Solo la carità salverà il mondo
Incontro
con i dirigenti dell’Ospedale Don Orione di Araguaina
27/09/2017
Carissimi amici e
collaboratori è una gioia per noi essere qui e vedere direttamente
un’opera di cui si è parlato tanto nel mondo orionino, cioè
questo ospedale.
Fu un’opera voluta
dalla congregazione come monumento alla carità perché come don
Orione sempre ripeteva “Solo la carità salverà il mondo”.
Ci troviamo di
fronte a una realtà che la società di oggi non può capire perché
guarda solo da un punto di vista umano e non c’è nulla di umano
nella carità. La società di oggi crede che la soluzione di tutti i
problemi sia nell’avere denaro ma finora si è visto che la
ricchezza ha creato solo maggior povertà, noi predichiamo
solidarietà che è amore. La società crede che la soluzione dei
problemi stia nel potere, ma vediamo che troppo spesso il potere ha
creato corruzione e oppressione, noi predichiamo servizio. La società
crede che la gioia sia nella soddisfazione di tutti i nostri
desideri, ma vediamo che la ricerca di soddisfazione spesso porta ad
abusi, violenza, droga. Noi predichiamo un amore senza interessi
personali, un amore puro.
Stiamo in un tempo
in cui la guerra è alle porte, il terrorismo sta spargendo paura in
tutte le nazioni, dov’è la soluzione? Molti direbbero nelle bombe,
noi diciamo: nell’amore. Papa Francesco si è presentato come uomo
del dialogo, del perdono, dell’incontro, molti lo criticano, lo
ritengono un debole, ma lui fa ciò che Gesù fece, va incontro ai
peccatori e predica il perdono, predica l’attenzione agli ultimi,
perché solo la carità salverà il mondo. Perché questo? Perché
Dio è amore e quando noi amiamo rendiamo Dio presente. Solo lui
conosce quale è la soluzione vera, solo lui sa toccare il cuore
delle persone e noi amando facciamo in modo che queste persone che
consideriamo i cattivi incontrino Dio amore e da lui possano essere
convertiti. La violenza ispira altra violenza e questa la vendetta e
la vendetta odio e l’odio altra violenza, un circolo che non
finisce più. L’amore rompe il circolo della violenza e riporta la
pace e il desiderio del bene. Don Orione diceva Fare del bene sempre,
a tutti, del male mai a nessuno e Papa Francesco aggiungerebbe,
nemmeno ai peccatori.
Questa opera è
stata costruita come monumento della carità, come faro che illumini
Araguaina, ma anche tutto il Brasile con il suo esempio di carità.
Che predichi a questa società i valori Cristiani, i valori predicati
dalla Chiesa che sono poi i valori del vangelo di rispetto e
protezione della vita, di attenzione agli ultimi, di struttura
sanitaria votata al servizio e non al guadagno.
Per questo San Luigi
Orione, quando parlava delle sue opere di carità, delle case per i
disabili fisici e psichici, delle case per anziani e di tutte le
altre opere che oggi si vedono nei 31 paesi dove serviamo, Don Orione
diceva che esse sono case al servizio di 5 fasce della società.
Molti potrebbero pensare che l’ospedale è per i malati, il
cottolengo per i disabili quindi una sola categoria di persone.
Tecnicamente sì, ma noi non siamo qui a fare un discorso tecnico e
umano, noi siamo qui a fare un discorso di fede e di amore.
1) Allora la prima
categoria è quella dei malati. Loro stanno soffrendo, loro hanno
bisogno di amore, sostegno, speranza e questo non dovrà mai mancare
in questa struttura. Indipendentemente se la persona uscirà guarita
o no nel corpo, dovrà uscire con una esperienza di Amore. Dio ti ama
e il mio servizio è lo strumento per dimostrartelo.
2) la seconda
categoria è quella dei parenti degli ammalati. Anche loro soffrono,
sono colpiti dalla malattia della persona che amano e si sentono soli
e impotenti. Vengono qui con la speranza che il loro caro riceva
aiuto, cura. Curando il malato noi curiamo anche la loro sofferenza,
ridiamo loro la speranza, facciamo sperimentare anche a loro che Dio
c’è e si prende cura di chi soffre. State vicini ai parenti degli
ammalati, ascoltateli e confortateli.
3) la terza
categoria, e forse a questa non avete mai pensato, siete tutti voi
che lavorate in questa struttura. Voi fate il bene, ma facendo il
bene quello che ricevete è molto di più. Il contatto quotidiano con
la sofferenza umana vi aiuta a comprendere meglio quali sono i valori
veri della vita. Il contatto con la fede di tante persone che
soffrono vi aiuta a capire da dove viene la forza per combattere il
male. Ma soprattutto quando voi amate diventate strumento di Dio,
cioè diventate parte di Lui e questa è la cosa più importante.
4) la quarta
categoria è rappresentata da tutte quelle persone che in tanti modi
ci aiutano. I benefattori, i volontari, quelli che ci sostengono con
la stima e il loro contributo. Don Orione diceva sempre ai
benefattori che gli chiedevano dove trovasse tutti i soldi per fare
quello che stava facendo, Sapete io ho un conto in banca molto
grande, e sapete dove si trova questa banca? Nelle vostre tasche. Voi
siete la mia banca. Io voglio darvi la possibilità di fare del bene.
Dando qualcosa per i poveri lo date a Dio e Dio vi benedirà in mille
altri modi.
5) Ultima categoria
è rappresentata dalla società di oggi. Abbiamo già detto sopra
quanto sbagliato sia il modo di pensare di molte persone. Hanno
bisogno di qualcuno che faccia loro comprendere con l’esempio, dove
sta il loro errore. Dobbiamo essere una provocazione a questa
società. Molti sono alla ricerca della gioia e non la trovano, poi
vedono molti di voi che invece di pensare a divertirvi perdete tempo
servendo i poveri, ma siete contenti. Loro non avranno il coraggio di
dirvelo ma invidiano la vostra gioia e si chiedono magari posso
anch’io essere felice come loro, magari posso anch’io provare ad
amare come loro, magari una volta. Don Orione diceva: molte persone
non vengono in Chiesa ad ascoltare le mie prediche, ma le mie opere
di carità non possono ignorarle.
A tutti noi, a tutto
il mondo Dio dice: posso amarti? E Dio ci ama facendoci incontrare
chi soffre e dandoci la possibilità di servirli. Dio amando
attraverso noi ama noi.
Mi è stato chiesto
di spiegare cos’è il carisma di Don Orione. Quando si parla di
Salesiani, il pensiero va subito ai giovani; quando si parla di
Camilliani, si pensa subito a qualche ospedale; quando si parla di
Gesuiti si pensa a qualche scuola o università. E quando si parla di
Don Orione? Si deve pensare a tutto perché si deve pensare solo alla
carità. Don Orione diceva: dammi Signore un cuore senza confini
perché allargato dal tuo amore.
Quindi noi Orionini
arriviamo in una zona e chiediamo: di cosa c’è bisogno qui?
Incontriamo una necessità, un dolore e chiediamo: posso amarti?
Posso fare qualcosa per te? Molti di noi non sono esperti né di
amministrazione né hanno titoli accademici, ma tutti dovremmo essere
esperti di amore esperti di Dio per dare Dio a tutte le persone
perché la cosa di cui tutti hanno bisogno è incontrare Dio e
sentirsi amati da lui. Ecco perché qui abbiamo un ospedale, in altre
zone una scuola o una stazione missionaria o una parrocchia o una
casa per anziani o una casa per disabili. Non importa il cosa,
importa il come e il perché.
Ultima cosa: cosa si
aspetta la congregazione di Don Orione e noi superiori da voi? Che
sappiate amare, che continuate ad amare, che ognuno che esce di qui
esca dicendo ho incontrato Dio.