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Visualizzazione dei post da marzo, 2018

Il mattino di Pasqua

Il mattino di Pasqua. In cammino con la Maddalena Ci troviamo qui di fronte a una tomba vuota per celebrare il mistero più grande della nostra fede: la risurrezione di Cristo. Di fronte alla morte ci potrebbero essere due atteggiamenti: il primo è quello dei due discepoli di Emmaus che se ne andavano tristi per tornare a casa. Con Cristo era morto il loro ideale, e ora delusi sfuggono per tornare a chiudersi in sé, nella routine di una vita senza Lui. Il secondo invece è l’atteggiamento della Maddalena che non appena può torna al sepolcro; non si rassegna alla perdita della persona amata. Queste sono due categorie di persone diverse che hanno investito la loro vita in Cristo. I primi (i discepoli di Emmaus, per motivi forse emozionali, la seconda (la Maddalena) per amore. Gesù non li lascia soli. Si presenta loro, i primi per farli rimettere in cammino, la seconda per fare di lei la prima discepola, l’evangelizzatrice degli apostoli. La tomba di Cristo ora è vuota. Dentro...

Con Maria ai piedi della Croce

Maria sotto la croce. Cerchiamo di raffigurarci la scena che forse abbiamo già visto molte volte in dipinti. Siamo al centro del mistero della nostra fede. Al centro abbiamo Gesù in croce. Con lui, ai piedi della croce abbiamo alcune donne e Giovanni, simboli della Chiesa che sta per nascere. L'atteggiamento di Cristo è quello di preghiera. È l'atteggiamento che ci è riferito dalla lettera agli Ebrei 10,5-7: non hai chiesto sacrifici né offerte, allora ho detto: ecco io vengo per fare la tua volontà. La vita di Cristo è stata tutta preghiera, lo è anche ora sulla croce, ma non è più una preghiera di serenità ma di angoscia. Anche Maria è là; non è schiacciata sotto il peso della sofferenza ma protesa verso Gesù, lo guarda e lui la guarda. C'è in lei il desiderio di unirsi al Figlio, di condividerne la sorte. È tutta per lui come lo fu all'annunciazione, come lo fu a Cana. La sua preghiera di abbandono e di disponibilità diventa un tutt'uno con quella...

La povertà:stoltezza o profezia?

Incontro carismatico con i giovani del Teologico Don Orione di Roma 24 Marzo 2018 Aspetto profetico del nostro voto di Povertà. Fare un discorso sulla povertà è sempre difficile, perché è facile cadere nella retorica, in argomenti che toccano solo l’intelligenza o che toccano solo il sentimento, e poi perdersi in tanti piccoli dettagli tipo: che tipo di macchina? Che tipo di computer, cellulare? Viaggiare? Quanto? Cinema, ristorante. Tutte queste sono cose concrete, vere, ma capite che se non si pongono delle basi solide e precise è poi facile cadere in lassismo o esagerazione. Dobbiamo quindi mettere in chiaro alcuni punti: Significato della vita religiosa nel mondo di oggi valore specifico del voto di povertà connessione voti e apostolato Significato della vita religiosa nel mondo oggi. Inizio con il sottolineare che il consiglio evangelico di povertà è per tutti i Cristiani, i religiosi lo trasformano in voto per viverlo in modo più radicale. ...

La vera vita: essere come il chicco di frumento

La vera vita: Gv 12, 20-33. Siamo al capitolo 12 del Vangelo di Giovanni. In questo capitolo abbiamo un primo annunzio  della vicinanza della morte di Gesù subito seguita dall’entrata gloriosa a Gerusalemme, quindi siamo già nella settimana santa.  Gesù sa quello che gli sta per succedere,  e lo accetta. Ha appena risvegliato Lazzaro dalla morte e i sommi sacerdoti sono più convinti che mai di ucciderlo. E lui prende l'occasione per spiegare ai discepoli il senso di tutto questo.  Lui è come il chicco di frumento che deve morire ed essere messo sotto terra per portare frutto.   In questa occasione si avvicinano a Lui degli stranieri,  cosa proibita dalla legge,  ma lui riconosce che quanto i profeti avevano annunciato si sta avverando cioè che alla fine tutte le genti verranno a Dio. Interessante il fatto che Pilato fa mettere sulla Croce l'iscrizione in latino e greco, cioè per tutti.  Naturalmente lui lo fa per un motivo burocratico, non sa...