Assunta in cielo: perché Lei sì e noi no?


Assunzione di Maria in cielo. Lc 1,39-56
E Maria si diresse in fretta verso la montagna verso la casa di Elisabetta sua parente.
Maria assunta in cielo: Che senso ha questa festa? Perché dobbiamo celebrare qualcosa che è avvenuto a Maria, e di cui il Vangelo non parla? Queste sono alcune delle domande che forse i nostri amici ci fanno e alle quali non sappiamo dare risposta.
Per noi cristiani, celebrare l’Assunzione della Vergine Maria in cielo è celebrare il nostro futuro. Noi sappiamo che alla fine dei giorni tutti avremo la stessa sorte di Maria, andremo ad abitare con Gesù in cielo, con anima e corpo.
Ma perché Maria ha avuto questa grazia subito e non ha dovuto aspettare la fine del mondo come tutti noi? Perché lei ha saputo vivere in completa unione con suo figlio, evitando il peccato.
Ben sapete che è a causa del peccato che il mondo è stato rovinato; è a causa del peccato che nel mondo è entrata la sofferenza e la morte. Tutti condividiamo questa sorte, anche gli innocenti. Anche Gesù e Maria soffrirono e morirono, ma siccome loro non commisero mai peccato, salirono direttamente al cielo senza che il loro corpo fosse corrotto.
La colpa è nel peccato originale, però ogni volta che noi commettiamo un peccato qualsiasi, piccolo o grande, contribuiamo a rovinare il mondo e quindi non solo roviniamo noi stessi ma anche gli altri, anche gli innocenti.
Ecco perché è importante oggi celebrare Maria. La Chiesa ci invita a dare gloria a Dio per le grazie operate in Maria, ma soprattutto ci presenta Maria come modello da seguire e imitare.
Non pensiamo che Maria sia diversa da noi, distante. Essa è stata come noi, solo che ha vissuto una vita perfetta. Noi siamo invitati da Dio a vivere la stessa perfezione. Lo so che probabilmente nessuno di noi ci riuscirà, ma però è importante che noi facciamo del nostro meglio.
Il Vangelo di oggi ci dà una frase che indica un modo concreto di imitare Maria. "Beata colei che ha creduto all'adempimento della parola del Signore". Maria è in visita alla cugina Elisabetta, la quale si trova in necessità. A me piace sottolineare una frase: “Si recò in fretta”. Maria non ha atteso di essere chiamata , è lei la prima a muoversi, e lo fa in fretta. Il bisogno di un altro è sufficiente a far muovere Maria e con decisione, senza dubbi o paure. Ma perché fa questo? Perché pensa che Elisabetta abbia bisogno di una cameriera? Elisabetta era ricca, moglie di un sacerdote del tempio di Gerusalemme, poteva permettersi tutte le serve che voleva. Maria si muove perché ha sentito l'angelo parlare ed ha creduto a quelle parole. Ha capito e creduto che qualcosa di straordinario stava avvenendo in Lei e anche in Elisabetta e che i due fatti erano collegati. Con l'aiuto dello Spirito Santo ha capito che era importante che i due personaggi che stavano per nascere si incontrassero già subito. Ecco il modo di vivere la perfezione cristiana: nella fede e nella carità. Noi non riusciremo mai ad essere perfetti come Maria e ancora meno come Gesù ma se viviamo nell’amore tutti i nostri sbagli vengono lavati nella misericordia di Dio. Ogni giorno ascoltiamo la parola di Dio, ma dobbiamo credere che in quel momento Dio sta parlando a me direttamente e mi provoca ad agire. Quello che ascolto devo crederlo e tradurlo in vita. Devo riconoscere Dio che è presente in ogni momento e ogni fatto della mia giornata.
Quante volte ci troviamo di fronte a persone che hanno bisogno del nostro aiuto. Non dobbiamo aspettare di essere chiamati, dobbiamo essere noi i primi a portare la buona notizia dell’amore di Dio e farlo tramite il nostro amore.
Questa è la strada della perfezione percorsa da Maria. Questa è la strada sulla quale dobbiamo camminare anche noi.

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