Tempio o mercato?


Gesù scaccia I mercanti del tempio. (Gv. 2,13-16)

Siamo vicini a Pasqua, nel tempio circa 100.000 pellegrini e quasi 20.000 sacrifici.
Quel che Gesù fa è impensabile. Il tempio aveva bisogno di tutte quelle strutture.
I profeti tra cui Malachia avevano detto che il Messia purificherà il tempio e il suo culto. La domanda allora vorrebbe chiedere a Gesù: ti ritieni forse il Messia?
La risposta di Gesù appare assurda a loro: lo ricostruirò in 3 giorni, ma è proprio una dichiarazione messianica: Gesù è Messia quando muore e risorge.
La purificazione del tempio allora assume un altro duplice significato:
a) Non trasformare il tempio in mercato: come viviamo i rapporti, basati su gratuità o interesse? Prima di tutto rapporto con Dio che spesso vogliamo comprare con le nostre preghiere o pratiche. Poi i rapporti con gli altri, tutti indirizzati alla soddisfazione personale.
b) Non trasformare il mercato in tempio. Attaccamento all’uso del denaro o di qualsiasi cosa che è esteriorità. Il denaro deve essere usato per aiutare gli altri (il centro è Dio e l’amore e noi servi), invece c’è chi lo usa per soddisfare se stessi (il centro è l’io e noi schiavi delle passioni) e addirittura c’è chi lo usa per fare altro denaro (il centro è il denaro stesso e noi schiavi del denaro).
Gesù è venuto a parlare di servizio e non di guadagno personale. Lui chiede a quelle persone, e a tutti noi, di cambiare modo di pensare a Dio e alle nostre priorità di vita. Gesù dice: Distruggete questo tempio, questa religiosità basata solo su riti e pensieri umani e io vi darò me stesso come luogo dove trovare un’immagine di Dio basata sull'amore, perché per voi muoio e per voi risorgo.

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