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Visualizzazione dei post da settembre, 2018

Il protagonismo di Giovanni

26° domenica Anno B    Mc 9, 38-48 Giovanni si presentò a Gesù e disse: “Abbiamo visto uno che scacciava i demoni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito perché non era uno dei nostri”. Dove sta il problema? La frase “nel nome di” indica l’origine della forza o dell’autorità con la quale si fa qualcosa. I vari guaritori che esistevano all’epoca di Gesù, nel fare le loro guarigioni, invocavano il nome di qualcuno dei profeti del passato o magari anche di qualche divinità pagana. Si vede che, la fama di Gesù si stava diffondendo per cui qualcuno aveva pensato di invocare il suo nome. Ora noi siamo abituati a vedere Giovanni come il discepolo prediletto di Gesù, il più giovane e forse il più fedele tra i dodici, ma se guardiamo bene nel vangelo vediamo che di sicuro era una persona dal carattere un po’ focoso. Se vi ricordate quando l’evangelista fa la lista dei dodici apostoli dice che c’erano Giacomo e Giovanni chiamati figli del tuono, proprio per il loro carattere irruen...

Il Figlio dell’uomo sarà consegnato agli uomini

Mc 9, 30-37 Il Figlio dell’uomo sarà consegnato agli uomini Forse vi ricordate l’episodio di domenica scorsa: alla solenne professione di fede di Pietro fa seguito un primo annuncio di Gesù circa la sua passione e morte, poi c’è il rifiuto dello stesso Pietro di tale situazione e la spiegazione della necessità per i discepoli di prendere su di sé la propria croce. Bene, poco tempo è passato da quell’episodio, nel mezzo c’è stata solo la Trasfigurazione e la guarigione dell’epilettico indemoniato, e Gesù ritorna alla carica ribadendo la necessità della sua passione e morte. Anche questa volta i discepoli dimostrano di non aver capito il messaggio. Un terzo momento avverrà nel capitolo successivo con le stesse dinamiche. Perché è così difficile per i discepoli di Gesù accettare che lui venga catturato e messo a morte? Cosa passa per la loro mente mentre sentono le parole di Gesù? Dopo il primo annuncio erano tornati a vedere il Gesù che fa miracoli, che ha potere sul demonio,...

Commento alla formula di professione FDP

Commento alla formula di professione dell’Opera Don Orione        Durante la mia vita ho avuto molte occasioni di partecipare a professioni religiose di membri di diverse congregazioni. Ho avuto anche la possibilità di prendere in mano le costituzioni di molte congregazioni, in particolare di suore. Non ho paura di dire che non ho mai visto una formula di professione così profonda e completa come la nostra. Posso dire che è la formula spiritualmente più ricca e teologicamente più significativa che abbia mai visto.        Questa formula condensa in poche parole la realtà del nostro carisma, della nostra vocazione e anche della nostra vita. Vediamo alcuni punti di esso.              In Risposta : la chiamata alla vita religiosa non è iniziativa nostra o qualcosa che un giorno decidiamo di fare per il Signore. È iniziativa di Dio e noi rispondiamo ad essa....

Pietro: da uomo di Fede a Satana

Marco 8, 27-35   La professione di fede di Pietro Nel Vangelo di Marco, subito prima del brano di oggi c’è la descrizione della guarigione del cieco di Betsaida. Ora abbiamo la guarigione di un altro cieco, una persona anche lei nativa di Betsaida: Pietro. Naturalmente in Pietro non sono gli occhi fisici che hanno bisogno di essere guariti ma quelli della fede. Quanto è difficile aprire gli occhi a Pietro e a ciascuno di noi che di Pietro seguiamo le dinamiche. L’episodio si svolge in un piccolo paradiso terrestre, Cesarea di Filippo, città sorta vicino alle sorgenti del Giordano, ricca con acqua, vegetazione, un palazzo dedicato all’imperatore e il tempio del Dio Pan. Gesù mette i suoi discepoli di fronte al meglio di questo mondo: potere, ricchezza, comodità della vita. Cosa ci dai tu Gesù più di Pan? C’è quindi il confronto tra la vita pagana e la vita proposta da Gesù. “Chi dice la gente che io sia?” ritorna sempre questo interrogativo, la gente vuol sapere chi è Ge...