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Visualizzazione dei post da agosto, 2019

Lo stile del Cristiano

L’umiltà è il vero stile del Cristiano . Lc 14:1. 7-14 Da un po’ di tempo stiamo seguendo il modo “nuovo” di pensare di Gesù e stiamo imparando ad applicarlo alla nostra vita. Il suo è uno stile di vita impegnativo, esigente, che domenica scorsa abbiamo chiamato “sforzarsi di passare per la porta stretta”. Oggi Gesù ci dà un altro insegnamento che ci permette di proseguire sulla via della conversione, e lo fa in un contesto a Lui molto famigliare, quello di un banchetto. Gesù accettava inviti a tavola da tutti, pubblicani o Farisei e ne approfittava sempre per insegnare o provocare una riflessione. Se abbiamo un tema importante noi lo affronteremmo in una predica o in una conferenza, Lui lo fa nei momenti comuni della vita. Il sedersi a tavola è sempre un momento che indica amicizia, famigliarità; di solito si invitano le persone con cui abbiamo piacere di spendere un po’ di tempo. Allora per garantire il successo di tali momenti, al tempo di Gesù, c’era una s...

Chi si salva?

Chi si salva?  Lc. 13,22-30 Sono tanti o pochi quelli che si salvano? Bella domanda che nasconde un’ansia interiore: io posso farcela a salvarmi? Era una domanda molto cara ai Giudei del tempo di Gesù e c’erano due correnti di pensiero diverse al riguardo. I primi, legati alle caste sacerdotali, dicevano: basta essere discendenti di Abramo e si sarà salvati; altri invece, più praticanti e religiosi dicevano che la salvezza era riservata solo a coloro che si sforzavano di mettere in pratica la Torah, cioè la legge sacra. Ciò che tutti avevano in comune era che la salvezza era un affare riservato ai membri della loro gente, cioè agli Ebrei. Inoltre un errore grosso era che vedevano la salvezza come qualcosa di futuro che avviene solo dopo la nostra morte sia che fosse un premio per la vita vissuta bene o una cosa automatica data dal semplice fatto di essere Ebrei. Questo modo di pensare è ancora comune a molti Cristiani: dopo la morte andrò in Paradiso o all’i...

Guerra e pace, perché? Cosa ne pensa Gesù?

Guerra e pace, storia scritta 2000 anni fa come oggi. Lc 12, 49-57 Fuoco, battesimo, guerra, divisioni famigliari: alle volte sembra che Gesù ce la metta tutta per fare confusione. Cerchiamo di chiarire le cose. Gesù applica a se stesso due immagini: il fuoco e il battesimo. La figura del fuoco nella bibbia ha un posto importante. Nel solo Antico Testamento è nominato ben 387 volte . Il fuoco ha determinato il progresso dei nostri antenati: ha fornito prima il calore, poi è stato usato per la cottura dei cibi, infine per fondere i metalli e forgiare arnesi. Lo ritroviamo anche in molte leggende e miti e sempre rappresenta qualcosa di soprannaturale. Nella bibbia esso è spesso una manifestazione di Dio che interviene nella storia dell’uomo: p ensiamo alla colonna di fuoco che accompagna gli Ebrei nel deserto, alla fiamma che passa tra gli animali divisi da Abramo per suggellare con lui il primo patto. Il monte Sinai era tutto fumante perché il Signore era sce...

Lei sì, e noi? Anche!

Assunzione di Maria Vergine. Per la riflessione di oggi parto da due frasi del vangelo, una presa dal vangelo della messa prefestiva cioè per chi andrà a messa il 14 sera, l’altra dal vangelo del 15 mattina. Eccole: “ Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la vivono” (Lc 11,28); “ Il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore perché ha guardato l’umiltà della sua serva”. (Lc 1,53) Stiamo celebrando una delle feste più grandi in onore della Vergine Maria, ma dobbiamo comprendere bene una cosa per non cadere nell’idolatria. La nostra religione ci indica quattro dogmi riguardo a Maria: l’Immacolata Concezione, la Verginità perpetua, la Maternità Divina, L’Assunzione”. Va sottolineato che tutti e quattro sono doni gratuiti di Dio e quindi in essi non c’è alcun merito da parte sua, eccetto naturalmente il fatto che ha accettato di diventare Madre e ha scelto di vivere la sua verginità; ma nell’essere stata concepita senza peccato e nell’essere stata portata in cielo ...

Alberi a testa in giù

Siamo alberi a testa in giù . Lc 12,32-48 “Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno. Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore”. Testo complicato quello che Luca ci propone oggi. Nelle scorse due domeniche Gesù ci aveva raccomandato di distaccarci dalle cose materiali; ricordate il ricco stolto che aveva accumulato beni? Il vangelo di oggi prosegue su questo tema, ma Gesù sa che è un argomento difficile da accettare, che i discepoli hanno paura di soffrire, che è difficile fidarsi, specie considerando che la maggioranza della gente la pensa in modo diverso. Allora inizia il suo discorso dicendo: “non temere piccolo gregge”. Gesù chiama i suoi discepoli “piccolo gregge”. Il gruppo dei dodici, se paragonato alle folle che animavano le piazze di quel tempo, sono una real...