Pietro da pescatore a discepolo nella quotidianità
Mt 4, 16-23
“Mentre camminava in riva al mare Gesù vide Simone, chiamato Pietro e Andrea suo fratello mentre gettavano le reti; disse loro seguitemi”. Una scena semplice ma carica di significato.
Gesù è descritto mentre passeggia e Pietro mentre lavora, una scena di vita quotidiana. Gesù si fa vivo nella quotidianità, è lì che ci incontra, è lì che dobbiamo scoprire la nostra vocazione.
Simone chiamato Pietro: se vi ricordate il vangelo di Giovanni ci racconta che Simone, Andrea e Giovanni erano scesi al fiume Giordano a incontrare il Battista e lì incontrano anche Gesù. Proprio in quell’occasione Gesù aveva dato a Simone il nuovo nome di Pietro. Quindi Gesù lo conoscevano già, e avevano già fatto l’esperienza del battesimo di Giovanni il Battista cioè un cammino di penitenza e di conversione. Ora, in riva al mare, lo riconoscono e quindi non esitano a seguirlo. Gesù non si presenta da sconosciuto. Noi riusciamo a capire la nostra vocazione a due condizioni: La prima è se abbiamo già fatto l’esperienza di cercarlo e di incontrarlo. Dobbiamo essere gente che ha il desiderio di incontrare Gesù, che lo ricerca nella preghiera, anche se poi lo incontriamo nella vita pratica: la preghiera fa da sottofondo necessario a questo incontro. Il secondo presupposto è il fare un cammino di conversione: riconoscere le nostre mancanze e cercare di cambiare. Gesù suggella questo desiderio cambiandoci il nome, cioè dandoci una nuova identità. A Simone ha dato il nome di Pietro, roccia che indica la sua vocazione a divenire il fondamento della Chiesa, a noi dà il nome nuovo di “figli amati”. Quando noi scopriamo che l’amore di Gesù va al di là delle nostre mancanze si risponde più volentieri e con più entusiasmo a colui che ci fa la proposta di entrare a lavorare per il suo piano di salvezza.
Dopo aver chiamato Pietro e Andrea chiama anche Giacomo e Giovanni. Si ricostruisce il gruppo originario ce avevamo visto vicino al Giordano. La vocazione non ci toglie dal mondo ma ci inserisce in una famiglia, la Chiesa, con un ruolo nuovo, quello dettato dalla vocazione stessa e dalla sua missione. Le amicizie e le conoscenze non spariscono ma assumono più valore, quello della condivisione dell’unico ideale. Da vari episodi del vangelo si vede che Pietro continua ad avere ed usare la barca, e continua a pescare. La sua vocazione di discepolo è compatibile con la sua vita famigliare e lavorativa. Si tratta di fare le stesse cose ma con priorità e motivazioni diverse. Un’ultima cosa interessante è che Pietro lo aveva conosciuto al Giordano e aveva già cambiato il suo nome ma solo ora, dopo alcuni mesi, gli dà la vocazione. Gesù ci chiam quando vuole Lui, quando ne ha bisogno: noi dobbiamo essere pronti a riconoscerlo.
Cari fratelli e sorelle tutti noi abbiamo una vocazione, non solo quella di essere Cristiani, ma anche quella di testimoniare la fede che abbiamo e dobbiamo testimoniarla non in cose eccezionali ma nella quotidianità e nel lavoro. Non siamo chiamati a fare cose diverse ma a fare quelle di sempre con un nuovo stile e con nuove motivazioni. Dio poi si servirà di noi per mandare messaggi di salvezza alle varie persone che incontreremo.