a Gesù, centro e culmine della storia. In ogni momento, anche in quelli più dolorosi o di peccato, Dio è presente e mantiene la sua fedeltà al piano di salvezza. Con la celebrazione di questa sera siamo proprio al centro di questo piano di salvezza che si rinnova per tutti noi oggi. Ci troviamo qui di fronte a una tomba vuota per celebrare il mistero più grande della nostra fede: la risurrezione di Cristo. Il vangelo ci presenta come protagoniste alcune donne, le chiama anche per nome. Esse al mattino presto si recano al sepolcro. Loro sì, gli apostoli no! La vita delle donne è segnata dall’amore per Gesù e anche se ora Lui è morto non possono stare lontane. Gli apostoli, invece, vivono di concretezza Gesù è mo...

La lavanda dei piedi: il vero volto di Dio

La kenosi di Dio, onnipotente nel servire. (Gv. 13, 1-20) Abbiamo sentito nel vangelo di oggi la prima parte dell’ultima cena di Gesù con i suoi discepoli. Questa cena del giovedì santo è ricordata perché in essa celebriamo l’istituzione di due sacramenti: l’Eucarestia e il Sacerdozio. Ebbene, se guardiamo ai vangeli si scopre che in Matteo, Marco e Luca vi sono poche righe su questo momento così prezioso, tutte concentrate sull’istituzione dell’Eucarestia. Giovanni, invece, vi dedica ben 5 capitoli, e, cosa strana, non vi è accenno all’istituzione dell’Eucarestia. Egli dedica tutta la prima parte ad un gesto, la lavanda dei piedi (cap. 13, 1-20), e poi tutto il resto al discorso di addio (capp. 13-16), ovvero al testamento di Gesù che si conclude con la preghiera sacerdotale (cap. 17). Il perché Giovanni non parli dell’Eucarestia può essere facilmente spiegato: egli vi ha dedicato l’intero capitolo 6, approfitta, invece, di questa cena per presentare un aspetto che non risulta...