Nicodemo e la nuova alleanza
Qual’è
la nuova alleanza? Gv. 3
Nicodemo
era uomo importante nella sua società, parte di quel gruppo di
governo religioso che in molte occasioni si trovava contro le idee e
le azioni di Gesù; ma segretamente ammira Gesù e si sente turbato
dalle sue provocazioni. Viene di notte a incontrarlo; non vuole farsi
vedere dagli altri, un po’ di paura o di vergogna?
È
senza dubbio una persona onesta e quindi vuol chiarire come
conciliare le parole di Gesù che lo attirano con quello in cui ha
sempre creduto e gli hanno insegnato. Vuole ritrovare la pace
interiore che ha perso da quando ha cominciato a confrontarsi con
Gesù.
Tema
centrale del loro dialogo è quello dell'Alleanza, cioè del patto
tra Dio e l'uomo che è iniziato con la creazione, la cacciata dal
paradiso dove promette già un redentore, poi con Noè dopo il
diluvio, poi Abramo. Con Mosè si ha il punto centrale dove Dio dà
tutta la legge da seguire; e poi, lungo la storia abbiamo tutti i
profeti incaricati di richiamare il popolo sulla retta via.
Questa
Alleanza diceva: voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio.
Osservate i miei comandamenti e io vi benedirò.
Questa
Alleanza, lungo i secoli era diventata un qualche cosa di
artificiale, matematico: facevi un peccato Dio ti castigava, chiedevi
perdono Dio ti benediceva. Allora la parte più importante della
religione era andare al tempio, pregare e offrire un agnello per
comprare le grazie e il perdono di Dio.
Vi
ricordate che domenica scorsa che Gesù ha cacciato dal tempio tutti
i venditori che servivano proprio per questo commercio sacro? Dio non
può essere comprato perché non è rimasto niente da comprare, Lui
ha già dato tutto.
Ecco
perché nel Vangelo di oggi Gesù ripete in continuazione che Dio
salva gratuitamente, che Dio ama così tanto l’uomo che gli ha
mandato suo figlio per salvarlo, e che lo ha salvato quando ha
accettato di essere messo in croce.
La
salvezza è dono gratuito di Dio non è un qualche cosa che possiamo
meritarci con le opere perché è un dono infinitamente più grande
di tutte le opere che possiamo fare. Quello che è chiesto a noi è
di accettare questo dono. San Paolo nella lettura di oggi dice che è
per la fede che siamo stati salvati perché la salvezza è dono di
Dio non opera nostra.
Gesù
dice a Nicodemo: “Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così
bisogna che sia innalzato il figlio dell’uomo, perché chiunque
crede in lui abbia la vita eterna. Lui ci salva se crediamo in lui,
lui sollevato sulla croce, cioè se crediamo al suo amore, al suo
modo di agire che non è quello della gloria e del successo ma quello
del dono totale di sé.
Aggiunge:
“Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo figlio perché chiunque
crede in lui non vada perduto ma abbia la vita eterna”. Di nuovo
ribadisce la necessità di credere in Lui, del suo desiderio di
salvarci, cioè della connessione tra il suo amore e la nostra fede.
È importante allora comprendere bene cosa è questa fede.
La
parola usata nel mondo orientale è Amin, il nostro amen e vuol dire
costruire saldi su fondamenta sicure. La fede è l’atteggiamento
che ci fa costruire tutta la nostra vita sulle sicura fondamenta del
sapere che Dio c’è, ci protegge, ci salva, ci ama. Quindi la fede
che il vangelo di oggi ci richiede non è un fatto di conoscenza o di
intelligenza ma un atteggiamento di vita che imposta tutto su questo
amore di Cristo che si fa mettere in croce per salvarci.
Infine
Gesù dice che non è venuto a condannare ma a salvare. Troppo spesso
noi cristiani viviamo con la mentalità dell’Antico Testamento,
cioè del Dio che ci punisce per i nostri peccati. Questo ci fa
vivere la religione e il rapporto con Dio in modo ansioso, con paura.
Gesù è venuto a portare un messaggio di libertà, di gioia, di
luce.
Interessante
il fatto che Nicodemo era venuto di notte cioè nell'oscurità di chi
non capisce, non conosce, vive nel timore e nell’ansia, ma ora può
tornare a casa nella luce della fede. Poi lo perdiamo di vista,
ricomparirà solo dopo la morte di Gesù, torna allo scoperto con
Giuseppe di Arimatea a chiedere a Pilato il corpo di Gesù per
seppellirlo e a inviare oli. Ora ha capito veramente quello che Gesù
gli aveva detto un paio di anni prima, ora la paura è scomparsa.