La visita di Maria a Elisabetta. significato per l'anno della misericordia
Quarta domenica anno
C Zarqa 20 Dicembre 2015
Visita di Maria ad
Elisabetta
Oggi nel Vangelo
vediamo Maria che va a visitare sua cugina Elisabetta. Voi mi direte:
“Questo è normale, qui nel Medio Oriente il visitare gli amici e i
parenti è una cosa normale e molto importante per la nostra
cultura”. È vero, ma pensate che a quel tempo Maria era una
giovane donna di forse 15 anni, non sposata, incinta, è partita da
sola e per andare in un luogo lontano come se da qui voleste andare a
“Kerak”, ma senza macchina o bus. Non era normale. Dobbiamo poi
pensare al perché: perché Elisabetta aveva bisogno? Elisabetta era
una donna matura, con esperienza di vita, Maria una ragazza giovane
senza esperienza; Maria era da una famiglia povera, Elisabetta era la
moglie di un sacerdote del tempio, una persona importante nella
società di allora; Maria viene da un piccolo villaggio di campagna,
Elisabetta vive vicino alla capitale, lì poteva trovare tutto
l'aiuto che voleva. Eppure il vangelo dice che Maria andò di fretta,
non una fretta causata dalla paura o dall'ansia, ma dal desiderio di
qualcosa importante. Allora perché Maria è andata? Perché lei
portava qualcosa che nessun altro poteva portare, Maria nel suo
grembo portava il Messia ed Elisabetta portava Giovanni il Battista,
il precursore. Quando le due donne si incontrano e si salutano, anche
i due bambini si incontrano per la prima volta e si riconoscono, ed è
festa.
Elisabetta è come
il mondo di oggi che è in attesa, in attesa di una soluzione per i
tanti problemi che ci sono e che non sa come risolvere.
Fra 5 giorni
celebreremo il Natale, il Messia che viene, che viene a risolvere
questi problemi, noi come Elisabetta dobbiamo avere il desiderio di
accogliere questo Messia che viene. Ma il Messia non viene solo per
la festa di Natale, il Messia è già qui tra noi, è dentro di noi.
Allora noi dobbiamo essere come Maria, portare Gesù al mondo, avere
il suo desiderio di andare incontro agli altri perché anche essi
possano sperimentare la presenza di Gesù e sperimentare le sue
benedizioni. E questo Messia che è già dentro di noi, è anche
dentro i nostri fratelli e le nostre sorelle e noi dobbiamo essere
come Giovanni il Battista che ha riconosciuto Gesù ed ha esultato.
Lo ha riconosciuto là dove nessuno riusciva a vederlo. Immagino che
molte persone, vedendo Maria, vedendo questa giovane ragazza non
sposata ma incinta avrà giudicato male, invece Giovanni ha visto
Gesù e l'opera della grazia.
Abbiamo iniziato
l'anno della misericordia. Ecco i 3 atteggiamenti per viverlo bene:
Attenderlo con
ansia;
portarlo agli altri;
riconoscerlo negli
altri, specialmente coloro che esternamente apprezzeremmo di meno.
Se riusciremo a fare
questo il nostro anno sarà fruttuoso e le benedizioni del Signore
saranno abbondanti.