Rinnovamento e resilienza
Pensiero di riflessione per i confratelli dell'Argentina
Cari fratelli, buona sera a tutti.
Durante questo periodo di quarantena, tutti abbiamo aspettato con ansia di poter tornare a fare le cose come le facevamo prima. Qualcuno con un’aria più triste e pessimista diceva: “Niente sarà più come prima!”. Papa Francesco, fin dall’inizio del suo pontificato ha predicato sulla necessità di cambiare il nostro stile di vita, e durante questi mesi ha ribadito il suo messaggio in maniera anche più forte, quasi volesse dirci: “Speriamo che niente sia più come prima”. La pandemia ci offre l’occasione per provare qualcosa di nuovo, di diverso, qualcosa che forse avevamo dimenticato, l’occasione per rivedere le nostre priorità, i nostri valori fondamentali e chiederci: “Stiamo vivendo nel modo giusto?”. Dobbiamo chiederci: “Devo tornare a correre come prima e poi lamentarmi che non ho tempo per ascoltare i miei fratelli e neppure ho tempo per fermarmi e pregare bene?” “Devo tornare a spendere soldi per cose che mi fanno sentire più comodo, più importante, ma che non sono veramente necessarie e magari uso poco, e poi dire ai poveri che non posso aiutarli?” “Devo continuare a ricercare le cose di moda, gli ultimi modelli, le cose di lusso e poi disprezzare i più umili, i poveri, i senza casa o senza cibo?” Questa esperienza ci offre l’opportunità per cambiare il nostro modo di vivere e iniziare una vita più semplice, più sobria, più solidale con gli altri, più attenta ai bisogni dei poveri, alle sofferenze di chi mi viene incontro, più rispettosa dell’ambiente, più ecologica, più sostenibile. Dobbiamo imparare nuovamente la capacità di emozionarci, di sentire compassione, di impegnarci a fare le piccole cose che possono rendere felice chi ci sta attorno.
Una parola è diventata di moda in questo tempo: “resilienza”, la capacità di reagire con creatività alle avversità; la capacità di rinascere, di ricrearsi. Anche noi dobbiamo avere tale virtù e metterla a disposizione del nostro apostolato. La società si sta rinnovando e forse non sa bene in che direzione crescere. Noi dobbiamo avere il coraggio di dare il nostro contributo per dirigere tale cambiamento nella direzione giusta, quella di Cristo e del Vangelo.
Durante il periodo di chiusura avete dato prova di grande creatività offrendo alla gente celebrazioni via streaming, incontri di preghiera, celebrazioni eucaristiche, adorazioni, catechesi, incontri di formazione. Questo desiderio di essere vicini alla vostra gente, di sostenerli, di incoraggiarli, deve continuare. Le forme possono e devono cambiare ma lo spirito, il motore che ci spinge deve rimanere lo stesso. Domenica abbiamo sentito nel Vangelo: “Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo Figlio unigenito”. Anche noi dobbiamo sentire questo grande amore per le persone che il Signore ci invia, questa sete di anime che ha caratterizzato Don Orione.
Auguri, cari fratelli, auguri di un rinnovamento evangelico profondo che cambi voi e con voi tutta la società.
Il testo in Spagnolo
Queridos hermanos, buenas noches a todos.
Durante este período de cuarentena, todos esperábamos poder hacer de nuevo las cosas como lo hacíamos antes. Alguien con aire más triste y pesimista dijo: "¡Nada será igual que antes!". Desde el comienzo de su pontificado, el Papa Francisco ha predicado sobre la necesidad de cambiar nuestro estilo de vida, y durante estos meses ha reafirmado su mensaje con más fuerza, como si quisiera decirnos: "Esperamos que nada sea como antes". La pandemia nos ofrece la oportunidad de probar algo nuevo, diferente, algo que podríamos haber olvidado, la oportunidad de revisar nuestras prioridades, nuestros valores fundamentales y preguntarnos: "¿Estamos viviendo de la manera correcta?". Deberíamos preguntarnos: "¿Tengo que volver a correr como antes y luego quejarme de que no tengo tiempo para escuchar a mis hermanos y no tengo tiempo para parar y rezar bien?" "¿Tengo que volver a gastar dinero en cosas que me hacen sentir más cómodo, más importante, pero que no son realmente necesarias y tal vez no uso mucho, y luego decirle a los pobres que no puedo ayudarlos?" "¿Tengo que seguir investigando sobre moda, los últimos modelos, cosas de lujo y luego despreciar a los más humildes, los pobres, las personas sin hogar o sin comida?" Esta experiencia nos ofrece la oportunidad de cambiar nuestra forma de vida y comenzar una vida más simple, más sobria, más solidaria con los demás, más atenta a las necesidades de los pobres, a los sufrimientos de quienes me buscan, más respetuosos con el medio ambiente. , más ecológico, más sostenible. Debemos aprender nuevamente la capacidad de emocionarnos, sentir compasión, comprometernos a realizar las pequeñas cosas que pueden hacer felices a quienes nos rodean.
Una palabra se ha puesto de moda en este momento: "resiliencia", la capacidad de reaccionar creativamente a la adversidad; la habilidad de reinventarse. Nosotros también debemos tener esta virtud y ponerla a disposición de nuestro apostolado. La sociedad se está renovando y tal vez no está segura de qué manera crecer. Debemos tener el coraje de aportar nuestra colaboración para orientar este cambio en la dirección correcta, la de Cristo y el Evangelio.
Durante el período de cierre, ustedes mostraron una gran creatividad al ofrecer celebraciones a las personas a través de streaming, reuniones de oración, celebraciones eucarísticas, adoraciones, catequesis, reuniones de formación. Este deseo de estar cerca de su gente, de apoyarlos, de alentarlos, debe continuar. Las formas pueden y deben cambiar, pero el espíritu, el motor que nos impulsa, debe permanecer igual. El domingo escuchamos en el Evangelio: "Dios amó tanto al mundo que dio a su Hijo unigénito". Nosotros también debemos sentir este gran amor por las personas que el Señor pone en nuestro camino, esta sed por las almas que caracterizó a Don Orione.
Mis mejores deseos, queridos hermanos; mis mejores deseos para una profunda renovación evangélica que los cambie a ustedes y a toda la sociedad.