Pasqua! e dopo?

 Per non dimenticare

Ora che siamo giunti a Pasqua, riflettiamo su quale sia il messaggio della Risurrezione. Nella seconda lettura di oggi risuonano con forza le parole di San Paolo ai Colossesi: "Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove Cristo è seduto alla destra di Dio". Queste parole ci ricordano che Pasqua non è solo la celebrazione della vittoria di Cristo sulla morte, ma anche un invito a tutti noi a ricercare le cose di lassù che trascendono la realtà terrena e ci orientano verso il divino.

Per quaranta giorni abbiamo meditato sulla passione e morte di Cristo, preparandoci con trepidante attesa alla gioia della sua risurrezione.

Ora c'è un pericolo: che la nostra riflessione resti solo a livello teorico, un pio esercizio destinato a svanire presto nella frenesia del quotidiano. Domani è una nuova stagione, e la tentazione è grande di tornare alle nostre abitudini come se la Quaresima non fosse mai esistita.

L'influenza della mentalità moderna, i problemi della società, le attrattive del consumismo, le preoccupazioni del lavoro e della famiglia saranno lì, più forti che mai. Sarà facile dimenticare di essere cristiani e cercare solo soluzioni umane, effimere e spesso illusorie.

Ma non dimentichiamo: Cristo è risorto ed è seduto alla destra del Padre! Da lì, non ci abbandonerà mai, ma ci proteggerà con potenza ancora più grande. Il Vangelo ci dice che Pietro e Giovanni corrono al sepolcro e lo trovano vuoto. Nonostante la loro fede in Cristo e nella sua risurrezione, la paura dei soldati li tormenta ed essi si chiudono nel Cenacolo.

È proprio lì che Gesù li raggiunge, li invita ad uscire e a proclamare la lieta novella a tutti. Dobbiamo avere il coraggio di trasformare la nostra fede in azione concreta. Le parole del Vangelo devono diventare vita, anzi, la nostra vita deve essere trasformata secondo lo stile di Gesù.

Smettiamo di preoccuparci e abbracciamo il coraggio di vivere secondo il comandamento dell'amore. Se ci saranno pericoli o sconfitte, saranno solo temporanei, perché il Signore è risorto e sarà con noi per sempre.

È fondamentale coltivare la nostra identità di cristiani. Don Orione ammoniva i suoi figli: "Possiamo fare molto bene, ma ho bisogno che siate santi". Per compiere il bene non servono competenze straordinarie, ma solo una fede incrollabile in Dio.

In questa Pasqua, lasciamoci contagiare dalla gioia della risurrezione. Apriamo il nostro cuore a Cristo e usciamo dal nostro guscio per annunciare la sua vittoria al mondo intero. Come cristiani, abbiamo il dono e la responsabilità di portare la luce del Vangelo in ogni angolo della terra.

Buona Pasqua a tutti!

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