Grazie per il dono di papà


Funerale del papà
24 Febbraio 2019.  Vangelo della domenica lc 6,27-38
Domenica scorsa abbiamo ascoltato il Vangelo delle beatitudini,  la vita del cristiano,  di colui che ha fatto la scelta di seguire Cristo. Oggi il Vangelo ci indica il modo pratico di viverlo. È un modo impegnativo,  chi riuscirà a vivere a tale livello? Oggi siamo qui per una persona che si è sforzato di vivere in tale modo.
In questi ultimi giorni sono venuti in tanti a visitare papà e ciascuno ha raccontato qualche episodio vissuto con lui, un po’ della nostra storia.
Siamo forse qui per questo oggi? Per raccontare una storia passata? no!
Che dire di questo passato? Mi vengono in mente le parole del Manzoni quando si chideva: “fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza, noi chiniamo il capo al massimo Fattor che volle in lui, del creator suo spirito, sì vasta orma stampar”.
Nella liturgia delle esequie, si usa varie volte la parola “saluto”. Non mi piace. Si saluta chi parte, non chi resta, anche se resta in un modo diverso.
Siamo qui per ringraziare il Signore per quegli stralci di vita che ci ha concesso di vivere con lui.
Leggendo il vangelo di oggi mi colpiva che,  nel presentare il modo di vivere dei cristiani,  non c’è nessun accenno o opere grandi,  e nemmeno a miracoli.  Si parla solo di amore. Ciò che importa nella vita non è quello che si fa,  ma il come lo si fa : con amore.
Ecco perché siamo qui oggi, per ringraziare Dio, perché attraverso le tante cose che Lui ha compiuto in papà abbiamo potuto sperimentare il suo amore per noi.
Ma l’amore non è mai sterile o statico, ha bisogno di muoversi. Papà era sempre in movimento e la sua sofferenza degli ultimi anni è stata quella di non poter più andare e fare.  Dio ha fatto tanto attraverso di lui e ora che sono assieme lassù possono fare ancora di più,  ma attraverso chi? Noi!
Questo è il secondo  motivo per cui siamo qui, per prenderci l’impegno, da cristiani veri, di fare sì che tutto quel bene che è stato seminato nella nostra vita non vada perduto, ma continui a svilupparsi, a diffondersi. Ora papà potrà fare di più perché sa che la sua eredità è stata ricevuta da noi che come lui ci metteremo nelle mani del Signore,  come mani del Signore.
La carità, solo la carità potrà salvare il mondo. Allora ci dia il Signore un cuore grande per amare sempre, tutti. Ci preservi il Signore dalla tentazione dell’ efficentismo che ci fa credere che riusciremo a salvare gli altri solo se saremo capaci  di fare bene tutto. Ci aiuti, invece,  ad amare, ci dia pazienza, ascolto, gratuità, misericordia,  che sono la natura stessa di Dio di cui ora papà condivide la pienezza.

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