Il Battesimo di Gesù inizio di una vita nuova per noi.



Il Battesimo di Gesù (Mt 3:13-17)
Oggi il Vangelo ci presenta in forma molto scarna e con poche parole un episodio che è centrale per la storia dell’umanità: il Battesimo di Gesù.
Il Vangelo si limita a dire che Giovanni stava battezzando nel Giordano e Gesù scese da lui per farsi battezzare. Il battesimo di Giovanni era semplicemente un segno in cui le persone si presentavano per chiedere perdono per i loro peccati e per promettere di vivere una vita nuova più impegnata. Ma perché Gesù vuol farsi battezzare? Di certo lui non ha bisogno di chiedere perdono, peccati non ne ha, e tanto meno ha bisogno di fare un cambio di vita. Giovanni il Battista questo lo sa bene e vuole impedirglielo ma Gesù dice: “Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia”. Qual’è l’intenzio di Gesù? Cos’è questa giustizia di cui parla? Giustizia, nella Bibbia, ha sempre a che fare con la volontà di Dio.
Qui troviamo l’incontro tra due persone legate fra loro, ma che rappresentano due realtà che in questo momento si mettono a confronto. Giovanni, figlio di un sacerdote e Gesù, figlio di un operaio; Giovanni annunciato a Gerusalemme, capitale della nazione e della religione, Gesù annunciato in una casetta del piccolo villaggio di Nazareth in Galilea; Giovanni concepito in modo miracoloso dall’unione tra due persone anziane, Gesù concepito per opera dello Spirito Santo da una giovane ragazza, vergine; Giovanni che rappresenta l’Antico Testamento, Gesù che rappresenta il Nuovo Testamento. E proprio questa è la giustizia di cui parla Gesù: qui abbiamo il passaggio di consegne tra il vecchio e il nuovo testamento, tra il vecchio e il nuovo modo di pensare la Salvezza e il nostro rapporto con Dio. Qui non abbiamo un uomo che entra nell’acqua, segno per implorare il perdono di Dio, ma abbiamo Dio stesso che entra nel segno e lo rende efficace, cioè lo riempie della sua grazia. Gesù si immerge nell’acqua, segno di morte, ma ne esce, segno di risurrezione; si aprono i cieli, segno dell’ascensione, e scende lo Spirito Santo, segno della Pentecoste. Qui è racchiuso tutto il mistero della Salvezza e il segno diventa sacramento. Qui si inaugura la nuova alleanza tra noi e Dio, alleanza in cui i nostri segni sono assunti da Dio stesso e trasformati in sacramenti, cioè riempiti della sua grazia. Non siamo noi ad andare da Dio ma è Lui che viene da noi per darci il suo amore. È Dio stesso che dà testimonianza di questo fatto quando dal cielo dice: Questi è il Figlio mio, l’amato: Figlio perché Dio stesso, amato perché uomo e in lui ho posto il mio compiacimento perché in Lui ho appena realizzato il mio piano.
Noi qui presenti oggi dobbiamo essere persone del Nuovo testamento, non dell’Antico, persone che non vivono riti ma che vivono segni di grazia, persone che si accostano ai sacramenti non per fare piacere a Dio o per compiere un dovere ma persone che vengono ad incontrare la sua grazia, a lasciarsi visitare da Lui, persone che vivono in continuo atteggiamenno di conversione cioè in continua tensione di impegno per far sì che tutto quello che facciamo sia un incontro con Dio, un riempirci della sua grazia.
Cari fratelli quest’anno, proprio in virtù del battesimo che abbiamo ricevuto, dobbiamo cambiare il nostro modo di pensare. Dio c’è, è presente nella nostra vita, viviamo di questa presenza. Quando incontrate delle persone è Dio presente in loro che salutate; quando andate a bere un caffè al bar o mangiate una bella fetta di panettone con gli amici, è Dio che vi fa un buon regalo; quando andate al lavoro, è Dio che andate ad aiutare e Dio che vi sta aiutando. Non è un’esagerazione, è fede.
Non rendete Dio un affare da sabato sera o domenica mattina, Lui è venuto per stare con noi 24/7. Buon anno nuovo.

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